Vita Nova - anno II - n. 12 - dicembre 1926

riprovati a1 ltri, inf er,iori nel compile·sso, ma in quella discip 1 lina superiiori: chi conosca I.amentalità sopra -tutto dei giovani e delle famiglie sa come ·l' i,mpressione sia disa- ~strosa. Dunque, se non si vuol classifi- .care l'esame co·mples·sivo con unico voto di merito - e non mi pare consig1liiabile, poich·è sarebbe tolta la necessaria gradazione - siano assegnati, dopo il giudizio di ma- ·turità, voti singoli, ma sempre e in tutto confo-rmi ai g,iudizi delle Sot- -tocommissioni competellll:i, anche se inferiori ai sei o ai cinque d,ecimi ·: la Commissione, tolto il troppo comodo ri,medio del sei obbligato- -rio, sarà più ponderata nel giudizio complessivo di merito. E il confronto fra i giudizi -singoli e il g,iudi- ·zio complessivo e fra quelli e i voti .sarà un mezzo per quel controllo sull' op•era deMe diverse Commis- ·sioni esaminatrici, che io ritengo necessario. Perohè io vorrei che fosse imposto chiaramente quello che pur apparisce dal regolamento, ma che in molti casi noo è os·ser- -vato, che ,i g,iudizi de1 lle Sottocommissioni abbiano carattere non pri- ·vato, ad uso dei iSingoli esam1 inatorì, ma collettivo e ufficiale, perohè impegnino la re·sponsabilità di .tutti .i loro membri e siano da questi fìr- :mati : e m'augurerei che 1' Ispettorato, del quale non 11itengocessate o climinuite, ma anzi accresciute I' util.i,tà e 1 1:anecessità in regime di .esame di Stato, dovesise richiamare a sè non ·solo 1e tabe,lle dei voti, ma i gti ud,izi ora di questa ora cli . quella Commissione e i lavori scritti dei candidati e i veribali, sopra tutto quando la petrcentuale o troppo elevata o troppo scarsa degli approvati, o la apparente discordanza fra i r.isu,ltati della sessione estiva e dell'autunnale, o anche fra quell,i di uno e di un altro anno ris.pe,tto a un ,medesimo Istituto, potessero offrire motivo a qualch~ rilievo. Non già, s'intende, che io pensi che tutte ile Commissioni debbano mandare a1 l ·M1 inistero tanta carta che ingombrerebbe gl.i archivi ; ma un controllo anche irregolare e saltuario potrebbe togliere o diminuire molti inconvenienti. • RASSEGNE Crederei infine che a queil 'a,ssegnazione sincera dei voti dovesse servire anche ad a!lt,ro1fìne di molto maggiore niliievo. Un candidato, che non ~appia ,bene i1 l greco, può stud1 iare •medicina o scienze, mo, che non ,sapp,ia bene :la ,fisica, può studiare dettere ; ·ma è assurdo che studi lettere chi non arrivi a capire due righe d·i Cesare o che voglia · essere ingegnere chi non sa lt'.Ìsolvere un'equazione di secondo gra - .do. -Non ·mi si venga a dire che il candidato avrà i1 I senno di non · dedicarsi a studi, a cui vede di non essere prepar:ato; poichè in primo (luogo, attraverso la ilunga teoria dei sei del mo .diploma di matur~tà, egli non vede un bel nu,Ma; e poi che coisa sia dell 'altre ,Facdltà non so, ma quanto alle Lettere posso assi1 ciµrare che il numero cBgli alunni, e ahimè ! <lelJe a1 lunne, che s'iscrivono senza saper tradurre decorosamente latinuccio, 1110n è ,scarso. E perc-iò penso che, fermo il concetto che per darsi a qualsiasi ~tudio .superiore occorre giudizio di -maturità complessiva e che d'altra parte i sinio,li vo,ti devarno rispondere al .merito nelle ~ingole disci,pline, s'abbia altresì a determinare che non possa i,scriv,ersi a stud;i di lettere o filosofia chi non abbia _meritato voto di approvazione ne'l latino, nel greco, nella storia, nelJa fìlosoifia, nè a giurisprudenza chi non -I' abbia nel latino, nella filosofia, nella storia, nè a medicina chi non 1'abbia nella .filosofia e nelle scienze, nè a matematica o a fisica o a scienze chi non 1 1'abbia in ciascuna di queste discipline. o,· -se ad altr,i piaccia, s' i,ndichino in altro ·modo queste materie; ma insomma che, ammesso il criterio ,della maturità, sia poi necessaria qualche limitazione al va:lore del d,iploma, mi sembra chiaro, poichè ,il fatto ohe un candidato sia complessivan1ente maturo non prova eh' egli sia anche preparato a un deteJilllinato ramo di studi. E sia poi .libero chi voglia di ripresentarsi senza nuova tassa al1'-esame in,biero, ove gli prema d.i togliere que1'la 1 li,mitazione. · Forse alcuno avrà avvertito che fra :le discipline, delle quali mi a Gino Bianco 43 pa,re necessaria una conoscenza almeno suffici,ente •per questo o quel1 'altro studio, non ho jndicato 1 1 'italiano. !M1 a a me par chiaro che ,il medico non •meno dello storito, l'avvocato come ,l'ingegnere, debbano per prima cosa sapere scrivere e pwlare, in ltaliia, l'italiano decentemente. Siccome •però !Don vedo che ne ·siano persuasi tutti in ugua1 l modo, sarà forse j,l caso d;i parlarne altr.a volta. G. B. 1 PICOTTI CULTURA FASCISTA Fra .i recentissimi libri sul fascismo, ~i piace segnalare questo di FERDINANDO CAIOLI : Fascismo intelligente (Torino, 1926, « Bottega del libro) », in cui, senza mol- . te pretese ,ma con molto b~on senso e sopratutto con quell'equilibrio di considera2iioni e di giudizi proprio di quanti sono nell' animo, nella vita interiore, non nelle paroJe, fascisti, si indicano opinioni su i . problemi nostri e di Partito e d.i Go,vemo, cercando anc,he ·distinguere le caratteristiche politiche morali storiche proprie al nostro pensiero ed aUa ,nostra azione. Ora è, c·he ali' infuori di una critica alle partico,lari concezioni del Caioli, swJe quali poi io mi troverei quasi in tutto -d'accordissimo, libri simili a questo conviene encom,iar.Ii, non foss' altro per la speranza che essi siano indici di una diversa e più pen1 sosa impostazione cultura.le da parte degli scrittori nostri, i ,quali, trascinati dal1' entusiasmo alcuni, ,incorreggibili laudatori gli altri~ sembravano estSersi messi in una gara di stupida salmodia di pochi luoghi comuni, divenuti per grazia dell'ignoranza 1imp,erante, il fior fiore di nostra dottrina. Ferdinando Caio,Ii invece discute e critica, santissima critica in oggi quando, .tacitata I' altrui avversa, la nostra su ·le nostre cose dovrebbe essere ,pronta per non • • . .

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