Vita Nova - anno II - n. 12 - dicembre 1926

CASTELROSSO, AVAMPOSTO D'ITALIA 31 ,. giore diffusione della nostra lingua fra gli abitanti, contribuiscono anche una sezione ··della Dante Alighieri e una del T ouring Club che contano già complessivamente oltre 200 soci. . . L'. Isola, che so~ge fra un gruppo di scogli e di isolotti minori che ne dipendono amministrativa ... mente, ha una superficie di poco più di 9 kmq., con una lunghezza massima di 6 km. e una massima larghezza di 3; è tutta montuosa, con solo qualche tratto pianeggiante sull'altipiano, ed ha cost~ alte e ripide. Il terreno è, come si è detto, di aspetto carsico e di natura calcarea. Per la mancanza di acque sorgive gli abitanti di Castelrosso in epoca · remota costruirono sulle· colline di~ci ampie cisterne a -cielo scopefto, comunicanti fra di loro, chiamate Ahres, nelle quali raccogliere durante l' inverno l'acqua piovana per i mesi asciutti, e successivamente provvidero ogni casa di cisterne per gli usi domestici. L'aridezza del suolo non permette una rigogliosa vegetazione, tuttavia può esservi coltivato l'ulivo, la vite, e qualche legume. Anche il foraggio non è sufficiente che per un numero scarso di bovini e di capre. Pare però che nei tempi passati il· terreno dell'isola fosse più produttivo e l 'agricol--- tura in migliori condizioni, trovandosi sull'altipiano avanzi antichi di ampie pigiatrici e di macine. Attualmente, per l'abilità e la tenacia di alcuni agricoltori, è stato ripreso un progressivo e radicale sfruttamento delle zone coltivabili. Si spera così che l'Isola; con la saggezza del nostro Governo e la rivalutazione delle sue risorse naturali, possa presto rivivere i tempi della sua prosperità. . Fra le. industrie locali meritano speciale menzione la fabbricazione del carbone, ricercata nei mercati d'Egitto per l'uso dei narghilè, la pesca, la lavorazione dei tappeti tipo Anatolia, e- i ricami in oro per l'abbigliamento delle donne castelrossine. Le quali tengono molto alla foggia del vestire, alle ricche stoffe dai colori vivi e all'ornamento di nume--- rose monete d'oro antiche - veneziane e bizantine - e moderne, portate in forma di collane, di spille, di pendagli ai braccialetti e di orecchini. Il loro costume è dei più caratteristici; raggiunge talvolta il valore di 7 od 8 mila lire e si trasmette quasi sempre di generazione in. generazione. Assai 1 I • • Gino ■ 1anco tipiche ed interessanti sono anche molte delle usa~ze tradizionali dell' isola di Castelrosso che mi propongo di illustrare in un prossimo articolo. Le risorse della popolazione di çastelrosso sono date dal commercio di transito, dallo scambio di prodotti coi Paesi viciniori, e dalle rimesse degli emigranti. I castelrossini ascendono a circa undicimila, di cui soli tremila circa, come si è detto, vivono stabilnente nella città, ed i rimanenti in organizzate colonie in Australia, Cairo, Alessandria, Porto Saicl,. e, in minor numero, al Pireo. Dalle lontane regioni gli emig.ranti conservano frequenti relazioni coi concittadini, interessandosi dell'avvenire e del progresso della terra natale, e,. nei periodi estivi, rientrano in. buon numero a soggiornare nell' isola. Di non minore importanza sono state sino all'ot-· tobre 1922 le colonie dei castelrossini in Anatolia. Stabilitesi da oltre due secoli sulla prospiciente costa per esplicare la loro attività nel campo agricolo e commerciale, hanno dissodato e messe in perfetto• stato di rendimento, le terre circostanti ai villaggi di Calamachi, Antifìlo, Factura, Mira e Finica,. costruendovi numerose case e formando distinte Com~nità, in stretta dipendenza dalla Metropoli Castelrossina. In seguito alla espulsione de~li orto.... · dossi dalla Turchia, quelle famiglie si rifugiarono ifl. parte in quest'Isola e in parte emigrarono ali' estero ... I castelrossini godono fama di esperti marinai e di abili commercianti, in modo particolare in Anatolia con la quale effettuano quasi inter:amente il loro traffico. Coi loro veloci velieri raggiungono talvolta anche i lontani porti dell'Asia e dell'Australia. Sebbene il loro naviglio commerciale si sia di molto ridotto da quello esistepte prima della guerra, tuttavia con l'attuale tonnellaggio è assicurato un ottimo ed economico servizio di trasporti di merci dall'Anatolia, in Siria, in Egitto, in Grecia, e ad essi ne viene un discreto utile. · Ma la risorsa maggiore verrà ali' isola solo con un regolare collegamento con ~odi e quindi con l'Italia. Il problema dev'essere studiato e speriamo che presto ne verrà realizzata - come anche per il collegamento delle altre isole del Dodecaneso, di sommo interesse, - una pratica e vantaggiosa soluzione. Non dimenticando che in questo campo si deve vincere anche la concorrenza che può fare e fa la Grecia, e limitare così, per quanto è possibile, la penetrazione e diffusione di quell'irredentismo. ANGIOLINO BORIANI .. t • • , . .

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