38 · terraneo orientale e particolarmente con la ·Grecia. E s·pecialmente contro l'Italia, d,ecisam·ente bisognosa d'un più -largo respiro nel bacino mediterraneo e già frustrata dalla politica francese del dopoguerra e dalle circostanze dei territori e dei mandati asiatici cui essa aveva diritto, sembrano rivolgersi appunto I.e più urgenti preoccupa2tioni della T:mchia. In T mchia si vive sotto l 'impressione, ingiustificata del resto1, clhe l'Italia, insie,me con la Grecia e con altri Stati balcanici, potrebbe ltentare u1 no sbarco ,improvviso nel territorio della Cilicia. S.i teme, ino1 ltre, ch1e ,la collaborazione angl9--italiana, la ·quale ha avuto sinora un carattere prevalentemente sporadico, si debba trasformare in un blocco politico, capace di ten- . tare J 'equili.briio del 1Mediterraneo orjentale. In rea1ltà ·la ,politica ita1 liana è una politica di forza ma non di aggressione ; essa tende a potenziare sè stessa -sino al Jimite in cui sia r,iconosciuta la necessità di dare soddi,sfazione ai propri bisogni, a creare, in so:stanza, quella temperie diplomatica e politi,ca che faccia .apparire ragionevole e giusto çiò che la violenza -dovrebbe legit- . t1mare. Del resto, qualora il ravvicinamento turcol"'russo si dovesse mu- .t_are in una d.efìnitiva alleanza, le sue ripercussioni non mancherebbero di met~ere in gioco, in modo grave· e inatteso, lo 1 stesso ordine occidentale. N,on mancano, pertanto, giornali francesi ii quali aff ermano essere interesse della F ran- . . . . . eia, In un momento 1n cuI essa non. può non guardare 1 senza inquietudini al suo impero mediterraneo, di non rima-ner,e senza contatti. colla potenza italiana che contrO!lla oggi oo ,importante equilibrio di forze al sud-est del1l'Euro1pa. Il grande timore della Turchia è l'eventuale costituzione di un' alleanza 1 ita1lo-greco-bulgara. Certo, l 'azio 1ne politica i1 taliana non può svodgersi isolata; certo, l'Italia tende ad assicurarsi anche in Asia Minore maggiori possibilità di sv,iluppo. Ciò ohe è di,scutibile è il Biblioteca ino Bia-neo RASSEGNE rapporto che esiste tra le preoc~upazioni turche e 1 la v~a effettiva che 1' Italia intende segu1 1re .per realizzare i1 l piano politico rispondente alle sue necessità demografi,che ed economiche. Ciò che turba i sonni di gran part,e dei giornali stranieri non è tanto I ',i,ntensifìcazione .se,mpre crescente delle relazioni com:merciali dell'lta:lia con gli Stati ,balcanici, quanto la sua fortunata espansione politica, in procinto di superare e di battere quel1la ingdese e francese. Qualche giornale, che non si è ma,i allarmato di questa, non esita ad esortare g!i Sta.ti balcanici a fo~mare un fronte unico di fronte a'lle aspirazioni .itali~ne. Tutti però sono costretti a confessare che la politica italiana ha in qu,esti ultimissimi anni registrato successi su suocessi nei-Balcani e nell'Europa Centrale. Tali insperati successi da parte di IUila nazione che sinora era co,nsiderata come una minoren;ne politica, sono destinati a turbare troppi interessi acquisiti e a scuotere troppe situazioni privilegiate perchè non si tenti con ogni mezzo di ·stroncare la nascente e crescente vitalità pdlitica ~taliana, ma per molti segni appare ormai . ineluttabile il cammino ascensionale della nuova Italia. ANTONINO DE STEFANO · POLITICA INTERNA È .idea ,co!'lrente che il nostiro è. veramente, un tempo intenStivo di fatti e di idee, di. opere e di sentimenti. Un mese vale un anno, se non un decennio, de' te1 mpi andati. S'affollano sensaziooi e cose, immagini e realtà compiute, come in un carosel1Io magico, c-he sconvolga, non g,ià •solo la vista, ma lo spirito intero. A riguardare, a ritroso, le cose •compiute, avvenute. sentite, sofferte, amate, -superate in questo mese di novembre - il primo dell'anno quint~ - sembra di esser vissuto in un periodo d 'eccezione, in '1.llllO d,i quei pel'liodi, ohe stanno neila storia come il centro di nuovi sviluppi, come il punto sa1liente di tutito un dramma naziona'le, che orienta, poii la storia s,uccessi va. Eppure è, sebben-e alquanto più sailient•e degJ,i altr.i, .~uesto, un .mese, dei quarantanove g1a compiuti dal Regi~e, fa~~ista <:o,me g~i a'ltri un ,mese Hl cui 1 fatti nuovi, le ~nsazioni, le immag.in,i, le idee, hanno, .in fondo, una logicità, che è continuativa, ininterrotta. Sentiamo, tuttavia, di ·non saper cogliere aibbastanza ,bene, ~e non la cronaca, 1 la storia, ch,e si sa valutare meglio a •maggior d,iistanza. Pensate : i,1 28 ottobre, ricorren- ,do 11 'anniversario de1 lla rivoluzio,ne, I' ltailia è ~n .festa ; ed in festa con .lo spirito, con la passione ardente, ricono,soente, consapevoile. A Roma, nel luogo isacro allle glorie del1 'lm,pero e de1l1laCristianità, !l'licongiunte nella fusione ideale oggi r,ealizzata - nel Colosseo, - Jv1u,soolini parla a mig,liaia di avanguardisti, venuti dalla Toscana, dad11 'Umbria, dagli Abruz:zii, dal Lazio, e dice loro i co,mpiti del'la ,gioventù fascista, addita Joro ile qua1 lità delJ ',italiano nuovo, inculca loro, in mezzo iad un delirio, c:he trascen,de il meglio della g,iovinezza italiana, il sentimento preciso dell'azione avatnguardi.sta. Più tardi da Palazzo ·Ghigi parla al popolo dell'Urbe, ch,e ha voluto vederlo, a~coLtarlo. Ogn·i -disco-mo è un pi- .Ione fondamenta,le programmatico e conclusivo insieme. In ogni centro d'Italia, intanto, ove le cerimonie· si compiono con u1n'austerità degna, senza ,discorsi senza pompe, vien letto i;I messaggio· d,el Capo, ohe 11iassu,mel'op-era compiuta ed addita le cose da co,mpiere ancora. Son giornate, che riassumono un'epopea e non vale che accennarle n~lla ,loro int,i,mità pro,fonda. Son ~•omat;e, ohe co,mprendorno Jo spirito, I essenza, ila fiamma ,de.I fu- •scismo. Il popo1lo è f,uso, ardente, app~ssionato. La . giustificazione. dell accenno del Duce al popolo romano ,dal ·balcone di Piazza Coloona è in atto, è una realtà viva. LI f asciismo è ,democrazia dice Mussol~ni; e cioè volonta di popolo, d1 citta,dini, di i,ndivid11i, ohe sa·nno, vogliono, cost·ruiscono, agi-
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