Vita Nova - anno III - n. 3 - marzo 1927

' I \ FRA LE RIVISTE · Su cc Le Fonti » di Roma, Arturo Malerba par.la della c~isi libraria in un articolo ,brioso sa'lace e pungente. Finalmente , Siamo così stracchi delle critiche cogli occhiali e il tuono nasale ! E Malerba lo di,mostra in ottimo volgare come i;l buOlllsenso e iii buon umore possano, (direi io: debbano) andar sposati ali' erudizione, che deve e,sser serena, e a1 IJ'acutezza, che deve esser g101osa. « È criepuscolo, sul m01I1do: lo chiamano, secondo i punti di vista, decadenza, di~~luzi01I1e, ,imba1"1barimento. Sperian10, ottimisticamente, che sia cri,si. Crisi di costume, di caratteri, di morale ; crisi di oultura, crisi di religione. crisi di ... soldi; e, tra le tante, crisi libraria. << Quest'ultima le riassume e le riflette tutt,e: ma coloro, che ne discutono, credono trattarsi unicamente <li crisi di commercio librario. E perciò propo11gono palliativi. Se incominc1assimo, dopo aver addossato il maggior carico al pubblico, agli editori e ai librai, ad esaminare un po' anche quello de-. gl,i scrittori ? » Vedo volentieri ohe, pur non risparn1ian,dogli una 1 stoccatina, ma bonaria e inoffensiva, i' autore riconosce che Gaibriele D'Annunzio è troppo al di sopra delle due generazioni, passata e presente, e che, della statura sua, non ce n'è nessuno. Sfido l Che mi volete un Orazio ogni tre ,lust})i e un Alig,hieri ogni secolo -~"L\llora ? : << E aJlora bisogna accorciare la . misura. » Papini -e Giuliotti non sooo trattati troppo bene. Panzini ... « Panziini, ormai, più sciatte e piatte le trova, più tondo ,si finge, e più va in -soUuchero. In compenso, Pirandello scrive un capolavoro al giomo. » -IVlarinetti., il futurismo, Ungaretti, Soffici ... Ailtre r.isaite. Ma. qualcosa di così serio e lacrimevole che non fa nem·nien più rid,ere, è la figura di Bontempel.Ii. « Bontempelli . . . dirizza fieramente la ve·la verso iJ (< 900 », aUa pesca di merluzzi inten1azionali. L'Italiano non basta pi u agJ.i I ta1 iani: ci vuole il &ancese . . . .alla danza, alla danza nella fiera letteraria, intemazionaJe - e perciò infranciosamento - la più burlesca, la .più urlante, la più sconcertante di quante ne ha. inventate l'uomo per sbarcare il lunario... n ,l\,1i pare che il collega Malerba sia siìl1 troppo mite. 1,1 H mestierismo >), in letteratura ,era ed è &'Y}che, sopportabile. Ohe volete ? Anche ,iJ prete vive dell' a,ltare. Ma quando questo mestìerismo porta uno scrittore italiano a sporcare il nome de1 lle patrie lettere e a prostituir l' ingegno ali'" estero, mi par che fosser del caso, non più :la punzecchiatura giorna,listica, ma... le •vie di fatto ! Su una frase concisa e succosa iJ ìvlaJerba pone i termini della ·questione: cc Ch.e li·hri seri vono gli scrittorì ? Qual contenuto, qual bellezza, quale interesse di vita, di ummi tà, e, purtroppo bjsogna cominciare a 1iparlaine anche in materia di estetica, qual fondarnento etico haruio ,le loro opere ? « I poeti oggi f ~nno tutti, non esclusi gli i,1nberbi e le im;berbe - è una disperazione !_- fanno tutti bei versi ; parole e suoni d'oro ; dopo d"Amoozio, nessuno sa più fame uno brutto, uno aspro, uno ferreo, uno maschio; (quante fe- .mine, quante femine. ch1 e, non aven,do più ,da far la calzetta. si son ,messe a ,far versi!): Sono stati delusi dalle due cose ibel.I.e, e muoiano d'estenuazione. « Qua111dopoi alcuni di essi imboccano ,il flauto di T agore tradotto dal'l 'inglese, oh che genìa di sei.mBib1iote a ·G·no B.ianco 1nieschi scocciatori ! E aleuni portano in cuore a piagnucoloso fanc1i ullino ; a'.lcuni l'oratoria da città del silenzio; alcuni lasciano cadere una ventina di sillabe spezzettate in quattro o cinque .righe, come fossero perle rare, orientali, e tSon false e :parigine : e ci .son cri ti cii che parlano ,per esse di golfi mistici e di poesia cosmica. (cosmico, dòpo la prassi e I, inequivocabile, è ,il nuovo voca1bolo di moda ~ a •momenti_ lo usano anche per i cosmetici). cc È, un disorientamento generale. Ognuno porta sul collo un giogo, . ' una mm1era ; nessuno ,sa essere se stesso; nessUIIlolibertà va cercando nell'inferno o nel purgator:io o nei paradiso d,ell 'anima propria. È che nelle loro anim,e non v'è ,Jl•è inferno nè purgatorio nè paradiso, ma la Signorina ·Felicita, il f anciulilino, T agor,e, Brando, Rimbaud, ecc. : tutti tranne sè stessi. << Lettori miei, permettete ohe io m'arresti qui, e mandi al diavdlo le <'xisi, ossia, che nOlllmi metta anche io a proporre il paliativo o un lavativo. ,La •mia ,brava opin,ione ce la avr,ei, come dic-eva Perpetua: ma ... nel d,eserto è meglio tacere : tanto, ohi ascolterebbe ? E que,sta fiera de.I inondo è più terribile del deserto. » Anch' io, col collega lv1alerba, ravv,iso le cause d,e.J. male negli scrittori: pr,ec~sando: romantici. Il ro1nanticis1no è la malattia delle let-· tere come la tisi quella della yita. Rispettabi,le malattia senza dubbio, •r. ,in tutto degna deUa nostra co•mpassione : ,ma aa1ohe delle cure più radicalii ed urgenti. I « ,mal sottili », ·le emicranie, de anemie .son cose da sanatorio. P-er la vita ci vogliorn c,ervel,lo e muscoli, e polmoni sani~ ,Rimando ·i lettor.i al1·« -Intermezzo )' carducciéllllo. ,Con questo non voglio ,misconoscere gili sviluppi poetici del s•entin1ento. Non ci sarebbe male se ora •

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