• 156 VOLT .. Il lavoro cesserà per lui di essere fonte di gioia. La riproduzione diverrà seippre ~piùgravosa, finchè, al centesimo candelabro, fabb-ricarne diventerà per lui un vero tormento ! E ·allora, perchè non fare appello alla macchina? •Non \è già l'artigiano, n,ella ripetizione, iClivenuto esso stesso ·una .macchina ? Cosa osta a che costruito una volta un pri1 mo modello a ·mano, gli altri tutti vengano. riprodotti a serie ? Sem,pre quan·do l'esatta ripro,duzione materiale sia possibile. Essa non sarà possibile quando nell 'o.pera entri in qualche modo l'arte de~lloscultore o d,el pittore, poichè la :pennellata e il colpo dì ·scalpello di un artista sono meccanicamente inimita,bili. Ma quan·do si tratti di riprodurre fo•rme semplici e geometriche, la macchina è superiore alla stessa mano idell'uomo. ;La precisione di contorni che dà a un og1 getto la macchina nessuna mano d'u,omo può ,darla. E si noti che l'individualità dell'opera d'arte non è affatto lesa ,dal processo ·meccanico. Tutta la serie, in/atti, costituisce un'opera sola. È naturale dunq·ue che ·per tutta la s·erie, JÌproduc,ente a milioni ·di esemplari un solo o,ggetto, la materia e la tecnica siano le stesse. Come sarebbe ridicolo che o,gni automobile ·Fo,rd venisse volta per volta costruita a ,mano .da un operaio meocanico, così è inutile che ogni esem,plare di uno stesso can,delabro sia volta per volta costruito a mano ·da un fabbro. Dirò di più. In certi casi, non solo lo stesso og,getto, •una serie di oggetti affini ,possono essere costruiti con lo stesso processo industriale, adoperan1doali' uopo sempre ,gli stessi pezzi e varian,done solamente la com1binazion•e.La m,ateria già semilav,ora.ta p:uò essere fornita dall' indust•ria. e ad~- perata poi, per la costruzione ,dei sin,goli og,getti, dall'artigiano. A clii si scandalizzi .di questi procedimenti, si può citare l'uso costante degli architetti : i quali certo non fabbricano volta ,per volta le travi, i ·mattoni e le pietre squadrate per una deter,minata casa. C•he poi qu·esti siano fa·bbricati a macchina o no, poco importa : manca in ogni modo il contatto diretto ,dell'artefice con la ·materia prima. Altri ha lavorato per lui, senza nemmeno sapere a quale costruzione travi, mattoni ,e ·pietre dovevano servire. Vi è un pri·ncipio di qu·ella divisione del lavoro ch•e è la regola della produzione meccanica. Degenerazione m,oderna del]' architettura? Ma gli antichi facevano di peggio. Adoperavano cioè per Biblioteca Gino Bia co la costruzione delle chiese i -ruderi dei templi pagani. Non solo la materia •prima non era espressa~ mente lavorata per qu,el dato uso, m•a era anzi stata lavorata per finalità del tutto diver_se. Sors_e così a Roma, nella prima metà _del m,èd10 evo, 11 così detto cc stile frammenta·rio ». Le grandi basiliche furono costruite coi frammenti d-egli antichi edifizi romani. Si dirà che quest'arte, cresciuta così parassitariame~te, a spese d,el passato, non va citata ,a mo,dello. Va bene. ,Ma usato con maggio·re sobrietà, l'adatta-mento talora non può dirsi fallito. Nella catted-rale ,di ,Pisa, modello di stile romanico, gli archi a tutto sesto della navata centrale sono .sorretti da due fìle di colonn,e corinzie, scolpite originaria·mente per sostenere l'architrave di ·un tempio ,gr-eco. Un esteta, a cui feci notare l' incongruenza, non sep·pe ,che ·rispond,ermi : « Eppure è bello .. ·. » Benissimo. ,Ma allora perchè negare alla industria moderna il diritto ,di usare analoghi ·procedimenti ? P erchè u-sare due ,pesi e due misu.re? · .Rispon,dono ch,e con tutte le loro illogicità, gli antichi 1 riuscivano a fa·:èeil bello, mentre i moderni no. Il fatto è incontestabile, ma il proble,ma è di trovarne le cause. E non mi sembra che esse consistano nei •procedimenti ,dell'industria applicata al1'arte ornamentale. Tanto è vero che il brutto lo producono og,gi anche gli artigiani. (Vedere la innumerevole collezione degli cc omaggi al Duce >> riprodotti ,dai quotidiani f1 ascisti !) Tanto è vero ohe il ,decadimento del gusto mo1 derno e cominciato ben avanti la nascita della 1grande industria. Questa decadenza ·ha principio alla secon,da metà del Rinascimento. Nel seicento e neT settecento lo stile mantiene ancora nobiltà: d'arte, ma nell'ottocento, aimè ! ,,,si pr,ecipita. 1Si tocca il fondo all'epoca di Luigi Filippo e di Napoleone III. È l'epoca delle « buone cose di pessimo gusto » rievocate dalla nostalgia dei poeti crepuscolari (1 ). ,Ebbene : allora l 'industrialismo era appena sul nascere. l~'Inghilterra era la so'la nazione industrializzata. In l.talia eravamo ancora in piena pro,duzione artigiana. Da allora ad ~ggi l'industria ha fat~o passi ,da gigante, ma, se l arte non ha progredito, non f)UÒ neanche dirsi che, in conf,ronto ·di quei tempi quasi ·patriarcali, essa abbia peggiorato .. Se dunque Ìa gran,de industria moderna si è spe- . .(i) Pare oggi che l' arte ottocentesca sia di moda fra i collezion1sh. . Bra~a gente, c~storo ! V e n' è che raccolgono le ciche fra i tavoli dei caffè. Altn fan collezione di lamine II Gillette n usate.
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