Vita Nova - anno II - n. 12 - dicembre 1926

. IL . . CENTENARIO DI COLLODI N-el noivembre I926 compiranno cent'anni dalila nascita d,i C. Collodi o, per dirla più esattamente, poichiè Col 1 lodi •non era che pseudonimo, dadla nascita di Carlo Lorenzini, il quale vide app~nto la luce a Firenze, in una casa di via Taddea, il 24 no,vembre 1826. Il padre era un cuoco, di Cortòna; la maqre, una Orzali, di Ccillocli, e faceva la sarta. Collo<l~ è un ameno ,paesello della V aldinievole, frazione del comune di ~escia 1(già del comune ,di Villabasi,lica), costruita su un ramo del ,fiume Pescia che ha appunto , ·iJ no-me di Pescia di Co~lo•di e che dà forza. e vita a num~rose cartiere. In Coilodi basso, bo,rgo sotto ai piedi del veochio castello·, la .madre ,del ,Lorenzini era nata -e possedeva una modesta casetta, non lontano dalla maglllifìca villa Garzoni, ben nota ai visitatori de:l vicino •Montecatini ; ~n questa villa iii Lorenzini padre stette alcuni anni come cuoco dei marchesi Gar- . zo.n1. Ne·lla casetta materna iJ Lorenzini fìg·lio passò molti anni della sua giov,inezza e spesso tornava, specialmente quando voleva Javorare tranquillo e quindi gli piacque di assumere co,me nomigno,lo letterario -il ·nome di que- ~ta terra ridente che egli teneva com~ sua seconda . patria. 11I Lo;renzini .studiò a F~renze agli Scolopi e in semi- . nari o a Colle di V a1delsa ma tra1lasciò presto glii studi, anche perohè, scoppiata la guerra an.che il Lorenzini che si arruO!lò vo11ontario nella co•lo~na ,mobile ,della Guardia ,Civica e partito per la Lo-mbaidia si trovò a IPartecipaTe a:Lla gdoriosa ma sfortUlilata gioma·~a di Montanara. E non soltanto alJora fece no,bilmente il suo dovere ; che anche nel '59 arruolatc,si voiontario nei Lancieri che fu il 1 suo primo amore, rimase fedele fino all 'armistizio di V,i~lafranca. Tornato a Frrenzé, poco· tempo do,po• assumeva un ·modesto impiego e nella burocrazia 1i·mase ,sino al giugno 1881, quando fu messo in pen- . s1one. I,l Lorenzini però non aveva la stoffa dell 'imp,iegato·; era giornalista nell'anima e alla stampa per,io,dica che fu il .suo primo• amore, rimese fedele sino- agli u:1timi anni di vita. Aveva cominc•iato, appena uscito di seminario, a scr,ivere nelila Rivista d.i .Firenze; poi appena to,rnato in patria dopo, la ·breve e dis,g1aziata cam - pagna del '48, fondò nel luglio ,di quell'anno 1nedesimo un gio•rnale satirico• poi!iti,co, << 11 Lampione ·,, che •e'bbe sulbi.to g,rande ,po,pollarità e che occupa un po•sto notevole nella iStoria ,della car,icatura italiana. « l1 l Lampione » fu soppresso :subito do,po la res .i.:aurazio•ne nel:l'aprile ,del •49, quattro anni ,d,a.poil L'JrfA~- zini, per conto e per incarico dell'impresario Lanari, il « Na;po;leone deg,li .impresari n, fondava un giornale Bibl·oteca Gino Bianco tea~ale « ,Lo Scaramuccia », il cui titolo era stato preso da1l'op;ra comica dei frat~~UiR. icci, allora nuoviss!ma e furoreggia~ite 5ulle scene. 1tal1ane. « Lo. Scaramuccia » usciva due volte alla settimana : e dopo b1eve tempo si mutava _da giomaile _teaitrale ~n. gio1!1,ale~~us. Sullo scorcio del 1858, 11 Lorenz1n1 JaSCio la dtre~one deldo «Scaramuccia » e si ,trasferì a Milano, dove lavorava per .la ·Casa Ricordi e_~ove lo sorprese l~ nuova guerra. Neil I860. id -Lorenz1n1 che ormai era diventato << Co1llo,di n, pensò di far riv1ivere lo spento « Lampione » che riprese a pubblicare il 15 ~agg,~o di quel1 'anno . .in· .società co•n Adolfo Matarell1 « 11 noto ed arguto caricaturista Mata » _econ ~ngelo Dolfì._IJ primo ~ numero ,di questa nuo,va serie contiinruava tranqu.1llamente la numerazione della serie inte~otta und,ici anni prima e iJ pri,mo articolo a•ncominciava come se nulla fosse accaduto : « ripigl.iando il fi1 lo del nostro discorso interrotto• dalle voci aJte e ,fioche deHa reazione ecc. n Ri · nunziò al:la direzione del giornale quando ebbe l'impiego; ma non per questo tralasciò. la collaborazione a1l giornalismo•, poichè rSCii•sseassiduamente articoli brillanti ;per la « Lente )>, il << F anfuHa n, il << Corriere lta - liano )), la << Nazione >>,Ja << Gazzetta del Popolo '), la « Gazzetta d'Italia>>. Nell' A:lmanacco del Fanfulla dal .1871 a:l 1876 pu1bhlicò articdli pieni di 6nissi,no umorismo. -Nel 1878 iii 1 Martini lo invitò a collaborare nel « Giornale per i bambini >> eh· egli aveva fondato a Roma; e il CoHo,di esordì con quedlo che doveva essere i.I suo capolavoro, la « Storia di un burattino n che sin d.aHe p·rime puntate suscitò un interesse straordinario - nei suoi piccoli lettori; co,sicc1 hè, allorquando il ~1artini, distratto daJlla politica dovè 'lasciare la direzione di quel fortunato periodico, ·si trattò di sostituirlo con il Collodi. Diceva Yoric ohe ·il CoiHodi, nel corso de.Ila sua lunga vita gio,rna 1listica, fu d 7 unico fra i suoi contemporanei che ne ritraesse soddisfaziooe e profitto. Il Lorenzini .scrisse molto, oltre che sui giornali. Nel '59, per invito idi Celestino Bianch,i, segretarjo del Governo Provvisorio della Toscana, compose un opuscoJo di mordace risposta a certe antipatriottiche affermazioo,i deU'austriacante Alberi. L'opuscolo da lui intito1 lato per ir-0,nia « Il Signor Alberi ha ragione ! n e stampato coi tipi del Le Monnier, fu scritto in gran fretta nella quiete del prediletto paese d,i Collodi, e. :per questa ci!co,stanza fu firmato con lo pseudonimo d1 << C. Col1lod1 >>che egli conservò anche nelle future pubblicazioni. Scrisse _qualche ro,manzo che non ebbe fortuna : •scrisse per il teatro qualche commedia che fu rappresentata con ,mediocre ,esito ( « G,Ii amici di casa )), « La co,sci-enza e l'imp,iego», « L'onore del marito n, <e ~ -ragazz•i grandi ») ma 1sopratutto compose e pubblicò nei vari giornaili in cui collaborava, scritti umori- •

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