Vita Nova - anno II - n. 12 - dicembre 1926

,. 54 del fenomenismo in gen,erale, ma sopratutto di quella forma dii esso eh' ebbe con il Guastella. Il quale e stato un .maestro di filosofia, nel- ]'Università di Palermo, molto stimato, giustamente : chè tutta la sua vita, si può dire, consacrò alla dimostrazione ed elaborazione di questa sua filosofia, concentrata n.el- . ·l'intento di proseguire e correggere •il Kantismo col riconfdurlo a quel mondo dei fenomeni -eh'è .I 'unico da noi conosciuto e vissuto. Sì che il trascendentale, I' a priori, tutto ciò che valica l'esperienza (qui intesa nella sua immediatezza), vien riguardato come un avanzo dogmatico e un triibuto a quella metafi,sica che pure Kant credeva di avere, con la sua critica, distrutta. . Quando, tuttavia, si va a vedere come questo fenom,enismo aggiusta le cose per conto suo, si trova che la metafisica è in esso ancor più viva e vegeta che in Kant: essa è, infatti, spiegata come una tendenza, •,inclinazione o altro, che si forma da sè ·nel buio ,dell'incoscienza, per cui lo spirito, con· un'operazione irriflessa, assimila il nuovo al più /amiliare : << il più delle volte senza averne attualmente coscienza» (pagina 266). Meglio, allora, i.I feno- ·menismo dello Hume, a cui pure questo si appella come a suo progenitore, il quale del 1icorso ali 'incoscienza (asylum ignorantiae) non aveva bisogno,, e conchiudeva francamente allo sc,etticismo. Il libro, del resto, è scritto con rattenuto fervore e rivela nell' A. un lungo studio del suo argomento. A. CARLINI ARTE ~ · Movimento artistico bolognese Il Cenacolo Francesco Francia e· la mostra personale· di Garzia Fioresi. · Passando in rassegna i valori artistici della pittura italiana con- . temporanea, rappresentati ali' ultima Biennale di V en,ezia, ebbi occasione di mettere in rilievo la Bi lioteca G·no Bianco • RAS.SEGNE mancanza d,i un « gruppo bolognese » ben caratterizzato e individuabile. Finivo 1 'ruticolo annunciando prossima 1 1 a fo,rmazione del grup- ' po medesimo, che avr,ebbe dovuto servire a costringere la critica più disattenta ~d occuparsi di alcun,i pittori in modo men distratto ed • evasivo. Ora che le fatiche sopportate da àlcuni giovani della nostra città son · servi.te a dar corpo ad un organismo artistico di effettiva importanza, si può prevedere con facilità il vicino e compiuto riconoscimento dell'arte bolognese nelle competizioni nazionali. Il Cenacolo Francesco Francia · inizia la sua attività col ritmo vivace eh' è proprio d'ogni .azione gio- ·vanile: ma quel che fa sperar bene è il carattere di fermezza chiaramente riscontrabile nelle intenzioni . ' d,ei dirigenti. Non si tratta di una delle tante soc,ietà am~rfe e pacifi- . che, aperte a tutti e preoccupate solamente del bilancio sociale : ma di un determinato numero di person•eche intendono operare seriamente. ed energicamente per suscitare nei loro concittadini un maggiore interessamento ali e questioni artistiche, e, sopratutto, per combattere decisamente alcune ben determinate forme pseudo-artistiche che oggi son di moda. Un gio~a·letto jntitolato « Il Francia » e redatto da alcuni soci del Cenacolo, inizia fin dal primo numero l'opera d,i critica e di esegesi eh' è sempre utile a fianco di . . . ' . una intensa att1v1ta puramente arti- . st1ca. La prima manifestazione del gru•ppo è costituita da una mostra di pitture e sculture raccolte nella sala di via de' Musei ; e benchè la ristrett,ezza dell' ambiente non si presti per delle esposizioni collettive, questa prima « presentazione >> è riuscita ad j.nteressar,e vivamente il pubblico ,e a mettere in chiaro la giustezza delle ragioni che indussero gli artisti bo1 lognesi a sopportare le non lievi fatiche che oggi appaiono compensate dal successo. Alla Ja ·mostra del « Cenacolo Francesco Francia » sono rappresentati i seguenti artisti : Bertocchi, I Borian,i, Burattini, Buscaroli, Colliva Corazza, Corsi, Dall'Acqua, Fi~resi, Giacomelli, Gubellini, Leonesi, Marzocchi, Nardi, Pizzirani Protti, Romagnoli, Saetti, '· Tomba. No•n .intendo fare l'esame critico d-elle opere esposte, poichè ciascuno dèi componenti il gruppo avrà modo di presentarsi in maniera compiuta in una mostra personale, · che offrirà materia per discorsi men noiosi e disutili ·di una rapida rassegna complessiva. Tutt'al più po-· trò notare che, se non tutti, molti nomi fra quelli sopra elenc~ti debbono ,esser tenuti in grain conto, come nomi di artisti che riescono ~ a confortare di sicure speranze I' animo di quant,i hanno fede _in una rinascita della miglior 'tradizione pittorica italiana. La mostra• personale del pit• tore Garzia Fioresi. · È uno degli avvenimenti artistici più importanti e significativi, fra quanti sono riusciti ad interessare la critica ,e il pubblico 1 in questi ultimi anni. Benchè io conoscessi da molto tempo il valore di. questo artista, e la lode delle sue opere sia ricorsa come un ritornello in quasi tutte le mie scritture in difesa della buona p,ittura, debbo confessare che mai ,prima di questa compiuta esposizione dell' opera fìoresiana , . . . m ero convinto 1n maniera esatta della eccezion~le importanza del1 'attività creatrice di Garzìa Fio- . resi . N.el,le sale del palazzo Fava, in yia Manzon,i, molta gente ha da imparare qualcosa. La critica che da troppi anni s'affanna a ll'icercare un bene perduto nelle nebbie delle più gelide ed astruse filosofie, dovrebbe provare le punte dei suoi lancioni contro la salda struttura di quest'opera: •emolti pittorelli in toga accad-emica o ,in veste d' arlecchini, potrebbero sforzarsi d'inten- ~ere il significato della figura fiores1ana nella •sua dimessa ed ausitera semplièità. ~ Le pitture di Garzìa Fioresi sono da porre fra le poche che dànno materia per discorsi non dispostial-

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