Vita Nova - anno III - n. 4 - aprile 1927

• .I F • PROF. AGOSTINO SAVELU • I I SERA DEL IO APRILE 1926 Noi vedemmo la volta passata che discuten ... · dosi alla Camera Subalpina della cessione di Nizza e Savoia all'Impero francese, Camillo Cavour fra le tante cose che disse ebbe una espressione felicissima. Non tanto, egli dichiarò, occorre rassegnarsi a questa cessione per quello che si è ottenuto quanto per quello che può succedere in un prossimo futuro. E quando egli pronunziava queste parole, il futuro non era soltanto prossimo, ma affatto imminente, perchè proprio allora si stava maturando la spedizione dei Mille. La storia di essa non la possiamo cominciare col maggio del 1860 ; bisogna ci riportiamo un poco indietro. Il 22 Maggio 1859 Ferdinando Il, che dall'attentato di Agesilao Milano non si era mai riavuto nè fisicamente; nè moralmente, era mort-0 ; e il figlio, cui il padre aveva appiccicato, per vezzeggiativo, il soprannome di « hasagna », I giovane di nessuna levatura intellettuale e debole di carattere, divenne, d'improvviso, Re delle due -Sicilie.Da principio tanto il Cavour, quanto su- • Gino • 18 o bito dopo, cambiato· il ministero, per i preliminari di Villafranca, il Da Bormida, gli avevano fatte delle proposte di ~ alleanza ; ma egli scorisigliat~ dagli uomini che lo circonélavano,· rifiutò sdegnosamente. Il problema del Mezzogiorno dal punto di vista nazionale, era nel 1859 indubbiamente gravissimo ; e il Cavour lo conosceva assai poc.o. Il Mazzini, ripigliando più io grande il tentativo fatto nel 1857 con la spedizione di Sapri, voleva far risalire, come egli diceva, la iivoluzione dal sud verso il nord per arrivar e, senza indugio alla - unità politica e, qualora la monarchia si mostrasse restìa, sostituirsi ad essa per giungere alla mèta agognata. Francesco Crispi, in quel tempo strettamente legato al Mazzini intraprese sotto finto nome, sprezzando ogni pericolo « novello Procida, e più vero é. migliore » due viaggi in Sicilia per preparare l'insurrezione, che per allora non scoppiò. L'idea non fu però abb.andonata, specialmente dal Bertanie dal Cris'.p;i e G~ribaldi &tesso dirà • , , \

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