Vita Nova - anno III - n. 4 - aprile 1927

• . , governo inglese, da prima contrarissimo alla guerra, ora che era già scoppiata, sperava, se seguitava, di ricavarne un vantaggio, per esempio l'occupazione dell'Egitto, e in pari tempo non gli dispiaceva di favorire gl'interessi dell'Italia, perchè era cambiato il ministero e questo era liberale ; quindi respinse la mediazione. · , I • Allora l'imperatore dei Francesi, senz'altro, I • scrisse a Francesco Gjuseppe per avere un colloquio con lui, onde -trattare la pace. .In Italia si gridò che Napoleòne Ili aveva tradito ; realmente gli italiani dovevano _pensare così, perchè ignari della " · vera situazione internazionale e vivendo nell'ambiente · · infuocato dalle passioni, non· potevano pacatamente esaminare come si fossero svolte le cose. Noi abbiamq documenti che ci permettono di vedere a fondo la realtà storica di quella che parve improv- . visa decisione. N.apoleone III era imperatore dei .Francesi, e non già un sovrano italiano ; quindi .. doveva tener conto sopra tutto degli interessi della Francia, dove la guerra era assolutamente impopolare. A corte quasi nessuno v'era favorevole ; l 'imperatrice scriveva continuamente ali 'imperatore esprimendogli timori per la situazione interna; 'il ministero della guerra dipingeva oscuramente la ·condizione militare ; il µiinistro degli esteri "r alewsky gli rappresentava a foschi colori la situazione internazionale ; i personaggi più autorevoli biasimavano l'impresa ; tutto ciò impacciava l'Imperatore. _ Si aggiunga che lo svolgersi degli avvenimenti lasciava compr,endere che ne sarebbe rimasto danneggiato territorialmente anche il papato ; il che irritava oltremodo i cattolici francesi. D'altro lato, la situazione militare non era · troppo rosea perchè bisognava conquistare tutto il quadrilatero. Uno stratega di genio, come Napoleone I, avrebbe girato e sorpassato il qua :lrilatero, ma Napoleone Ili non era un genio militare. Inol~ tre il suo ministro della guerra lo avverti va che le munizioni scarseggiavano e che non avrebbe potuto .mandare altri rinforzi ; i volontari italiani erano pochi ; e 1•andaménto delle cose italiane accennava, se non a un immediato risultato che portasse al-. l'unità politica, per lo meno ad uno straordinario ingrandin1ento del Piemonte ; fatto se non disforme dall'jntimo · animo suo, certo non desiderato, come capo clello Stato francese. Quindi ..Napoleone lii cominciava già a pensare alla eventualità di un accordo, quando il 4 ~uglio ·ricevè una· lettera urigentissima dello Zar, iblioteca ino Bia · co ..... per mezzo dello Schuvalov. Essa lo avvertiva che fino. allora lo Zar era riuscito a trattenere ·la Pr.ussia, ma che .lo stato d'animo della Prussia e della, Germ~nia era tale, che credeva impossibile impedire più oltre un'intervento Prussiano nella guerra, e terminava : · Quando ·voi sarete nella Vene-· zia la Prussia vi attaccherà sul Reno ; perciò vi consiglio di finire la guerra al ·più presto ; io non posso andare oitre alla neutralità che promisi. Realmente la Prùssia stava mobilitando il proprio eserc..ito. Questa fu l'ultima causa determinante Napoleone Ili ad .avanzare proposte di pace. Di solito si ripete che Napoleone III rÌon avvertisse neppure Yittorio Emanuele ; ciò è falso perchè costui ne fu avvisato il 4 luglio. T ostochè il Cavour, seppe dell'armistizio, corse a Monzam- · bano presso il Re e diede addirittura in escande- . . scenze. Ebbe anche un colloquio vivacissimo . con. ~erolamo Bonaparte ; e, quando la sera dell' 11 gli fu, comunicato. il_patto di Villafranca, perdett~ la testa. Il secondo "colloquio cui assistette Costantino Nigra, fra il Re e il Cavour, fu oltremodo drammatico ; ma non Jo conosciamo nei suoi particolari; solo sappiamo che il Cavour avrebbe voluto che Vittorio Emanuele rifiutasse la l:..ombardia e centinuas;;e la guerra da solo. Si separarono in rotta completa e . il Cavour immediatamente dette le sue dimissioni, che furono accettate dal Re. Come mai il Cavour aveva perso la P.adronanza dei propri nervi~ Questa pace, diceva al Pietri, .non si farà ; magari prendendo da una parte il Solaro, che è municipnlista, e dall'altra " Mazzini che è repubblicano. Però passato -qualche tempo dirà : · Bene'detta la pace di Villafranca •. Aveva compreso due cose dalle quali si potevano. iitrarre dei grandi benefizi : diminuiva il debito di gratitudine verso la Francia, nè era piccolo vantaggio per noi ; poi l'Italia era scioJta dagli obbligh~ contratti. col trattato del 28 Gennaio 1859, perchè la Francia in fondo era venuta meno alle sue promesse . Nel trattato si parlava chia~a della formazione d'uno Stato, che abbracciasse tutta l'alta Italia, com- . pre~e le Marche ; e invece la liberazione si era . limitata alla Lombardia e nemmeno tutta I/ Napoleone però non domandava più Nizza e Savoia e si restringeva a chiedere il rimborso delle spese di guerra. Il Cavour evitò un colloquio coll'imperatore, perchè forse gli avrebbe mancato di rispetto, mentre dopo' tutto, 1:Italia doveva essergli ·grata per quanto aveva fatto. In ogni modo, in quel momento J L

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