Vita Nova - anno III - n. 4 - aprile 1927

I • ; - ' . 82 De la Gorge, nella sua classica opera sul second~ · , Lo Zar si preoccupava d'un possibile trionfo Impero, degli 83 dipartimenti della F. rancia salvo della .rivoluzione, ci teneva a proteggere la casa 3 o 4 dei minori, tutti gli altri si palesarono con- borbonica nel Mezzogiorno italiano, benchè scontrari. L'imperatrice non ne voleva sapere ; il mi- tento del contegno austriaco ·durante la guerra di · nistro degli esteri era contrarissimo ; e anzi, per Crimea, mentrè nel 1849 le trllppe russe avevano scongiurare la guerra, si 11ivolseperfino ad Adolfo· soffocato la rivoluzione in Ungher:ia, ma Napoleone Thiers, ·il quale scrisse al vecchio · Clemente di . lii seppe agire in modo da ottenere, ' Col trattato Metternich che si trovava a Londra, perchè met- del Marzo 1859, Che la Russia serbasse una neutesse sull'avviso il Governo austriaco e cercasse di tralità benevola, e facesse il. possibile per impe- · appianare il , conflitto. Il partito. repubblicano, salvo dire che le P òtenze tedesche intervenissero nella. pochi, non ·era favorevole, la stampa contraria•; guerra. Nel co~plesso la situazione europea era , soltantò i giornali legati con la casa imperiale e tutt'altro Che propizia ali' alleanza franco-sarda. · . pagati dalle 1 uilleries, fra' quali i 'Débats, tene- Dal Marzo allo scorcio di Aprile le Potenze vano diverso linguaggio. S'invocava la tradizione europee insistérono_energicamente perchè si trovasfrancese, secondo ·1a.quale la Francia aveva sem- · se una via di accomodamento_; e l'imperatore fran- · ·.pre tenuto come massima fondamentale della sua cese, avendo invitato il Cavour a Parigi, lo aspoljtica · impedire il rafforzarsi e l'accrescersi delle sicurò eh' egli persisteva negli impegni ·assunti, sogP ot~nze limitrofe a lei, o almeno· fare tutto il p·os- giungendo però che, dinanzi alle continue proposte· sibile per impedirlo. delle Potenze, . bisognava 't~mp<:>reggiaree barca-· Chi c'era .in Francia di favorevoli ? Dei con- menarsi : « lo ho l'aria » disse « di non capire, e giunti dell'imperatore soltanto Gerolamo Bonaparte, aspetto. Fate come me ; è un momento penoso ; che poco prima, il 30 Gennaio, era diventato ge- ma non durerà molto. » nero di Vittorio Emanu'ele, e il Pietri, un còrso, Ad un tratto il Gabinetto britannico avanzò ' J prefetto di polizia e. personaggio i~fluente, il Moquard; segretario di Napoleone III~ qualche . borghese! In Italia i patrioti evidentemente erano fa-· vorevoli ; ma i repubblicani ~ntransigenti, quelli che erano ri~asti più legati col . Mazzini, firmavano, sotto la forma di ·un manifesto (28 febbraio 1859), una specie di diffi.qa, in cui si dichiaravano avversi all'alleanza con Napoleone III ~ rigettavano sul Piemonte tutta la responsabilità di una guerra da combattersi insieme col soffocatore ~ella repub~ blica romana, con l'uomo del due Dicembre, sia per motivì di pri~cipio, sia per ragiòni di .oppor- , tunità nazionale. E· le Potenze europee? In· Ìnghilterra la re1 gina, strettamente legata. all'influenza del principe · consorte, avversava · la causa italiana ; il Governo conservatore inclinava per l'Austria, timoroso d'un conflitto europeo, che danneggiasse il traffico e il commercio e favorisse gl'interessi francesi; quindi insisteva presso il· Piemonte e presso l'Imperatore, peréhè cercassero una via di componimento. La Germania, almeno come popolo, era tutta per l'Austria~ sopratutto perchè considerava l'Adige o addirittura il Mincio, come fiumi germanici, e non _poteva restare indifferente alla perdita del quadri- . latero ; perfino Carlo Marx accoglieva in qualche modo la tesi pangermanista. • la pr(?posta formale, •di un simultaneo disarmo, sardo e austriaco,· modifi_candole primitive aperture per un congresso eu.ropeo per trattare del problema italiano, jniziate dall'Inghilterra, dalla Prussia e dalla ·Russia. -L'Imperatore aveva già fatto conoscere le sue idee in un famoso opuscolo intitolato Napoleone III e ritalia. In 48 ore .ne furono vendute. 57 mila copie soltanlo a Parigi; ma volendo poteva sconfessarlo, perchè portava la firma di un pubblicista, il La ·Cuerroniere, mentre il congresso era una cosa molto seria; e indubbiamente sarebbe stato la to~ba delle speranze italiane. L'imperatore mise innanzi questa condizion~, che il Piemonte fosse invitato al ~ongresso con autorità pari alle grandi · potenze ;· l'Austria si impuntò che il Piemonte fosse invitatp semplicemente . come lo f~rono gli -Stati italiani nel congresso di Lubiana del 1821, ossia soltanto per le, questioni che lo riguardavano dirett~mente, a patto però che prima del congresso il Piemonte disarmasse. L'i.m-: peratòre e il Gove!no sardo sostennero che dovesse disa-rmare contemporaneamente anche l'Austria ; la quale pretendeva che· il piccolo Piemonte disarmasse per primo. Il Govern~ francese allora . impose che il Piemont~ si assoggettasse anche a questa condizione I Era il 18 aprile !. Bibliote a G·ino Bi Cò

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