Vita Nova - anno III - n. 3 - marzo 1927

' I , 12 UNiVERSIT À FASCISTA E:-a allora ufficiale sanitario e capo dell'ufficio d'igien·e del comune, il chiarissimo prof. Brazzola \ . eh~ per vari anni fu direttore dell'istituto superiore di medicina veterinaria ; egli diresse la lotta e provvide alla . petrolizzazione delle acque dei ter· rapieni, ottenendo in breve tempo la morte delle larve di zanzara e la fine dell'epidemia. Quelle acque costituivano anche un deposito di pesci rossi che non morirono perchè essi respirano per branchie l'aria che si trova disciolta nell'acqua e la nafta ricoprente la superficie dell'acqua non recò loro nessun nocumento. · Questa osservazione ci condu::e ad esaminare se esistano animali acquatici i quali, divorando 1' rv ~ di anofeli, possano essere da noi considerati come ausiliari nella lotta contro la malaria. ~ ·1· · 1 p!lrte d1· materi· ali da scono uh 1 come ul'.la picco a v costruzione contribuisce alla fabbrica dell'intero. edificio. Ma gli animali più importanti nella lotta antimalarica sono le garnbusie, piccoli pesci che vivono nell'Amer~ca del nord. La fe1nmina è molto più grande del maschio ; quando ha raggiunto il massimo sviluppo e si avvicina al parto può avere una lunghezza di 4 cm. e mezzo, qualcuna anche 6 cm. ; il maschio invece non oltrepassa i 2 cm. e mezro, sono pesciolini che hanno una facoltà produttiva veramente prodigiosa. La femmina partorisce 5 o 6 volte all'anno, è cacciatrice di zanzare. Gli americani le portarono nelle isole Sandwich alla scopo di lotta antimalarica. Purchè non si tratti di territori malarici molto estesi, le gambu- ' La risposta è affermativa. Esistono parecchie sie danno risultati notevoli . specie di insetti divoratori di larve, come le Notunette o cimici d'acqua, che nuotano a pancia all'aria a mezzo di due grandi natatoie ed hanno il ventre argentato; poi vanno considerate le salamandre acquaticlie e parecchie specie di pesci fra ·.i quali primeggiano, fra i nostrani, i ciprinodonti, noti nelle lagune col nome di noni. Se tali animali sono zanzarivori, credo tuttavia esagerato considerarli addirittura antimalarici : mentre essi possono esercitare un•azione efficace in un piccolo specchio d'acqua, la loro azione può diventare nulla in una grande estensione, perchè il loro numero e la loro capacità riproduttiva è troppo inferiore a quella delle zanzare. Anche taluni animali terrestri sono zanzarivori e possono portare un contributo sebbene seconda- ! rio a questa lotta, divorando notevoli quantità di zanzare adulte, tali sono i pipistrelli, che dànno loro la caccia quando vanno a deporre le uova nelr acqua e quando ne partono. Queste considerazioni dovrebbero persuad~re . . l'uomo a rispettare e favorire la moltiplicazione di animali che non ostante le loro scarse forze, rie- • Tant'è vero che un americano scrisse una reldzione sulla campagna antimalarica per mezzo delle gambusie. L'articolo richiamò l'attenzione di S. M. il re Vittorio Emanuele III, che lo segnalò al Grassi. L'ispettorato della Pesca ne curò l'importazione e l'acclimatazione che ha avuto luogo in diverse località, e se il Grassi era in principio scettico sui risultati che in generale può offrire la lotta antimalarica con agenti naturali, nei riguardi . delle gambusie mostrò di avere speranze molto • • magg1or1. In parecchie località dove le larve di zanzare erano assai numerose, dopo l'introduzione delle gambusie, quelle divennero scarse. Però lo stato della vegetazione a·cquatica può essere tale da impedire l'azione dei pesciolini che operano se l'acqua è abbastanza· chiara e libera mentre se vi è una massa considerevole di piante verdi che costituiscano . grovigli, le zanzare vi si annidano e lè gambusie non possono dar loro la caccia. Occorre quindi la falciatura delle erbe pila superficie per consentire a questi pesciolini di abboccare le larve, quando queste si recano alla superficie per respirare. Biblioteca Gino Bianco

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