.. I 10 UNIVERSITÀ FASCISTA ciò che la trascende e che si rivela di una na• L'idea . si conosce, infatti, per intuito, ma lura o essenza assolutamente diversa? l'intuito coritempla, non crea. Ora è facile capire La virtù difat~i per Platone non si identifica che da una siffatta metafisica non poteva non decol volere degli dei e tanto meno col volere degli rivare che una politica trascendente, la quale nella uomini, ma con lo stesso assoluto, cioè con Dio. sua . idealità rappresentava .qualcosa di · compatto Il che può apparire una contraddizione,· la quale ma anche qualcosa di rigido, di fisso. sparisce subito, se si consideri che il suo dio non Nelle sua opere principali di contenuto più aveva nulla a che fare con quel politeismo, che specificamente politico come il Politico, la Repubegli giustamente considerava come costituente la blica, le Leggi, Platone traccia le linee di uno natura della religione volgare, cioè della religione stato ideale, compiuto, perfetto- e più astratto. Non dell'arbitrio. per nulla egli credeva ingenuamente che i migliori Platone ebbe un concetto squisitamente ari- . uomini atti al governo fossero i filosofi! Per altro sto~ratico della religione, perchè pone il principio il paragone di cui si serve per fornire un'idea della unicità di Dio, e però combatte la mitologia adeguata del suo Stato ci fa s1:1bitopenetrare nel :volgare, la quale non sapeva pensare che __una mol- nucleo sostanziale della palitica di lui. Lo stato è teplicità d~ Dei aventi le stesse passioni umane. come il corpo uDlano, dove _è un•anima, che si Da quest~ alto concetto da lui conquistato serve delle membra che per sè sono qu_alcosa di derivano l'altezza e la profondità della sua conce- materiale, ma che acquistano un valore in quanto zione morale, malgrado le unilateralità. L'unico as- sono regolate o governate da un principio superiore soluto è Dio, che è l'unico bene, ma esso conce- che è precisamente l'anima. Ma se lo Stato è pito come trascendente non può interessare lo spi- paragonabile al corpo umano, esso, è vero, diventa rito umano, sebbene Platone abbia tentato vigoro- organico vivo, ~a la sua organicità o la sua vita samente di ~imostrare che noi ·uomini possiamo si irrigidisce subito in una unità immobile. Giac- - possederlo o intuirlo, ma soltanto per partecipa- chè se lo Stato rappresenta l'an.ima della società e zione. Ora possiamo spiegarci la ragione per cui la società non è che il corpo su cui si eleva l'e- . · il concetto platonico del bene come identico con dificio dello Stato, noi dobbiamo concepire la soquello di Dio abbia tratto in ammirazione i più cietà come materia o strumento di esso. Donde _grandi intelletti e segnatamente S&nt'Agostino; che deriva che lo stato_ è costituito dai governanti, che nella sua celebre opera Della Città di Dio parla formano una vera e propria aristocrazia. Per questo d~ Platone come dell'unico filosofo che si possa suo concetto aristocratico dello Stato è naturale conciliare con la verità cristiana. Questa ammira- che egli critichi spietatamente tutte le forme <lezione I fu condivisa da inolti Padri della Chiesa e mocratiche, le quali sono· una deturpazione di ciò anche dai Dottori della Scolastica. Gli è che Pia- che è la vera natura dello Stato, e quindi si adagi tone è il filosofo rappresentativo del trascendente, sulla concezione classista della società ì il quale non possiamo, appunto perchè tale, vivere Difatti per lui è da parlare di tre classi della pienamente, ma soltanto vedere di sbieco mediante società: 1 ° la classe degli artigiani e dei lavoraanalogie o simiglianze. Il nostro occhio, egli dice, tori; 2° la classe dei guerrieri ; 3 ° la classe dei riceve la -luce e rende testimonianza che la luce magistrati. Nella prima deve dominare la virtù esiste ma esso non è la luce e non ha fatto la della temperanza; nella seconda quella del coragluce. Il sole sp~nde la luce, dà colori alle cose e gio ; . nella terza quella della prudenza. le rende visibili all'occhio; perchè altrimenti, non Ma 9ltre queste tre virtù c'è q°ùella della potrebl?e vederli. Così è l'idea come causa del giustizia, la quale è il fondamento a cui si riferiscono bene. tutte le altre virtù come alla loro genitrice naturale. Aduoque se il sole ·che dà la luce rende Queste classi almeno nella Repubblica hanno una rocchio veggente, ma è. indipendente dallo stesso caratteristica rigida, inflessibile, invalicabile, vale a - occhio, Dio come la stessa luce è indipendente, dire che non è lecito il passaggio dall'una all'altra cioè separato, dalla attività di noi uomini. classe. - · · Ecco la ragione per cui Platone insiste con- · Come rigida era concepita l'unità dello Stato tinuamente sul concetto che il nostro spirito conosce così parimenti rigide erano considerate le classi che l'idea ~i$te, ma esso ncm è rìdea, il ben~ Dia. come strume f ~ · d. L' , I., n t o Ma1.cr1a l esso. unrvel'S'a 11nto iblioteca Gino Bianco
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