Vita Nova - anno III - n. 3 - marzo 1927

.. ........ ........_•.. .. r r BOLOGNA 79 tare, cioè la mancanza di una terra su cui poter appoggiare il piede è svolgere comunque l'attività umana~ Certo, come scoperta di terre, è stato un viaggio vano, ma che per questo il viaggio sia stato un inutile sforzo io non lo credo affatto. . Ciò che il viaggio ha dimostrato, anche se terra emersa non v'è, è la possibilità di passare il polo in un giro d'ore brevissimo tanto da poter colla rapidità del volo evitare i pericoli delle tempeste .prima che un uragano abbia mutato le con- • dizioni di tranquillità atmosferiche esistenti alla sta- , zione di partenza. Ma questa dimostrazione che si è ottenuta è essa una dimostrazione di utitità pratica, o tutto si riduce al risultato scientifico della sèoperta di questo immenso spazio con · la certezza che da esso non si potrà mai ritrarre un vantaggio, e oltre a questo il risultato tecnico del trionfo superiore ad ogni altro precedente conseguito col mezzo dirigibile } Certo, voi direte, « il viaggio ha dimostrato che si può passare; che tra l'Europa e l'America , si può percorrere per l'aria . anche questa nuova via ; ma le difficoltà sono tali che non sj ritenterà I il volo mai più >~. Ora, Signori, io vi ricordo questo : che nel resoconto ·della ):,rima narrazione compiuta intorno al mondo, la meravigliosa navigazione di l\'lagellano, il narratore, il Pigafètta vicentino compagno di tutti quei rischi e patimenti inauditi, concludeva il suo racconto con queste parole : « credo certamente non si farà mai più un tale viaggio ». Questo a commento del primo viaggio compiuto attraverso alle immense solitudini del Pacifico, e voi vedete come la paurosa predizione sia riuscita fallace ; voi vedete come, quanto è lunga la storia umana, essa ha sempre smentito questa predjzione e tutte le altre dello stesso genere. E voi pensate ancora che abbiamo nel viaggio di Nobile un episodio meraviglioso dello. sviluppo dell'aviazione, pensate che in un giorno .recentissimo· per noi Bleriot volò col suo areoplano dal Tamigi a Calais e parve miracolo, ed oggi, ogni gior- . no, tutti i giorni i velivoli volano da Parigi a Londra ; iblio eca· . questo per oggi è quasi un volo insignificante. Vi sono sì dunque in queste regioni del Polo difficoltà tali di clima da costituire un ostacolo gravissimo per gli. uomini, ma i perfezionamenti tecnici che si portano alle macchine sono tali da non farci meravigliare di quella che sarà la prospettiva del domani, · da non poter dire che non si ripeterà domani in condizioni migliori, con maggior difesa contro le avversità del clima, lo stesso viaggio che oggi è stato fatto~ E allora se una comunicazione di questo genere si è dimostrata fattibile, se è dimostrato che potremo dall'Europa settentrionale all'America passare con un viaggio molto più breve che dall'altra. parte, dalla Norvegia all'orlo del continente americano verso il Pacifico, e se .noi pensiamo a questo ultimo episodio della lotta secolare che si combatte per ~idurre al minimo le distanze fra I'Europa settentrionale e quella parte dell'Americ~ settentrionale, ecco che noi scorgiamo quello che può essere il risultato pratico per l'avvenire; un avvenire che oggi può parere avvolto da difficoltà strane, da nebbie, da misteri, e domani invece essere pratico e completamente attuato. , . Quanto alle persone qualche cosa vi vorrò dire, nòn perchè non veda quello che si dice e che si legge sui giornali, ma perchè non vedo ricordati abbastanza i precedenti di quello che fu l'ideatore di quest'impresa singolare : una figura che a noi è meno cara. perchè non è d.ei nostri eroi, ma insieme ad essi la parola di Mussolini lo ha innalzato., un norvegese che insieme a un americano ha pensato e ordinato l'impresa verso qµe~ s_totragico ignoto. Amund-sen non è nuovo a queste imprese, ~ · arrivato a Nome che lo attendeva dal Cielo e lo ha ricevuto trionfante. Amundsen non è arrivat(l a Nome per la prima volta oggi, bensì il 31 Agosto 1906 provenendo come oggi dalla capitale della sua Norvegia, ma per mezzo di una nave da lui comandata e condotta. Navigando attraver:- so l'Oceano Polare dall'Atlantico egli riusciva ad entrare per lo stretto di Bering nell'Oceano P aci;. fico dopo tre anni di rotta; riusciva a raggi~nr~ {

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