Vita Nova - anno III - n. 3 - marzo 1927

non si accenna quasi affatto, mentre vengon ricordati tanti di seconda, terza, quarta, infima grandezza. L·A., in verità, vuol restringersi al.la pedagog,ia, e si propone di « provare c•he l'attualismo pedag~ gico odierno è lo •svi·luppo finale di tutta .la tradizione fi'losofica e pedagogie a itaìiana. n L' intenzione era, sia detto a suo onor,e,. buona. Mia, così com'è, ii libro è piuttosto una :raccolta di appun'lli, in oui le notizie d' istituzioni ,scolastiche, dii n1etodi e scuole per 1'insegnamento, oono mala-mente mescolate a 11iffessioni teoretic:h·e. Queste, poi, hanno profondità di questa specie : cc Il pesante oggettivismo antico fu mancante per aver trascurato il mondo inferiore e l' atlività ricettiva del soggetto; come mancante sarà -il soggeftivismr, medievale, perchè_trascurerà, nella sua sopravalutazione del soggetto, la /accia opposta dell'essere, l'oggetto e il mondo esteriore. H (pagina f 7).. L'A. nella .prefaz,ione avverte di aver ,:;critto « ,con pochi mezzi e senza i'l ,conforto di una grande biblioteca», e si rivolge al critico ' . ' . . . cosi: cc pe•ro10, o cr1t1ca :Irsuta, non dirmi se qua ,e là oi san punti ·manchf'voli, 1na se regge Ja grande volta. » Noi, ohe, di sicuro, non sian10 cc critici :irsuti », dobbiamo, con ram·marico, lìi•spond·ergli: non regge. *** A. CoRSANO, Storia del problema della scienza. ll pensiero antico (Cappelli, ,Bologna, J 926). li volumetto, frutto di esperienza :scolastica, come I' A. avverte nella Prefazione, vuole anche servire ali' insegna-mento della filosofia nei licei .scientifici, dove, appunto, essa è unita aUa storia d•ella • sc1en1a. Delle opere che hanno uno ,scopo immediatamente .scolastico, noi non ci occupiamo in questa Rassegna, perchè esse in generale sono com~ pilazioni prive di valore scientifico. Ma per questa del C. facciamo volentieri un'eccezione, perch"è essa è un tentativo, degno d'incoraggiamento, di r.isolvere un proiblema RASSEGNE abbastanza arduo, qual è quello di presentare lo ~vilup~ del pensiero filosofico lungo una linea 1 che coin- ,cida con ,lo sviluppo del peooiero scientifico. Le difficoltà, ,qui, sono propriamente, due (o una sola guardata da ,due 1lati): Ja prima è di ridurre 1e storiie delte particolari sci,enze 1aun punto di vista unitario, sì che lo sviluppo di una s:ivegga in rapporto allo sv,iluppo delle altre, •e si ab.bia, ,così, una storia d.ella scienza, e non semplicemente delle singole scienze; d'altra difficoltà è nella riduzione, che bisogna operare, d1ella filosofia a problema d,ella ,soienza. La filosofia è scienza dello spilìito, e non semplicem,ente scienza deìla scienza : ,ci :sono problemi morali, religio,si, ecc., ,che ,governano ~ anche quella c:h~ sembra -inun pensa,tore una questione puramente oggettiva : la concezione d,el mando, della natura, dell'oggetto in somma del pensiero. C1 è pericolo, restringendo Ja filosofia al _problema scientifico, d,i rimpiccolirla e snaturarla. Ma, per la difficoltà accennata prima. e' è il pericdlo cootrario : di allargare, nella g-eneralizzazione, il problema della scienza tanto d.a non ritrovarvi più ,i caraitteri peculiari COlll cui ,esso si presenta eff.ettiva1nente neHa storia d,elle singole . scienze. I:l C. ha fatto del .suo meglio per evitare l 'uno e ,l'altro ordine di scogli, ma questi restano ancora con la loro .minaccia : il •movi,m,ento, ad •es., d·el pensiero dai sofisti a Platone, e da Aristotele ai Neoplatonici, sembra •p-erdere qualcosa _del suo significato uman-i•sticoe re~ l1 igioso: •e ,dal periodo ·alessandrino in poi J.. A. J1a doV1Utopiegarsi a fare la storia delle ·singole scienze, dove ali' interesse puramente· filosofico isi sostituisce naturalmente quello della particolarità. dei problen1i, che, dal punto di vi.sta strettam·ente scientifico, l1a, senza dubbio, un interesse maggiore. Sì ohe paiono 1·interesse •puramente filosofico e quello puramente scientifico andare in ragione inversa. Con questo non ~ vogliono, qui, ripetia1no, negare i pregi del lavoBibl10 eca 'no Bianco I 181 ro del C., i.I quale si mostra preparato al tema per 1capacità di riflessione teoretica •e per lo st,udio coscienzioso delle ibuone fonti dalle quali trae il suo materiale. *** L'Analisi del concetto di realtà émf:lrica d,i L. -MUSATTI {11So·lco, Città ,di Castel.lo, 1926) è un contributo. ohe a noi pare considerevole, allo sviluppo d,ella nostra ps•icologia speri1nentale. La quale sta fmal1n-ente abbandonando :le pretese di sostituirsi a·Ua tfì.losofia,o, comunque, di potere o dovere arrivare a risultati che offrano una 1 qualsiasi ragione d' i•ntervento in questioni propria.mente filosofiche. L' A. cerca, quiridi, ,di descriver~ e classificare .j proced,imenti mediante ,i quali noi perveniamo empiricamente alla costruzione della r-ea,ltà e aila scienza di ·essa. Descritte le fom1e fondamentali di tale costruzione, si passa al1'ana~ lisi del concetto di graind,ezza, ai processi assimilativi nelle percezionì, alla distinzione d•elle qualità sensibili, -e via via per gli oggetti e fatti 1della Jiealtà c. 1d. esterna; 1 la parte seconda tratta, .invece, della c. d. realtà interna.· La trattazion~ è condotta con stringatezza e c·h,iarezza, (e, posti i :i principi che Ja governano, ci pare d,el tutto riuscita a·ll'assu•nto che si era proposto. Usiamo questa forma di espression,e 1 d,ubitativa proprio perchè n•eanche noi voglia,mo conf ond·ere questo genere d' indag1ini con quello che ·ha un senso e un valore filosofico. I 1 libro 1d,ellvl. vu<)leun giudice sperimentato •e al corrente con questi ,studi, per d,et-erminarne ,la portata nel suo proprio campo .. Al filosofo questo sembra, in certo modo, ed egJi d,ev-epenare non poco a 1 p•ersua-dersi ch,e .la psicologia ha pieno diritto ad analizzare, a scomporr-e e ricomporre la Tealtà, n•on soltanto d•ell'ogg•etto, ma anche del soggetto, così com1 e essa fa. Naturalmente, il .soggetto qui d1iventa un «oggetto intemon, ch,e non si riiesce più a tener di,stinto, se non approssi,mativamente e in modo un PQ' • • \ •

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