TARANTO FORrE NAVE D' 11ALIA 149 addita la grandiosità che sovrasta, la volontà che balza dal tratto rude e sicuro, la bellezza glorificatrice della forza. Il -museo di Taranto La natura sembra aver disteso lungo la spiaggia• tarantina quella sua divina striscia di smeraldo e di opale, per esprimere la sua potenza creatrice di bellezza e di gioia. E, se dopo aver visitato i giardini pubblièi, che si in- . curvano e s1 specchiano nella fosf orescenza glauca del Mare Piccolo, si entri nel Museo Nazionale, èlegante edificio moderno, dalle severe linee classiche, si constaterà che 1 'arte dei Tarantini , dei Greci, -dei Romani profuse nella classica regione, tutte le sue più sottili raffìnatezzè in gara spesso vit .... toriosa con la stessa natura. , Nelle vaste e luminose sale ricche di marmi, di anfore attiche, di bronzi, di reliquie preziose, palpita l'anima italica clella metropoli gloriosa che vigila dai fastigi dei suoi ba .... luardi, eleva le sue . . . voci, s1 ricopre e circonda delle sue gemme. sofìa, con la sua arte', con 'la sua vita. Intenso fu i"l lavoro .di scoprimento delle antichità tarantine per opera di Luigi Viola, fondatore del Museo, e del direttore dott. Quintino Quagliati. E benchè del prezioso materiale rinvenuto lungo queste coste del Mar -Jonio, o fra le mura di Taranto, e raccolto nel Museo, ben poco sia stato illustrato, pur mi provo di ricordare le più note~ vli opere raccolte, che additano la grande ascensione dell'arte, muovendo dai primi infantili prodotti delle popolazioni preistoriche dello scoglio del Tonno, delle Caverne del tMaterano, dei sepolcreti a cremazione di Timmari fino alla creazione dell'arte greca per eccellenza. Questo Museo of- TARANTO - MUSEO, LEKYTHON ·ATTICHE~(Vfsecolo a. c.) Varii scrittori - Luigi Viola, Quintino Quagliati, Michele Gervasio, Paolo Orsi, Antonio Sorrentino, Vittorio Macchioro, Goffredo Bendinelli e Domenico Zancani, che conobbi nello stesso Museo, dopo il pellegrinaggio calabro, da me compiuto lungo le vie de « le città morte dell' J onio », e dell' Italia antica, mentre egli esaminava le tavolette calcaree, e le opere greche che mi illustrò con dottrina - hanno sentito il dovere di conoscere e di additare alcune opere del Museo di Ta- fre, nel suo organa- · ··· · mento metodico, la rappresentazione obiettiva, chiara, progrediente dello svolgersi della vita primitiva nella regione delle città morte del Jonio, dall'uomo antidiluviano al selvaggio primitivo dell'età della pietra; e si susseguono in ordini non interrotti le immigrazioni ariane degli italici nell'età del bronzo e gli influssi orientali dell' Egeo, e la civiltà della prima età del ferro e l'evoluzione rapida dei nostri primi popoli nel territorio protostorico e finalmente nel periodo storico a traverso le innovazioni imposte aglt indigeni dalle colonie Achee. La colonizzazione dorica ci porta la società greca con la sua gente, con la sua religione, con la sua filoBiblioteca Gino Bianco . ranto ed i poveri monumenti dell' Italia meridionale, che sono obliati dalla stessa Direzione di Belle Arti e da quegli Enti che hanno il dovere di far conoscere e difendere le opere grandiose che serbano le impronte lasciate dai secoli e la trama di gioie e di dolori che l'anima italica seppe intessere intorno alle opere dell' industria e dell'arte. Sculture decorative dei templi e delle tombe Fra i ruderi di cimase, di colonne marmoree, di frontoni, di metope, di erme, di capitelli ionici fìgu .... rati, di urne su cui spira sempre la grazia ineffabile •
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