Vita Nova - anno III - n. 3 - marzo 1927

.. co,me la Francia e l'Inghilterra che fino dal 1842 obbligarono la Cina a conceder loro un settlement in Shangai, e il Giappone, ·la Germania e la Russiq che in epoche successive avevano avuta simile concessione, non solo ma la Germania aveva occupato anche nel I89i K,ìao Ciao. Circa 100 italiani vivono o-ra laggiù, sotto il presidio di nostre leggi, ed i:l Governo Nazionale non può dim•enticarli e lasciarli in balia di un dominio, che co•me quello ci1J1ese, n~n può, per ora dare affidamento ·di giustizia. Oltre a questa nostra situazione in Tien-'fsin, che potrà divenire. in uno stato ,i,mmutato di cose, un punto avanzato per la nostra espansione commerciale, I' Italia è interessata al mantenim-ento dell'ordine in Cina anche per la questione dei crediti che essa può vantare verso quel paese-: crediti che in parte rappresentano anco•ra una conseguenza della rivolta dei boxers (e per questa parte essi sono tutelati dal provento delle dogane cinesi, amministrate da una speciale com- ' missione c.he ha a capo un inglese) ma in più larga misura ci sono stati riconosciuti dopo la guena mo,ndiale quando la scomparsa dei,I' impero austro-ungarico ci ha ch,ia.mati a d,ifendere l' interesse dei nostri ~u_q_vi cittadini : infatti tal i crediti della Cina hanno origine nelle ordina2iioni fatte ai Cantieri di Monf al con e di 1 tre incro•ciatori, a garanzia dei quali furono emessi quattro presti ti ; per essi fino al 19 J 7 furono pagati gli interessi stabiJiti: . a guerra term,inata i titoli passarono nelle mani d,i portatori itérliani, i quali inviarono rappresentanti a Pechino, dove vi furono lunghe trattative che portarono ,solQ nel 1925 e mercè il .fermo atteggi armento d,el Governo Italiano all'accordo del 30 settembre J 925 ed alla conseguente conferenza di Pec 1 hino r,iunitasi il 26 ottohr·e f 925 che do~veva studiare i 1 mezzi più atti a consolidare. i debiti d1 el,la Cina: la conferenza stava per concretare in modo ·soddisfac-ente i propri ,lavori quando gJi avvenimenti interni cinesi preci,pitarono e spinsero nel maggio I926 i delegati stranieri a I f / RA·SSEGNE partire da ·Pech,ino, aggiornando per un imprecisa,to ed i,rnprecisabil,e periodo di t•empo i lavori iniziati. Ber tali motivi opportunamente ha agito il Governo F asoista inviando in Cina nostre unità navali : la politica estera non può più essere limitata aJ continente europ-eo: la nostra politica d 'espan,sione vuole che l'Italia sia presente ovunque vi è la possii.bilità di affermare il nome e la dignità della nostra Na- . z1one. .Uco 8Ass1 CULTURA FASCISTA ' Cultura fasci sta è sapienza e coscienza di cose e di ammonimenti che valgano sempre più a render •noi compiuti rtella fedeltà alle le~gi e al costume che d·istinguono il F'asci·s•mo e ne co,stitiuiscono l' originalità ; onde essa non da.i libri soltanto -si attinge ma dalla vita medesima. Perfetta sapienza sarà quella che acquisteremo dalla parola di Chi gui,da. O,gni Suo pensiero .è verità che si r.ivela, come ogni Suo• atto esempio che siidimostra. Dirò ai ·mie.i lettori allora ciò che Egli a noi disse pochi giorni or sono. Anco![a una volta fu Egli capace di ·commov,er-e -I' anima nostra sì che noi uscimmo dalla sua presenza con rinnovata volontà di operare nel bene ·e nel noibile per la grandezza della fede. C'eravamo adunati attorno a Lui, noi dirig•enti pro,vinciali, per averne il viatico all"oipera che imprendevamo: -giunse gagliardo agile pronto. Salutò, le provinc,ie della f edeità intell.i,gente e fattiva, prima Bologna la dilettissima. Poi parlò di ,moralità fascista. << Chi è fasci-sta 1 e capo d,el più umile fascio nella più -lontana e · sconosaiuta terra d' Italia, sappia che rappresenta il regiime e ,Mussolini. « Chi dirige intenda che ,il popoBiblioteca G. o B.i ne . .. 173 lo ama a pro,b1 ità l 'ooestà la labo- . . ' . · r10.s1ta incessante. . « Dov·ete stare inclhiodati al tavdlo del vostro lavoro, .come Mussolini •sta al suo. T rad,itore è quello che ài,serta la fatica della Silla carica. « Noi vog,liamo trasformare la Patria così nel profondo ·che a noi stessi poi sia stupore a riconoscerla. (< Nessuna fierezza è possibile se oiascuno da voi non sia esempio agli altri. Il pqpolo veda nei .fascisti i miglioiI'i più fattivi suo.i figli. » , . Così disse, interrca.lando il suo diiscorso pol_itic.o. E !in questi versetti è grandissima parte del Fascismo. Noi· siaimo ·dei religiosi d-el nostro ld,eale. A,bbiamo la deità della Patria alta levata su di noi e di essa siamo i militi fedeli, i sacerdoti. .Ma religione è mor.alità. E com,e giudicheranno gli altro la morailità . ' . . ' nostra se per ,e-ssa p11u pun, p1u o~nesti, più no,bil.i di loro non divenia1no ,e non sia-mo1 ? Il contenuto etico de1lla no,stra vioJenza ieri, del nostro poter 1 e o-ggi è 111ellacoscienza, che in noi sta saldissima, di essere i realizzatori di una vita e ,di una verità secondo le quali la g•ente d' l:talia a,ssumerà una ,educazio1 ne superiore alle preeredenti. Altrimenti non saremmo che simidi a certe con·sorterie cu,i lo ps·eudo misticis·mo pennette nef andezze più •eno!I'min,elila_loro 1stessa . . ' •lmpun 1ta. Passando .alla r.ass,egna bi,blio- . grafica avvelitirò che è uscito nel mese, per 1 tipi della Ca-sa Editrice Imperia un feJice com·mento esegetico dell 'a vv. V ERNARECCI, al Diritto Pubblico del Lavoro in Italia. Il V emar,ecc.i, _premettendo ai titol,i della. trattazione -- c1 he corrispondoo.o· a quelli della leg,g,e dello sco,rso april,e -- ampie notizie legi,slative e critiche, prem,ette al lettore la più ampia cono,s-cenza della nostra legge foodaimentale ·sui rapporti deJ lavoro. Notevole lo studio introduttivo d,el libro nel quale :l'Autore d~-mo- • •

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