Vita Nova - anno III - n. 4 - aprile 1927

96 .lJNiVERSit À F ASCiSt A ( • I "';' con un decreto, letto sulla pubblica piazza, la dittatura in nome di Vittorio Emanuele II. A F ranco.ncentrati a Milazzo e avevano rafforzato Mes- • s1na. cesco Crispi affidava la direzione politica del mo- Garibaldi, che aveva nel frattempo ricevuto vimento siciliano ; e contemporaneamente, ma sen- notevoli rinforzi, poichè il Medici, e il Cosenz za nessun risultato, fissava la coscrizione. ' avevano condotto in Sicilia fra il giugl)o e luglio Intanto segùitavano ad affluire i volontari,' i 9284 volontari, potè affrontare il 20 Luglio a Mifomosi picciotti; fra' quali Frate Pantaleo ch'ebbe lazzo le truppe borb~niche, battute verso sera dopo influenza e notorietà assai grande. Il _ 15 Maggio valorosa resistenza, e il 28 luglio occupò la stessa . avveniva il primo scontro con le truppe borboni- Messina. Così rimaneva solo la fortezza in ·mano che del genarale Landi, che erano in numero· su- ai borbonici·; e alla fine di luglio l'intera Sicilia · .periore e in posizione .favorevolissima sull'altura di era sgombrata dai borbonici, ritiratisi con tutte le ~alatafimi : i garibaldini però conquistarono ad loro forze. , uno ad uno i ripiani con slancio irrefrenabile ; respinsero ; cacciarono ; inseguirono i nemici. Dopo questa vittoria gloriosissima le popolazioni si sollevarono in favore di Garibal:li ponendo continui .. inciampi .alla ritirata borbonica su Palermo. Ora- ' .mai a questa città mirava il Generale : inviato per ciò verso Corleone un piccolo contingente con i, • .cannoni, attrasse fuori di· Palermo, con questo . . strattagemma, il Colonnello Bosco- con 6000 uo- . mini ; e, approfittando di questa notevole diminuzione di forze del nemico e dell'ing~nno,in cui era caduto sulla direzione de' garibaldini, per vie inconsuete, all'improvviso il 27 Maggio si presentò a porta Termini, l'occupò dopo breve combattimento. La sorpresa non era riuscita del tutto, perchè i picciotti si erano ·messi a gridare : ma i borbonici .credevano che i garibaldini si fossero da sè chiusi in gab~ia, n:ientre dalle numerose navi, che erano in porto, . si lanciavano proiettili facendo un fuoco d'inferno. Garibaldi trovò nei Palermitani energici, validi coadiuvato~i ; però le forze bor-boniche erano sem:pre temibili. Improvvisamente il generale Lanza, che comandava le truppe borb_oniche offrì un armistizio ; Garibaldi fu felicissimo di accettarlo. La tregua fu rinnovata due volte, finchè il 6 giugno, non avvenne la resa della città. Intanto l'insurrezione si estendeva sempre più . e le truppe borboniche dovevano ritirarsi ; nella prima quindicina di giugno Garibaldi era già padrone di metà dell'isola ; e i borbonici si erano Bibliotec Gino s·anco Re Francesco~ che sulle prime aveva consi- • derato la spedizione un tentativo di filibustieri (come i giornali borbonici e in genere tutta- la stampa europea) col giugno si era spaventato ; si rivolse per ciò a Nap(?leone Ili scongiurandolo di inter- ' porsi in suo favore col Re di Sar.degna per troyare una via d'accordo. Napoleone III acconsentì,· purchè il Re accordasse la costituzione ai suoi sudditi ; accettasse la bandiera tricolore ; e si alleasse con Vittorio Pmanuele. Erano patti gravi ; ma il Re vi si rassegnò ; e, dopo il consiglio della Corona, che si tenne a Portici il 25 Giugno 1860, deliberava di proclamare ristabilita la costituzione del 1848; dichiarava di esser pronto a iniziare le trattative per stringere alleanza col Re di Sardegna; di accettare la bandiera tricolore ; e in pari tempo " di accordare amnistia per i reati politici. Questa deliberazione, che in altro ·momento avrebbe rialzato le sorti del Re, allora riuscì tutt'altro che vantaggiosa ; ritornarono i profughi ma addirittura violentemente a:vversi, come pure i liberati dalle galere. Il Re si dubitava spergiuro ; si 'diceva che i Borboni se ne andassero, percqè le popolazioni non erano più disposte a subirli a nessun patto ; questa era l'opinione di molti. Intanto il Re dovette formare il ministero· che si chiamò liberale, con uomini, non troppo fidati• e sicuri, fra cui il famigerato Liborio Romano ; il quale te- . neva il piede in tre staffe : . il Re, il Cavour e Garibaldi I · ' Quando Francesco II ebbe adempiuto alle riI

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