Vita Nova - anno II - n. 12 - dicembre 1926

• . . IL VALORE IDEALE DEL FASCISMO 25 lorifico die è una « fiamma », le parti che magg,ior- . mente risentono l'influenza del centro radiante sono le più esterne e .lontane. Infatti ogni fiamma è più calda verso la superficie che nel mezzo. - J:>erc,hèciò ? - Perc·hè 1 'elettricità tende alle punte ? Perchè l'energia tende alla materia: tanto da esserne inseparabile, così da formare ciò che dicesi « dinami- ,mo n ? Perclhè .il positivo tende al negativo? Perchè 1•acqua tende a precipitare? Sono, in fondo, domande che .si equivalgono. Tu sai che ciò che dà le caratteristiche di luce e calore aLla fiamma è il f alto di essere un ambiente costituito da elettroni (o raggi catodici) che si svi:luppano per effetto della parziale disintegrazione della materia del combusti 1 bile. Come si vien formando tale ambiente ? - li processo si inizia con un singolo centro calorifico (scintilla) da1 lla cui attività radiante derivano poi - i,n numero indefinito - i cenitri secondari o successivi, l'assieme delle cui attiv,ità costituisce ·la fiamma o campo calorifico immediato. - L'azione di p1opagazione radiante dal centro primitivo o iniziale, a-i wccessivi; avviene « Jinearmente » (e ciò che dico per l'energia calorifica può dirsi per ogni altra forma di energia)~ :investendoli ad uno ad uno, oioè portando da una particella ali' altra del combustibile queH 'attività o energia disintegratriice (urto di raggi catodici o di elettroni ca1 lorifìci) la quale si manifesta nel fenomeno dell • « accensione ». Azione sempre lineare, filiforme (volumetricamente inestesa), ·successiva, sebbene essa si svolga tanto rapida da dar l'impressione di simultaneità. Ora tale propagazione lineare della corrente elebtronica, dal centro primitivo ai successivi, comincia naturalmente con l' interessare le particelle « più yicine », che saranno le prime a riscaldarsi (il che vale anche per l' « azione fascista»); ma, data la linearità del processo, se questo fosse « rettilineo », la fiamma, o il campo calorifico, non potrebbe circoscrivere nesSlJila porzione di spazio, non avrebbe volume, nè, quindi, alcuna « quantità » di calore, per quanto gran - de possa essere "I'« intensità » ,deH'energia calorifica : dato che questa si pr~paga secondo una linea (inestesa) retta e perciò no~ suscettibile di r,ipiegamento (il . cui ripetersi, ,in posizoni diverse dello spazio, serve ap- . punto a racchiudere 1 'estensione tridimensionale del campo. Perciò conviene pensare che la propagazione dell'energia radiante avvenga (nell ~ambito della fiamma) secondo una linea. curva - almeno in parte -, cioè tale da permettere che la radiazione si ripieghi (ripetutamente) su sè stessa, cosl da involgere quella porzione di spazio ohe assume l'aspetto della fiamma (1 ). E si ripiega « restringendosi » via via verso la ( 1) Qui non si tratta della trasmissione (rettilinea ondulatoria) ddr energia attraverso lo spazio, la velocità rettilineare della quale li011 ba nulla a che vedere con quella del flusso di elettroni; ma si tratta della propagazione all'interno della fiamma dell'attività dei tiqoli focolai o centri radianti costituenti la fiamma stessa. Là si tratta di trumiuione ondulatoria (cioè tra&mi&&ionedell'urto, indipendente da trulazione di elementi materiali) ; qui si tratta di propagazione per eml,,ione, caratterizzata da un 8u110 (elettro.nico). • • 1no 1anco • zona ce•ntrale: e oiò per le ra~ioni che or ora dirò .. Ne risulterebbe che la zona centrale, o neutra, è l'ultima ad essere influenzata da.lii' attività radiante d·el centro. . Altrettanto avviene neHa massa di un liquido sottoposto ali' aziooe di una sorgente .calorifica. Il calore non vi -si propaga « sf ericamente », allargando via via per sfere concentriche il campo influenzato, a partire dalila parete che è in contatèo colla fiamma. Bensì investe linearmente Je singole particelle di liquido, così da pro,durre un moto vorticc,so dalla ;parte più estem~ alla più interna del reoipiente : in modo che anche qui, nel mo•vimento spiraliforme che ne nasce, la parte ultima ad essere influenzata è sempre la parte centrale. - Ed analogo meccanismo può osservarsi in ca,mpo astronomico, nei riguardi dell'azione esercitata da un particolare nucleo suUa materia cosmica, per cui da quel.la formazione iniziale ,di ammassi prevalentemente caotico, che è rappresentato dalla nebulosa di Orione~ si passa a,d uno stadio eccessivo, che. è quello delle nebulo~e-spirali (p. es. la• « Vergine »). E. se osserviamo quel « campo » che è costituito dall'organismo .umano, vediamo che quanto più elevata è 1 'attività del centro (individuale) da cui tale organi,smo dipende, altrettanto più vivaci sono gli stimol,i degli appetiti inferiori. So,no note in proposito le « tentazioni » dei mistici e dei sa,nti, ,mentre sai ohe i grandi pensatori e gli uomini di genio, dovrebbero~ secondo .i concetti deHa scuo,la Jom1 hrosiana (che, pur nella loro esagerazione, ·hanno una base di verità) considerarsi come dei degenerati : appunto per la frequenza dei loro pervertimenti, dovuta alla particolare forza con cui l'eccezionale attività della loro mente, si proietta fino ali' opposto polo individuale {costituito dagli ,istinti inferiori), che così viene fatalmente a partecipare di quella forza. · Come vedi, il meccanismo è i,dentico nei van campi deU 'attività spirituale e natura.le ; credo perciò che ,bastino questi pochi esempi per g.iustificare la tesi sopraccennata, affer-mante l '« azione lineare e successiva della forza sulla materia, dell 'ùno sul mo,]teplice: la quale si esplica nell'azione immediata de.I centro- (come positività, energia) su~li elementi inferi ori .del campo (negatjvità, materia) » (1 ). ( 1 ) Allo scopo di meglio chiarire il fondamento logico del suddetto meccanismo si aggiungono alcune considerazioni, estranee al lesto della lettera soprariportata. - Poichè ogni « attività» si svolge tra due poli o limiti, (soggetto e oggetto, positività e negatività) rappresentanti quel « dislivello » ► logico od energetico, che l'atto medesimo tende a colmare, ne deriva che la massima intensità energetica, o il più alto valore logico (del processo radiante), sarà quello con cui l'atto (livellante o equilibrante: ... e perciò autodegradentesi) ai inizia. A tale momento iniziale dell' atto (sia esso la scintilla suscitatrice della fiamma, sia un altro qualsiasi principio dinamico) corrisponderà il massimo grado di influenza sull' ambiente materiale, ossia la massima penetrazione da parte dell'attività radiante del centro ; perciò tale atto iniziale deve implicare la massima escursione logica, il massimo dislivello energetico, la massima ttstensione spaziale del campo. Si può dunque dire, a giustificazione della tendenza o centripeta ,. del suddetto movimento spiraliforme, attivantesi ali' interno del campo, che I ..

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