Vita Nova - anno II - n. 12 - dicembre 1926

... RASSEGNE POLITICA ESTERA Chi iha seguìto, in questo ultimo mese, le aggrovigliate ,fila dell 'at- 1 tività diplomatica intel'nazionale, deve ·sentirsi necessariamente imbarazzato a ifissare i contorni precisi e a mettere ,in rilievo il con-· tenuto fattivo delle questioni po- . litiche che ne formano oggetto. Si avverte tutto un lavorio intricato e incessante tra gabinetto e gabinetto, un affacciarsi e dileguarsi improvv,iso di problemi insoluti, un annunziare e smentire di incontri di uomini di Stato. Siamo evidentemente in un periodo in cui, tra le incertezze delle situazioni e tra ,i· tentativi, gli assaggi e le avvisaglie diplomatiche, stanno maturando avvenimenti di grande importanza, che investono l'orientamento generale della politica estera ital,iana. A questa attività diplomatica europea., l'Italia, nelle persona del suo Prjmo Ministro, dà un contributo assoluta-mente di ,prim'ordine. Ba-stapercorrere i principali g,iornali esteri per avvertire come, ad Occidente come ad Oriente, l'Italia sia viva e presente, anche se· la sua azione sia qui temuta od avvel\sata e sia altrove ricercata e sostenuta. Il momento è ·dtffi.cileper l '1-talia, che ha da conquistare nel mondo il ·posto cui essa ha diritto di contro alle ostilità sorde od aperte di paesi rivali o nemici, ma esso è però ricco di possibilità, promettente di vaste realizzazioni, essenzial,mente costruttivo e dinamico. Probabilmente il gioco diploma- .tico che si svolge, ampio e serrato, ad Or.iente, ha il suo massimo obbiettivo ad Occidente. L' Italia, assillata dall' insoluto e minaccioso problema delle ,mate11ieprime, deve parare i:l colpo che le viene dal- )' accordo fianco-germanico, culminante nel Cartello del ferro. Mentre si va svolgendo un'intensa azione diplomatica presso la Germania e presso la Francia, mentre si annunzi•a un trattato di amicizia con la Germania e un incontro ·MussoliniBriand, l'Italia prosegue attivamen~ te la sua opera di penetrazione e di contrappeso presso le nazioni balcaniohe e danubiane. A queste nazioni l'Italia garantisce l 'autonomia politica, consentendo loro una maggiore li,bertà di movimento, nello stesso tempo che essa tende ad attirarle nell'orbita del suo prestigio e della sua influenza, attraverso tutta una serie di trattati di· amicizia, di arbitrato, di -co 1 mmercio, di tanffe, che legano ormai o stanno per legare Roma con Bucarest, con Sofia, con Belgrado, con Atene. Probabilmente tutta questa attività indUJbbiamente proficua nasconde il germe di ulteriori rivalità e contrasti. L'annunziato trattato di amicizia con l'Albania non mancherà certamente. di. suscitare malumori nella Juguslavia, ·ma bisognerà che questa si persuada che l'Italia non può permettere che qualsivoglia altra potenza .pretenda di esercitare una egemonia politica sopra ,un ,paese c'he rappresenta uno dei due battenti che aprono l'ingresso nel mare Adriatico. · Nè :sonomancati nella Juguslavia - dove ·particolarmente intenso si svolge il lavorio diplomatico della Francia che considera il ·paese co... me la piattaforma d.ella sua politica ,balcanica - alilarmi per il patto di ·Roma tra l'Italia e la Romania. Le accoglienze entusiast,iche c1 he la popolazione e la ·stampa rumena hanno fatto alla missione italiana <;ompo.stadal duca di Spoleto e dal generale Badoglio - cui la città di ·Galatz ha voluto conferire 1 la cittadinanza onoraria - sono • suonate come un momto.non trascurabile al Parlamento juguslavo, che ancora non si ·è deciso ad· approvare i1l trattato di Nettuno. Nello ' . stesso tempo se ne e avvantaggiata la situazione del Presidente del Consiglio, generale Averescu, così che non appare dubbio che il Parlamento rumeno non abbia a ratificare il patto tra i due paesi che nessun contrasto d'interessi sep.ara. La Francia, la quale ha fatto sinora il bello e iii cattivo tempo · nelle nazioni danubiane, non si allieterà certamente deH 'accordo tra l'Italia e la Bulgaria, vedendo in· questa tµ1 eventuale preziosa collaboratrice della sua pol,itica balca-· nica. Ma 'la Bulgaria sa benissimo· che nessuna nazione ha fatto tanto quanto l'Italia fa in seno alle istituzioni interalleate per ridurre i pesi economici, finanziari e militari che su di essa gravavano. l 1utte le diffidenze e le ostilità suscitate da.Ila politica italiana di accordi con le nazioni balcaniche. dovranno necessariament~ svanire quando sarà sentita la ineluttabile fatalità della espansione italiana, quando ~arà riconosciuto il diritto che ali 'Italia spetta per la sua accresciuta potenza e quando gli avv,enimenti asiatici· faranno avvertire la necessità di una coalizione d.elle forze europee. li convegno di Ocle,ssa tra j ,ministri degli Esteri deilJa Russia e della Turchia, avvenuto nei primi· del mese di _novembre, interessa particolarmente l'Inghilterra e, accanito all 'lngh,ilterra, 1'Italia. Un accordo russo-turco-persiano e forse anche afgano, quale sembra delineaiisi nello sfondo delle trattative russ0rturche, rappresenta senza dubbio una minaccia per l'egemonia inglese su l'Asia occidentale. L'Inghilterra è portata, pertanto, a valorizzare maggiormente la cooperazione pcJlitica deH' Italia, -la qua·le getta sulla bilanoia non solo la sua .propria forza, ma andh·e quella che .Je viene ,dalJe sue ~ntese con altre potenze del M·edi-

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