I PARTITI POLITICI DEL RISORGIMENTO 137 · I rità Ecolesiastica ; miglioramento della pu·bblica istruzione, ed attivazione dell ',insegnamento mutuo ; soppressione delle mani morte ; regolamenti sulla composizione delle a11mate in tempo di pace e di guerra ; uniformità de' pesi ,e misure, Je cui unità 5ieno inalterabili; incoraggia1nento ali 'industria nazionale ; prote2.ione ali' agricoJtura ; eleggibilità di qualunque cittadino ad ogni impiego, carica o dignità, purchè sia capace a sostenerla con decoro ed utile dello Stato, e generalmente tutto ciò che sull'esempio delle Nazion,i liberamente governate conduce alla prosperità delle Nazioni n. È un programma vasto e complesso, che involge tutti i proble.mi che furono poi promossi e discussi negli anni che cominciarono cdl 1846. Id piano attribuito al Bentivoglio, che sembra essere un semplice accomodamento, in quanto parte dal ri,spetto che devesi ad ogni singolo •signore d'ltal,ia (eccezion fatta, a quel che sembra evidente., dell'Austria, :straniera, qualora e•ssa non procedesse alla no... mina di ·un Vicerè che avesse veramente tale funz,ione, e quindi una certa autonomia di &onte all'impero), e a delle condizioni dii uguaglianza di diritti e doveri da essa faoilmente accettabili, è il più forte colpo di quel tempo a tutto il conservatorismo, alla concezione c1 he ,sembrò avere il sue trionfo nel Congresso di Vienna, e specialmente nella Santa Alleanza. Il programma è lo ,stesso, in fondo, che sarà ripreso, co,n le debite variazioni, negli anni 1859-61, quando si trattò di dare .un assetto logico, li,berale, nazionale, generale ,e ne·llo stesso tempo u-nitarioi al Regno d'Italia. L'indirizzo chiude con questa ca-Ida perorazione rivolta a,i Principi itaJ,iani: « A Voi, o Principi, che signoreggiate I' lta:Iia, ,sono dirette queste p~he considerazioni. Possano queste farvi sentire nel cuore una punta di ,miisericordia per una nazione c·he fu d,i tutte la i)iù -illustre. Da Voi dipénde la 5Ua felicità, o la conti,nuazione dei mali che ila straziano ; e l 'o,bbrobriosa vergogna di non ridonarla nei rango delle Nazioni, rende voi dipendenti e ;soggetti .agl' interessi della pol,itica dei gabinetti più forti. Date un'occhiata aillo spirito che domina l'Europa, e conoscerete, che una costituzione Ii,berale e uniforme, e la Confed.eraiione degli Stati d'Italia poiSSon~ _preservare questo bel paese da quella catastrofe, che ,i lumi, Ja giustizia e la ra~ione di Dio minacoiano a tutti i governi assoluti e dispotici. J> · Grandi parole, scritto preciso e nitido, il p,iù si:.. gnificativo for,se d,i quanti apparvero poi sporadica- • a 1no n mente ali}'este,ro o in Italia, prima del Primato del Gioberti, prima 'del Balbo. Uno iSCiitto c,he ·sa cli « 1 forte agru•me », soprattutto perohè ,messo in 1bocca a Domenico BentivogJio, il quale, a capo dei volontari del papa, stava per •invadere, alla ,fine de1l 1831, la Rom.aigna e ·stroncare l'intrinseca contenenza spirituale e reale di tutto quanto nell'operetta era detto. Ali' Indirizzo, altre pubblicazioni, intonate su tale argomento•, fecero più tardi seguito. ,Per un certo lato si intona, ad esempio, alla F ederazione ,(,ma nel concetto fondamentale di unità) il Sismo,ndi ,nello scr,itto Delle speranze e dei bisogni dell' ltalia. Vuoile l'_unità con s-forzi di tutti •gli italiani, e poi, o un governo centrale o una federazione, a :base d1 i ,libertà. « La storia, egli scrive, ha dato• ali' Italia una grande lezione sui funest,i effetti della sua divisio,ne: è a questa ,che tutti gli uomini che riflettono attribuiscono la perdita dell' indipendenza nazionale ; così il primo e ,il più ardente desiderio degli italiani è di ricostituir5i come un corpo potente, il quale ah,bia i mezzi di farsi ri$!pettare e temere ; questo è il pensiero degl,i italiani ; ma le loro rimembranze, le loro abitudini, le loro affezioni li riconducono verso una patri~ circoocritta, alla divisione in piccoli principati, o quale ella esiste o quale ha esistito testè. La guerra sola può ricostituire una nazione italiana, o sotto la forma di un governo centraile, o .sotto que·lla di una posse.nte federazione, composta di otto o dieci ,Stati ; mentre che la pace e una transazione che sarebtbe dell'interesse di tutti i partiti, possono cal,mare l'agitazione degli italiani, soddisfacendo almeno aHe loro rime1 rnbranze, alle loro a:bitu~ dini e allle -loro affezioni, e rendendo loro sotto i governi presenti le libertà municipali. Non appartiene. all'Italia la scelta tra queste due vie al ristaura,mento; elda .ha chiamato la guerra con tutti i suoi voti, e non ha risparmiato nè sforzi, nè sacrifìzi, per preoipitarvisi con tutta Europa ; e:lla lo farà sempre fìnchè i . . . ' . ' suoi pab,ment,1 saranno s1 gravi, e sara se.mpre una occasione ognor rinascente di guerra, fìnchè non si comincierà a far qualche cosa per lei. » Lo spirito federalista, affer-matoisi nelJa metà del 1831 ,colla sua più originale ed efficace e forte espresSiÌon~,non fu più abbandonata, quantunque non avesse allora fortuna; come non ne avesse più tardi nel 1847-48, quando, per un momento solo, parve che · Cesare e Piero si avvicinassero, si fondessero, nella · concezione di una Italia grande e uguale. Fu anche allora un'illusione: oramai tale .sp.ir,ito era superato! ALBANO SORBELLI •
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