, ( .. · 1O UNiv<ERSITÀFASCISTA t siamo non ammirare l' eatusiasmo e l'altruismo che . lo hanno spinto in certi momenti ad esporsi alle punture di zanzare infette per osservare esperimen,. talmente su sè stesso il comportamento della ma-/ lattia e d~l parassita; è stato uno dei grandi fautori di questa cura obbligatoria a beneficio dell'u- . ' man1ta. ' Fino ad un certo~ punto si può dire che se non vi fossero malarici non esisterebbe malaria ; se in un determinato- momento tutti i -malati guarissero e in quel momento non vi fossero anofeli infetti, questi non potrebbero in alcun modo infettarsi: ecco perchè l'uomo malarico rappresenta un pericolo, e per quanto il chinino abbia dato risultati ottimi, per quanto rappresenti ancora il solo • I mezzo efficace di cura, pure il chinino .non guarisce sempre, il che significa che da solo non elimina la malaria. ·Ho detto e ripeto che i plasmodi possono rimanere latenti ed inattivi nella milza ; ora il recidivo. è veramente pericoloso perchè andando in una zona dove non vi è malaria, al riattivarsi dei plasmodi questi si moltiplicano e danno luogo a · nuovi accessi febbrili durante~ quali le zanzare, punLf _ ~sposta è affermativa. Già i dati comparsi anche in un articolo di Francesco Coletti pubblicato quest'inverno sul Corriere della Sera, ricordano che verso il 1887 i morti di malaria erano in Italia nella proporzione di oltre 70 per ogni cento mila abitanti ; poi in seguito a cause varie come . bonifiche e miglioramenti sanitari la mortalità discese a 30 persone per ogni cento mila abitanti ; finalmente dopo l'uso obbligatorio del chinino la mortalità è discesa ·a· 5 e 7 per ogni cento mila abitanti. · Or·a se la cura del chinino non ha portato alla scomparsa dell'epidemia, i risultati conseguiti s~no veramente no~evoli e tali da indurci a considerare ques.to mezzo di lotta, come uno di quelli ' ' sui quali conviene insistere. Adesso ci occuperemo del trasmettitore ossia della zanzara. La scoperta che le zanzare del genere Anopl1eles trasmettono la malaria, risale al 1890, epoca in cui quasi contemporaneamente il Grassi in Italia e il colonnello Ross nell'India studiarono l'argomento. A chi spetti la priorità assoluta della scoperta è stato oggetto di lunghe discussioni· e di aspre polelDiche · fra il Ross e il ge~dolo, si infettano e fanno ~ivampare l'epidemia. · Grassi e fra gli amici e sostenitori dell'uno e delÈ dunque 'evidente la necessità della · lotta l'altro, ma agli spiriti sereni ed imparziali sembra ·contro l'uomQ malarico nel senso di obbligarlo alla fuori di dubbio che il primato spetti al Grassi. cura chininica compiendo quel che si vuol chia- D(?po la scoperta che il plasmodio è trasmesso mare bonifica uniana e procedendo all'isolamento dalla zanzara, la profilassi più semplice è apparsa del malarico stesso con attiva sorveglianza sui re- . . cidivi. Perciò le disposizioni legislative che riguardano la vigilanza particolare ·sui malarici finchè essi non abbiano .dato sicurezza as_soluta di guarigione costituiscono il fulcro della lotta antimalarica. · Qui va posto un quesito. Poichè il chinino non guarisce sempre ed il risultato della cura non è assoluto, ci si può àomandare, se da quando l'uso di questo medicamento è stato imposto per quella di· evitare le punture mediante protezione meccanica, con gabbie, e· reti metalliche opposte . alle 6.nestre, alle porte, alle aperture delle case che si trovano nelle località malàriche e specialmente nelle 'località piuttosto isolate ; tali opere sorsero specialmente lungo le ferrovie. Qual era lo scopo ~ Impedire alle zanzare ·di • entrare 1n casa. Poichè non è stato possibile ottenere, anehe legge e ne è cominciata la distribuzione per conto . mee!liantequesta protezione meccanica, l'immunità · dello stato, la mortalità per malaria sia diminuita o no. assoluta, si è gridato all'intflicacia del metodo ma i-bl'oteca Gino Bianco
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