Vita Nova - anno III - n. 4 - aprile 1927

I • I PROF.' AGOSTINO SAVELU • . • ---, 1 ,. I il" .... ; .. , ' . STORIA DEL RISORGIMENTO - . SERA DEL 27 MARZO 1926 _ , La guerra era dichiarata per il 26 aprile 1859. Quali erano le forze che si sarebbero trovate le une di fronte le altre? I Francesi, quando tutte le truppe furono ar- ·rivate sul terreno sommarono a circa 128 mila . uomini; divisi in 5 corpi d'armata; sotto il comando supremo dell'imperatore Napoleone III.·Gli Italiani, ossia resercito sardo insieme coi « Cacciatori delle Alpi » raccoltisi in Piemonte sotto il comando di Giuseppe Garibaldi, nominato per l'occasione mag- . gior generale dell'esercito sar 3o, e con i « Cacciatori de~l'appennino » comandati dal generale Ul~oa, raggruppatisi ad Acqui, raggiunsero il numero di ·70 mila uomini ; il comando supremo dell'esercito sardo-italiano distribuito in cinque divisioni fu assunto da Vittorio Emanuele, con a capo di stato maggiore il tenente generale Morozzo della Rocca. Gli Austriaci avevano 220 nìila uomini, pronti al ·combattimento ; quindi possedevano una debole loro superiorità numeriéa. La tradizione dell'esercito era ottì'ma, tanto per la disciplina, quanto per quella che era l'istruzione degli ufficiali ; e avevano inoltre nelle proprie ~ani un formidabile arnese di guerra, costituito dal famoso quadrilatero· fra il Mincio e l'Adige. ' Il piano di guerra del comandante in capo delle forze austriache, il conte ungherese Giulay, " -çhe aveva a suo capo di stato maggiore il colonnello Kuhn, era di passare immediatamente il Ticino per ·stroncar~ l'esercito sardo occupando Torino , • I CO r prima dell'arrivo dei Francesi ; e, dato uri colpo~ che si sperava mortale all'esercito sardo~di pìantars ' agli sbocchi delle Alpi e verso la Liguria, in modo da poter fronteggiare i Francesi e respingerli ; nella ipotesi meno prc;,pizia, la guerra, si riteneva, si sarebbe svolta non sul territorio austriaco, sibbene su quello piemontese. Ma nessuno di questi due compiti riusciva al generale Giulay. Prima di tutto egli perdette tre giorni, perchè invece di varcare il Ticino il 26 Aprile lo varcò il 2.9; questo ritardo contribuì alla rovina del piano austriaco. lnf atti quei tre giorni servirono ai Sardi per completare la loro preparazione, trinceranèlo il terreno intorno a Torino, allagando, col taglio degli argini, l'intera pianura fra la Dora Baltea e la Sesia ; inoltre avevano sgombrato il Piemonte settentrionale e si erano con~ . centrati attorno ad Alessandria, Valenza, e Casale, in· guisa da attendervi l'arrivo delle forze Francesi, provenienti da Genova. - . Il Giulay incerto su quello che doveva fare, mentre giungevano a Torino e a Genova le prime truppe francesi, varcava la Sesia e occupava Ver- ' celli col proposito di .passare il Po il 3 maggio e dar battaglia ,ai Piemontesi. Erronei dispacci viennesi, annunzianti che tra Alessandria e Casale s'erano già congiunti con l'esercito piemontese 50.000 francesi, lo indussero a rinunziare a quel piano, e a pensare sul seri~ a un•offensiva in pieno su Torino; manovrapericolosa,per'che Qli afleatierano in g'ra<lo .. / .. ..

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==