\ .. . . PROF. CARLO ERRERA ' . ' .. _ - : .. I I , . ; SERA DEL 19 MAGGIO 1926 . ·• ... Signori, io credo che anche quelli di voi che In realtà raggiungere il polo non era cosa sono i miei più fidi e costanti ascoltatori non mi nuova e data la debita importanza a quella che perdonassero, se ·per seguire rigidamente il ·filo del si poteva ammettere la meta suprema, lo scopo di · mio programma di lezioni m~ occupassi stasera di · tre secoli ~i tentativi eroici, il p~la era già ragpopoli esotici o di colonie lontane e tacessi di quel giunto, ·non costituiva un'impresa nuova che si prosublime volo che inalza tutti noi dietro le traccie p~nesse davanti ai no~tri volatori d'oggi~ Altri si di Nobile così in alto nei .cieli dell'atmosfera e ·nei cieli_dello spirito. Non posso non parlarvi di questo, l quantunque, a dire il vero, ogni parola, ogni commento sia cosa troppo esigua di fronte al linguaggio commovente del telegramma che leggiamo,, di fronte all'impressione viva che ci trasmettono cori la loro narrazione coloro che hanno compiut-0que~to aesto sublime. Tuttavia qualche c9mmento non inutile ritengo di potervi fare, che si .riferisca al volo e all'opera di quelli che l'hanno compiuto. Il volo che ha sorpassato in mondo stupefa- . cente (e tale stupore domina ancora l'animo · nostro) tutta l'intera calotta polare ha ·su·peratoanche di gran lunga quello che per i~ pubblico appariVt} la meta principale : il misterioso punto del Polo che si cinge di così immense barriere di ghiaccio ; ha lasciato in ombra quello scopo per maggiore impresa. , ibliot ca ·Gi o • .1 ne I erano avvicinati con lento cammino, con sforzi immensi, in mezzo a sofferénze inaudite, con ripeti• zione di sofferenze, e ogni uòmo ~e ripeteva sul prioprio cammino·, sulle traccie degli altri, inglesi, scandinavi, francesi, americani .;. ma ogni tentativo avvicinava alla meta quasi ehe i mezzi si affinassero, gli sforzi di chi veniva oggi riuscissero a su- _perare per capacità, per numero, per resistenza gli sforzi di quelli che li avevano preceduti. E nai - . sappiamo come negli ultimi anni del secolo XIX e nei primi del secolo XX furono fatti passi decisivi verso questa ìneta. Cagni, il nostro Cagni~com- .·pagno al duca degli Abbruzzi era arrivato nel 1900 alla distanza di 400 Km. dal polo, finchè riusciva a un ameri~ano,' a Edwin Peary di arrivare per primo alla meta vent'anni fa. Il polo era dunque già stato raggiunto, e il volo stesso di quell'audace che precorse il volo del Norge di 24 ore non fece
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