Vita Nova - anno II - n. 12 - dicembre 1926

f BObOGNA 55 . perchè questi si adoperano per migliorare e salvare · l'infanzia essendo quella razza prolifica si ma la mortalità dei bambini veramente straordinaria, impiantano stazioni curative della malattia del sonno, fondano scuole per istruire i negri e far loro acquistare la conoscenza della lingua francese, fanno opere d'ogni genere per abituarli ai lavori agricoli ; e in questo hanno ottenuto molto. Oggi il raccolto delle arachidi per gli olii, che di lì vengono portate sui mercati francesi, è addirittura colossale. La .Francia co'me ogni potenza illuminata dove non può penetrare con grandi masse di uomini sa ~fruttare l'indigeno come strumento di lavoro e - anche di ,guerra. Sono famosi i soldati negri che la Francia ha portato a combattere nel suo territorio, e opera veramente grandiosa è stata l'educazione e la migliorazione dell'indigeno senigalese negro. Tra gli indigeni negri e asiatici la Francia è riuscita a portare al fronte come truppe o come operai 800 mila individui e ben 50 mila vi hanno lasciato le ossa. Nelle colonie di sfruttamento la Francia ha cercato di ottenere le materie prime per il commercio e 'per l'industria, mentrechè in quelle dell'Africa settentrionale, dove l'europeo può stabilirsi perchè trova territori che hanno lo stesso clima, ' ne ha fatto delle colonie di popolamento a imitazione dell'antica Roma che portò i suoi legionari in mezzo alle popolazioni indigene del Nord Africa. Ed oggi si trovano quivi le orme della cicontro la madre patria, e non solo, ma l'elogio ' maggiore che si possa fare alla Francia per l'abilità acquistata a colonizzare è questo : che il Marocco, che fu occupato da essa nel 1912, dopo tre anni dalla sua occupazione, nel 1914 quando scoppiò la guerra, concorse con le sue milizie che servirono alla fronte per difendere quella ·madre patria che i marocchini tre anni prima ignoravano. Qui devo accennarvi quali sono le condizioni in cui si svolge la colonizzazione in Algeria, in Tunisia e nel Marocco. ~a prima colonia fu l'Algeria ; la Tunisia venne dopo, e dovrei dirvi in che modo ma voi già lo sapete ed io ritengo sia meglio che non rinvanghiamo cose dolorose; l'ultima opera di colonizzazione, veramente grandiosa, I quella del Marocco, è del 1912. In questi tre territori la F1:ancia ha trovato condizioni· di clima consimili a quelle dell'Europa mediterranea,, e condizioni migliori nel Marocco perchè ivi piove di più e sulle . alte cime , nevica di modo che è assicurato il contributo di acqua ; in Tunisia le condizioni per l'acqua sono buone, · e in Algeria meno buone. Ma i prodotti naturali somigliano ai paesi nostri, e si direbbe .in molti luoghi costieri di non trovarsi in Africa bensì in Sicilia. Gli Europei vi trovano gli stessi prodotti, la stessa coltivazione, la possibilità di dedicarsi ~- gli ~tessi lavori agricoli, allo stesso sfruttamento minerario, pur di superare certe difficoltà inizi~li proprie di tutte l~ grandi imprese coloniali che la viltà romana disseminate nei nuclei propri coloniali, · Francia. ha già felicemente superate. Noi· -che siaove furono eretti monumenti, acquedotti, opere colossali come fanno le potenze europee oggi. . Per decenni il compito della Francia è stato straordinariamente arduo, è penetrata con le armi e gli indigeni ad ogni moment~ si ribellavano finchè arrivati· al 1870 essi, approfittando della guerra che la Francia doveva sostenere contro la Prussia, si rivoltarono in massa. Invece oggi, quando la Francia si è ritrovata nell'immane conflitto dal quale si è tratta a salvamento per miracolo grazie al concorso di .metà del globo, non un sud~ito francese dell'Africa settentrionale si è rivoltato ' Biblioteca Gino Bianco mo venuti più tardi stiamo superando queste stesse difficoltà e i risultati sono soddisfacenti. . In Algeria, nel secolo da che essa possiede questa colonia, un po' alla volta spinte o sponte vi h~ portato dei coloni d'oltre mare. Vi fu un periodo nel quale si davano premi ai soldati e cioè la dote alla moglie, purchè andassero a stabilirsi in Algeria dove lo stato affidava loro delle terre. Dopo la guerra del 1870 qualche migliaio di alsaziani che non vollero sottostare alla sorte della guerra la Francia li portò in Algeria, ma il grosso della popolazione è francese per modo di dire ; I •

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