L'ARTE INQUSTRIALE È concepibile un'arte applicata alla grande industria ~ Gli esteti puri lo negano : ma forse non si rendono conto delle catastrofiche conseguenze della loro negazione. Proclama.re infatti l 'incompatibilità fra l'arte e la .macchina significa negare .semplicemente la possibilità di un'arte moderna. Non parlo della ,pittu·ra e della scultura, le quali, al p~ri della poesia e della mu-sica, conserveranno .sem-preuna ce-rta indipendenza dalle esigenze economiche og•gi imperanti. ·Pu·re anche queste due arti, quando vengono considerate non più fine a . sè stesse, ,ma •mezzo, sia pur·e relativamente a un -fine superiore, come avviene nell 'a·rte religiosa," si -industrializzano. E gli esteti, in ·questo campo, hanno ragione da vendere. I mon·umenti ai caduti in gue-rra sono... quello ch•e sono, ma vi è qualcosa che li sorpassa i~ tragica ,bruttezza ; le oleografie e le statue in terra cotta dipinta, che adornano gli altari delle nostre chiese ! Tuttavia, il ca.m,podove l'industria •può oramai dirsi padrona e quello delle così dette arti a·pplicate, a-rredamento e mobilio; le quali appunto, assieme con l'architettura, costituiscono la caratteri- ~tica speciale di 1 un secolo dal punto di vista dellostile. Ora, il negare a quest'arte industrializzata il carattere di arte, implica la condanna dei nostri tempi a non avere uno stile d'arte. Dei nostri tempi e di chi sa quanti altri secoli, aggi1 ungo : poichè il tramonto dell'industrialismo non è prossi1 mo. Ghi potrebbe far sco~parire questa civiltà dalla faccia della terra ? Una invasione di barbari ? Ma ·non ve ne sono più. ,E poi, ,finirebbero ,anch'essi .per industrializzarsi. Una -rivoluzione? ,Non basta. La Russia, dopo la sua ,rivoluzione, si va anzi americanizzando. iMosca segue le orme· di ·New York. Tanto per corroborare la tesi di quei letterati, che si ostinano .a proclamare 1'origine asiatica del bolsçevismo... .JI dil,uvio universale, allora? ,Forse sarebbe questo l'unico mezzo per uccidere la civiltà meccanica. Ma· finora non se .ne vedono indizi, tranne che in qualche pagina di Giuliotti. Si parla, come di un contravveleno all'industrialismo, di rinascita artigiana.· Ma qui bisogna Biblioteca Gin ■ 1 n o· intendersi. ,Rigenera-re il gusto artistico nelle file dell'artigianato, va bene : ·ma illudersi che questo possa fare concorrenza alla ·grande industria, via ! Dato il ·minor costo della prod·uzione a serie, essa resterà sempre padrona del mercato popolare. Solo nel campo della produzione di lusso, il lavoro a mano non teme concorrenza. ,Ma lo stile di un'epoca non è dato dal l'arte d'eccezione. La rinascita dell 'a·rti,gianato, potrà tutt' al •più influire sulla stessa produzione industriale, che è •per natura mimetica, elevandone il t~no artistico. Ma si tratta appunto di vedere se ciò sia :possibile. G.Ji esteti, come dissi, lo negano. Secondo essi, fra arte e mecr:anica vi è contraddizione assoluta. L'arte è una f orm.a superiore di artigianato. Nen vi è arte fuori del la~oro a mano. Non vi è arte ,dove la .manodell'uomo è sostituita dalla macchina. ·Fra l 'intelligenza umana e la ·materia ,bruta, la macchina è artisticamente una intrusa. Perchè una fo.rma bella possa delinearsi dall 'in.forme materia, occorre jl contatto diretto fra questa e l'artista. Se no, non sì produce che il brutto. Certo, tutte queste affermazioni fanno colpo, a prima vista, ma poi non è altrettanto facile dimostrarle. Una dimostrazione rigorosa non l'ho ancora trovata. Dicono che ogni opera d' a-rte f.a parte a se stessa, costituendo· una individu.alità, al cui fine i mezzi materiali devono essere espressamente ordinati. -Per ogni singolo lavoro, I'.artigiano deve scegliere volta ,per volta la •materia e i mezzi tecnici, mentre nella produzione a serie il processo di fabbricazione è ·unico ,per tutta la serie di o·ggetti. Ma non ,avviene lo stesso, per la fabbricazione di og- . - getti identici, nella bottega dell' artigiano? Per esempio. Un fa,bbro ha fabbricato un candelabr<? artistico. Materiale e tecnica sono stati da lui trov,ati ap·posta ·per quel singolo caso. Ma ecco che, venduto il candelabre a un primo cliente, un secon·do cliente ne richiede un altro tale e quale ; poi un terzo, un quarto e via di seguito. Cosa farà al~ lora il fabbro ? Non potrà che -ripetere meccanicamente il lavo-ro della prima volta, adoperando nè più nè meno che la tecnica e il metallo di prima. , I •
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