politica. Non è ,la prima volta che, andhe qui, ab·biamo lamentato l 'eccessivo numero degl 'iscritti, mentre abbiam sempre plaudito al catenaccio deHe iscrizioni, che ha il merito~ di stabilizza.re l'esercito dei comba,ttenti, ·ben distinto dall'altro, il grande esercito dei cittadini onesti, la:boriosi, attaccati alle istituzioni, e che apportano alla sanità politica e mora1 le del Paese un contributo i,mmenso di lavoro e di fede. A questi la tessera· non è necessaria ; è inutile anzi. Meglio parlare chiaro. In questi ultiimi tempi la corsa alla tessera è stata affannosa. Q1ualche volta in mala fede, ma spe,sso in ·buona fede. Si è creduto e s:i crede che non si possa manifestare la propria adesione al Regime, che iscrivendosi al Partito. Ora, occorre ripete.re : la tessera è una specie di piastra di riconosoimento de.I soldato, che combatte per la causa della rivoltUzione, non ancora, non mai esaUI1ita; il cittadino, invece, ha un'altra •missione, un altro obbiettivo: lavorare ·nell'amore sincero della Patria. ,Le due missioni si integrano. L'una è buona quanto l'altra; esiste, anzi, in funzione dell'altra. Non è bene, perciò, confOIIldere: il fascismo, che è ,incarnato dal Partito, compie una ininterrotta opera di educazione .morale e civile, oltrecchè di difesa, di tutti i cittadini. Questi, invece, spiritua1 lmente fascisti, aderenti al Regime, valutatori del bene ohe da esso è stato al Paese apportato, ·non devon saper di lotte -e di battaglie, tranne che nella di.uturria fatica, che mira ad arricchire la Nazione. La verità è che ,la maggior parte degl'italiani queste cose comprende. Sta di fatto che, in seguito a!,I'ordine di scioglimento di partiti e di associazioni sovversive, s• è trovato che in ben trentaquattro provincie del Regno, di questi gangli di delinquenza politica non s'è trovato traccia. Ciò vuol dire c:he, realmente, vi son cittadini laboriosi, strati infiniti di popolo lavoratore, che sente la politica di riflesso e aon come ambizione o come lotta. Giacchè ·là in questi termini è di- • I RASSEGNE • stinta ,la funzione degl 'italiani : alcuni - minoranza numer.ica, che interpreta lo spirito e la volontà degli a1l11-ri che proteggono e indirizzano la vita civile del Paese, e sono i fasoisti veri ; gli altri, i quali, riconoscendo nel Regi1me, nel Duce, nei fascisti gJi artefici del rinnovamento, lavo,rano alle opere d:i ·prodruzionee di bene-ssere civile : e sono la maggior parte degli italia1ni. Fuori la distinzione 1restanoi serpi. Ma, ad uno ad uno, sarà ad essi schiacciata la testa. Ed allora l' equili1brio 5a.rà perfetto. CARLO CURCIO POLITICA SCOLASTICA Giudizio di maturità. Dicevo, dunque, l'altra volta, d,i non ,isperare che la proposta 1 mia, e di ·molti altri, di sopprimere la ·seconda sessione d'esame di maturità e di albi.litazione, trovasse accoglienza molto facile. Al Ministro, che osasse attuarla, battere,i le mani di gran cuore ; ma te,mo assai c-he il tentarlo :superi non la volontà, ma le forze anche de' ,più risoluti. E conviene allora cercare altro rimedio, sia pure meno efficace, perchè il male della discordanza dei cnteri fra la prima ·Sessione e la seconda e di una ,indulgenza non sempre giustificata in quest'ultima è grave davvero. E già sento mormorare da più parti che I' esa,me di Stato ·nonha dato quei frutti di elevazione degli studi, che era ed è tuttavia lecito a,ttendere: alla qual voce chi ami davvero e l 'ord,inamento nuovo e -sopra tutto la serietà ,dello studio, non può chiudere· l'orecchio. Più d'uno propone che, tornando ali' antico, si abolisca la restrizione delle due materie ripara,bili, sicchè sia possibile giudicare il candidato nella seconda sessione non in due sole ,discipline, ma in tutte quelle in cui è apparso deficiente, anche Gi 1anco • 41 se non deficientis,simo. Ma, in que- . sto ,modo, a settem,bre s'avrebbero tropp,i ,esami, con enor•me e inutile perdita di tempo e con discapito della serietà. Poichè, come sarebbe .. ingenuo sperare che un cand,idato, anche riprovato nel luglio con votazioni irrisorie in tutte le prove, non osasse presentarsi in sette,mbre a ritentare, co·sÌ è ,indecoroso inter- . . . rogare novamente 1n cinque o sei discipline candidati, che due mesi innanzi avevano mostrato di conoscerle troppo po~o o nulla affatto. Lasciare alle Commissioni esaminatrioi la facoltà di d,ecidere, senza alcuna limitazione di due discipline o di tre, quali candidati possano venire ammessi alla sessione autunnale, ,parrebbe la soluzione migliore, se .. _.; .·ma i1 se. non lo vogl1io c·hiarire: dirò solo che nella libertà, \ non corretta da alcuna. responsabi~ lità, non ho molta fiducia. E allora, se non si vuole o non si può applicare il p·rovv-edimento radicale da me propugnato nell 'articolo prececle·nte, vorrei suggerirne altro, che forse era nello spirito <k c·hi scrisse 1 'art. 93 del Regolamento attuale, anc-he iSe abbia trovato fin da ,principio espressione non molto felice e sia stato fin dalla prima applicazione préllticamente abrogato. Diceva quell'articolo che nella sessione •estiva si dovevano assegnare i singoli voti .solo ai candidati approvati, non ai riprovati definitivam-enrtee nemmeno a quelli eh' erano ammessi alla riparazione, e prescriveva che neUa seconda sessione, prima di giudicare sulla maturità di quest' u,ltimi, la Commissione dovesse riprendere ..in esame, non i voti che non esiSll:evanoJ ma i giudiz,i dati dalle singole Sottocommissioni nella sessione estiva~ A questo .modo la Commissione, pure conc,edendo al candidato di riparare in due materie, non i5'impegnava .a considerar.lo approvato in tutte le a,ltre, ma ind,icava solo, con la sua deliberazione, che egli, pur essendo forse debole in altre discipline, porteva essere ritenuto maturo, quando meritasse l 'approvazione in quelle due, nelle quali s'era di:mostrato deficiente in modò particolare o che la Commissione • I,_ . . ) •
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==