L'ultima conferenza ha in conclusione sancito ciò che, specialmente dopo la guerra si era svi- -luppato come stato di fatto: e pa- .re dalla lettura della, relazione che la fine dell'Impero britannico sia st.ata segnata, e che al suo posto sorga un' as-so.ciazione di Nazioni indipendent1i : questo processo di dissoluzione per ora non danneggia la compagine imperiale, poi- . chè troppi sono i vincoli che accomunano i dominions e la Metropoli per la loro difesa ,e per la loro vita, poichè essi da soli non avrebbero tanta forza da resiste1e a-Il'invadenza o ali' aggressione · di Nazioni dh,e, per la contiguità di territorio, desiderere,bbero iincorporarseJ1i: tuttavia, per quanto agli effetti · imperiali 5tatici noi non sopravalutiamo 1 'avvènimento, crediamo che nel senso assoluto . ' . . . non possa p1u esistere un 1mper1a- _Jismo br1itannico, poichè in tale senso imperialismo è dinamismo: la razza inglese, attenuando i vincoli politi,çi che legano· le parti <.lell'Impero fra loro, dimostra secondo no•i che lo sforzo d,el secolo passato .I 'ha esaurita. Le regioni ,incolte e ·spopolate del Canadà, quelle deU 'Australia attendono una nuova vita da una trasmigrazione di popoli: l 'lnghil- · terra ha rinunciato, per impossibilità demografica, a popolare quelle terre 9i suoi coloni. Quale al- , tra stirpe, quale altra razza .la sost1ihlirà ? L' avvenire non remoto · potrà dare unia risposta a questa do,manda; è meglio, ora, guar,dare con _occhi aperti la realtà per essere pro•niti ad ogni evenienza. UGO BASSI ~ ·LETTERATURA ~ Quando, 01 r è quasi u,n anno, la Casa editrice A. P. E. lanciò J'idea d'una collezione di scrittori umoristici c,ontemporanei, il .direttore della Casa an,dò a ,bussare per pr.ima a!ll'uscio di Alfredo Panzini. · Rispose lo scrittore che non concepiva una raccolta di umoristi per I . Biblioteca Gino Bianc RASSEGNE la ragione lapalissiana che ,1I' tali a .non ha e non ha avuto, se togli qualche pagina del l\tlanzoni, houmur. E annoverò taluni. scrittori e talune prove, e gli uni e le altre avrebbero dovuto senz'altro sconsi ... gliare ,l'impresa sballata, alla quale del resto augurò esito felice. Il direttore rimase convinto che di umo•rismo abbonda la letteratura italiana, e che anzi la tendenza, diffusa fra i -classici e in alcune opere -magnificamente realizzate - e. mi ·permetto di citare, per tutti, l'Orlando furioso - oggi ha trovato realizzatori valorosi e personalissimi. La ragione vera ,d,i questa nostra pretesa inferiorità jn fatto di letteratura umoristica bisogna ricercarla nel,la volontà frustrata di definire l'umorismo. N-0,n è preciso dire inesistente ciò che non può definirsi, già che sarebbe come voler n•egare Id.dio, pe·r il fatto che lo ,sentiamo•, ne rileviamo ovunque la presenza, ma noo sappiamo limitarlo in una defini21ione. Non mi si dica che ... esagero nei termini del raffronto, ,il quale ,mi sem1bra abbastanza chiaro ed efficace. L'umorismo è il temperamento dello scritto1re umorista, e deriva dal sottoporre la realtà a personal,i, vaghi, zigzagheggianti, ·supercategorie logiche, le quali come .specchio o vetri anormali rendono, restituiscono la realtà, contraffatta. Ca~egorie logiche di una logica che s1 appalesa come arbitrar,ia e per via di rap,porti impensati e talvo,lta ,paradossali, sconvolgendo i comuni e normali clichés, acquisiti dalla nostra ,esperienza, ci muove il riso. . L'umorista infaitti parla per raziiocinio, o se arriva, come arriva al . . . ' sentimento, VI perviene attraverso il · pensiero e la riflessione ,istantanea del lettore, che egli ha saputo sottomettere, ..sconqu?s~ando J' impalc_atura logica_ 1!ad1z1onale e acquisita dalla cotud1ana esperienza : l 'umorista è il barbaro rivoluz,ionario delle categorie del pensiero, il conquistatore d'assalto, ed il suo ,lettore è il succubo temporaneo. ... Allorchè siamo penetrati nel mondo del nostro scrittore, dobbiamo guardare e giudicare co:Qi suoi occhi e con .la sua logica, ed è così · vera questa mia affermazione, come è vero che il lettore è il coHaboratore indispensabile dell'umorista, perchè· infatti le deduzioni e le con-· _ elusioni ,è lui c1 he le tira. L'umorismo non si definisce, chè ha una infinita gamma di toni e semitoni, dai p,iù profondi ai più acuti, dai più marcati ai più ve.lati. L'umorismo va dalla larga risata -boccaccesca, che ti muove la serie delle avventure di Andreuccio da Perug,ia, scozzone di cavalli, alla ironia rarefatta di talune fra le più belle pagine di Alfredo Panzini ; é:lalrl'arguto paradossale arioste,sco ali' esasperante chiaccherio di Giuseppe Zucca ; dal caricaturistico - capriccio locatelliano al mistico invasamento bontempelliano ; dalla bonomia ·sottile manzoniana alla sbadata preziosa melensaggine di Alberto Cecchi ; dalla causerie signorilmente spregiudicata di Lucio d'Ambra al .ricco petrolin,ismo di Campanile. Molta letteratura nostra oggi è umoristica, cioè matura di esperien- . ze, ironista, sicco1 me quella che porta in sè i valori e le possibilità della razza pronta ali' impero, che ha f atte tutte le esperienze. Concedere un umorismo ali' Italia del passato e negare un umorismo contemporaneo è darci una patente d'immaturità che, eff.ettivamente, . . non mer1t-1amo. Ma un difetto grande di noi italiani è proprio la voluttà sadica del1 'autodeprezz,iamento. . ,E questo grand,e difetto d'incalcolabili conseguenze va curato con l'orgoglio fasci sta. *** . _L'A. P. E. dunque ha lanciato 1 suoi priimi volumi <<Humour>>. D'~?ra, Scarpelli, d'Angelo, e a g1om1, Cecchi, Gori, Campanile Trilussa. ' Altrove il libro di Filiberto Scarpe.lii. avrebbe trovato una stampa unanime (Le Memorie meta-/ì.siche e materiali di Tito Livio Cianchet- •
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