Vita Nova - anno III - n. 3 - marzo 1927

• I Documenti della storia del Fascismo , I nuovi compiti del Fascismo nel discorso ali' Augusteo di S. E._ Turati Al convegno d,ei Dir,ettorii del1 'Alta Italia, tenuto nella operosa Milano, segue, in occasione del- _}'insedìam,ento ,d,ella F,ederazione dell'Urbe, questa radunata di . voi capi d,el fascismo dell 'ltailia c-enh'ale in Roma, carica oggi norn solo del suo pa,ssato di giloria, ma anc.h,e del suo destino fascista ,d.i volontà e di pot,enza. Così, a .IVlilano prima f uoina della rina,scita e d,eUa rivoluzion,e, come .a Ro,ma, contro d,i tutta la attività pro,digio,sa -dello Stato e d,el Go,v,erno, è presente e vigile ilo spirito insonne e ani,mator,e del Due-e. L' elettoralismo esiziale. Si svolgooo qu·e,sti conv:egni. di d,irigenti ·e di responsabili ali 'inizio dell'anno V rche .si presenta ricco di taI1te possi,bilittà di sviluppo •e di conquista, ma pesante di tante r-esponsabiJità per coloro c1 he nellie di v,erse ge.rar.chi e e nei ranghi vivono con passione qu•esto par.t,icolar•e momento d,ella v.ita nazionale. I dirigenti no1 n sono la espr-e,ssione di un capriccio e di una sch,er.maglia elettorale, ma i pre,scelti dal Duoe p•er la grave e nobile fatica de!l comando. La ,differenza non è formai istiea : ma so1 stanziale, fondamentale. Quando •si crede n,ella concezione antidemocratica e antilibera:le, ma profondamente rivoiluzionaria del fascismo, non ,si può conservare nel partito l'assurdo ed il grottesco di un elettoralismo dissolvente ed esizial,e. Una rivoluzione ed un Capo. Una rivoluzione che nella sua essenza e nel suo spir,ito or1g1nario deve •essere int,esa da coloro che Biblioteca Gino Bia·nco . ,ne sono 1i ou,stodi ed i ieonifessori, i qu,ali non po,ssono esse1 re rovesciati da nessun voto di assemblea e da nessun ordine d1el giorno; un capo, quello che la rivoluzione ha voluto dal 1914 al )922, che· nel- .I' ottobJie .I 'ha attuata, c•h,eda .allora la guida. · Un capo, :il .solo Capo, da cui ogni potere promana. , l'1 pilota, il solo 1pil011:ac,ui n,essuna ciurma può . . . sost1,tu1rs1. D,el r,esto è talvolta così prof onda in ,noi, nei giovani sop,rattutto, la ripugnanza p1er ogni Jue •elettoralistica, ch,e io mi ohiedo talvolta. perchè inoi continuiamo a ohiamare partito ,questa nostra magnifica primavera di forza di pa1s- -sio1ne e di volontà. Per fortuna, ma1lgrado la vecchia parola, il nostro non è un partito, nel sen•so tra,dizionale della paroJa, ma un •es•ercito: 11' ,esercito civile d,e'1laNa21ione che non vota: crede, obbedisoe, combatte •e, quando è necessario-, ,muor.e. Se questo è lo spirito e questa la rag.ione degli ordinamenti nuovi, i compiti e le ~ necessità .affermate appaiono con la priemessa fondam.e:ntale per la potenza e lo ,sviluppo ,del partito•, str.umooto consapevole della volontà ,dello Stato. Rip,eto : uomiQi nostri f edelissi 1mi a tutti i posti di coman,do. E noo ha ragiooe di sussistere la obieZJione ,timida .ma insidio1sa di taluno dhe piange sul.le sorti di coloro ch,e non hanno n•essuno. Classe dirigente e responsabilità. \/''è un problema di class·e dirigante ed un problema di v,ita nazionale. La claisse ,dirig1ente non può -essere ch,e la nostra : ]a vita nazionalle e i suoi 11nutlif ormi aspetti è campo aperto a tutti i buoni ,italiani élJilJc'hesenza te,ssera, a q,uelli · c1he 1avordlllo in si1lenzio ,e con fervida fede, a quel,li chie cTedono nei destiiili della Patria. Noi abbiamo c•h~esto un giorno quando ogni speranza affondava inesorabilmente nelil 'acqua ,melmosa della v.iltà e della •miseria, di poter·e aissumeiie tutte le responsabilità: tutte, nessuna ,esclu:sa. Non· intendiamo oggi rinunciare aJ :tremendo privilegio ,che ci ,siamo scelto: volendolo, non. potr•emmo, per~ ch1 è nessuno ·ha forze bastevoli per il d,estino iehe .aibbiamo fissato. Non possiamo credere in coloro ohe dubitarotno: non vogliamo cred,ere in coloro cihe tradirono. Ma da1 l diritto di comando nasce, o camerati, il dov-ere di sapere assolvere a questa funzione e di es,sern~ degni. Lo stile fascista non può esser-e una moda, m.a una realtà di vita ch,e si espri,me nelle virtù fondamentali della stirpe. Bisogna amar.e il lavoro per l'orgoglio che dà e per l'armonia che crea. Bisogna ch,e Ja fede vinca sempre sulla ragi()(llle egoistica del tomaconto, del puntiglio e del personalismo. Ogni bega ed ogni dissenso •sono un ritardo frapposto all 'Midore miraibile del costruire e allo sforzo prodigioso e costante d,el div,enire. Ogni gesto tartar.inesco d,egli eroi d,e,lla sesta g,iomata è un'offesa a coloro c•he r,ealmente com1batterono nella guerra e nella rivoluzione: cose troppo alte perchè sia permesso di fame tardive parod.ie inutili.

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