I • 24 ROBERTO PAVESE. amico .mio, ohe tale è il principio che ti ho affermato: e non per semplice gusto di metafore, io ho acco•stato aspetti fisici e naturali a quelli sociali e p,olitici. La I egge ,è una, nei vari gradi della realtà ; e se non te ne <lo altre numerose prove è solo per ragione di spazio e sopratutto per non tediarti. , Ma è aippu•nto da questa legge di accostamento degli opposti poli della r,eailtàche nascono quegli squilibri, queHe crisi, quei parossismi (geologia), que.Ile esplosioni (chimica), quelle l'Ìvoluzioni (.politica), quei dolori (,morale) c·he ,costituiscono lo sfrumento principale del divenire naturale e del progresso spirituale. da,lla distruzione di vecchie dannose abitudini o di funzioni ormai superate, nuove aibitudi~ _e nu?ve fun: zioni più conformi colla _pu~ezza.degli 1deal1 ~e 01 forziamo di realizzare : s1gn1fica insomma crearsi una « coscienza morale » .sempre p.iù adeguata. Il dolore è il crogiuolo in cui ,si purifica lo spirito. E dopo ciò, può ,dirsi la fìa~a me~<:>pura. e purificatrice, perchè attra~ anc·he degli _esseri1n~nsc1 ? E ti credi ancora autorizzato a considerare 1 ideale fascista •meno sublime d,i bellezza e di sa:crificio, pel fatto che sotto la sua bandiera si appiattano dei profittatori e degli indegni ? *** Così molte tenere ·servette si bruciacchiano le ali di farfaHine al,pestri attorno all1e-luci troppo brillanti del.la metropolii; così molti ingordi speculatori, affa- Ma abbi ancora un poco di pazienza, mio caro; scinati dal miraggio di una vita sfarzosa, perdono ogni perchè ora, che se non ti ·ho propria mente dimostrato, senso della misura e trascinano, quel che è peggio, nella almeno oredo di av,erti fatto ,intuire come sia naturale loro rovina molti disgraziati c:he hanno loro affidato i che deg,li elementi impuri o comun que indegni, -pos- ·propri averi ; e così mdlti arrivisti -del portafoglio ... pri- sano accodarsi al più degno e al più puro degli uomini~ vato e poli,tico finiscono coli' andare a guardare il cielo voglio tentare di s•piegarti anche la ragione e la neces- . a scacch·i. - !Viaquesti fatti sono appunto nell'ordine sità che gli ulti,mi a seguire tale Uomo siano quei comnaturale delle cose e bisogna comprenderli non già ponenti della « classe media » (qui non è davvero il nell'ambito di una falsa generalizzazion,e inten1.iional- casò di dire che « ,in medio stat virtus ») i quali. potrebmente pessimistica, ma nel quadro delle considera- bero e dovrebbero -meg.Iio apprezza re il valore delzioni preoedenti: cioè come .mezzi, spesso dolorosi, 1 l'Uomo che ciecamente combattono. per divenire padroni dei propri· •impulsi inferiori e · Ogni azione che incontra e vince delle resistenze formarsi una « coscienza morale ». La coscienza mo·- (che tale sia l'azione del Fascismo, impersonata nel raie si rivela e si afferma grazie all' as·sieme dei pro- Duce, nessuno vorrà seriamente co ntestare) è azione cessi inibitori· che 1' ind,ivi.duo, · per via ereditaria, è « dinamica », perfettamente paragonabile, nel suo mecandato grado gra,do realizzando attraverso :la dolorosa canismo o nella sua estrinsecazione , a quella di un esperienza delle crisi, dei pericoli sòciali, dei do.lori centro energetico qualsiasi. morali. li dolore morale è la continuazoine psichica Ho altrove mostrato come le forze spir:ituali e del dolore fisico, a quale è in rapporto coli' inibizione guelle cosidette « fisiche » non possano essere che di certe attività che sarebbero pericolose per l'integrità differenti, anzi contrastanti aspetti di un'unica realtà del nostro organismo e per la conservazione della nostra fondamentale; e c:he, pertanto, deb bono seguire una salute. E ainche il dolore fisico è ,il risultato dell 'espe- legge universale: che è quella dell' « atto», come re-· rienza. Se 1a farfalla - insetto più campagnuolo e lazione ~ell' « runo » (centro energetico, spirito) col ·meno domestico che non sia la mosca - avesse acqui- « molteplice », che da quell' uno 1 logicamente deriva stato quell'esperienza delle umane u1 sanze che è pr<r {ambiente, materia). pria di quest'ultima, awebbe imparato per eredità a ½a 1 legge di tale relazione può così esprimersi: « la diffidare di certe luci fa,scinatrioi e ad inibire il suo r?laz1one ,dell'uno col mollteplice è lineare O succesistintivo impulso ad uh inconscio sui,cidio. s1va»; la qual legge, tradotta in termini fisici, può Se è vero che « vivere » significa progredire, cono- a_ssum~reuna delle seguenti forme, che, praticamente scere ciò ohe è ancora ignoto e superare sempre nuovi s1 equivailg?no: I) L'irradiazione prodotta da un ceopericoli, vincendo nuovi ostacoli ed affrontando nuovi tro energe!1c?. non è sferica e simultanea, come genedolori, iii solo modo di «vivere» veramente, è quello ralm~nte s1 r1t1ene, ma ~ lineare e successiva; 2) I' azioillustrato dalle due parole lapidarie del Duce : cc vivere ne d1 u!l centro ene~get1co sul campo si estrinseca nella pericolosamente ». - Perciò la legge che governa le propulsione _successiva ~i elementi della ,propria mas·sa infinite att,ività de1 I cosmo, ohe esprime l'influenza or- nuclear~, 01ascuno dei quali investe ciclicamente e ganizzatrice del.l'unità sulla molteplicità, della mente « n~n. s!multaneamente » i singoli elementi della molsul caos, dell'energia sulla materia, si esplica nell 'at- tepl1c1ta del ~ampo;. 3) la forza ag isce sulla materia trazione dhe g1lielementi .inferiori subiscono da parte tr_asmettend~ 11 propno_ ~tto (~?) successivamente per del centro agente; perchè que1 Ui, sopratutto, hanno c~ascuno dei «correlativi» (c1oe « dello stesso ordine bisogno di imparare ad inibire (e ,lo faranno a loro d1 grandezza ») element,i della materia costituente il spese) il loro istintivo ,impulso ad accostar&i troppo campo; e con un «ritmo» crescen te coll'intensità 0 alla « fiamma », al miraggio, a,11'attrattiva fascinatrice colla frequenza della forza irradiata. del piacere. T,i_voglio illustrare questo principio con qualche Inibire gli impulsi inferio1i significa appunto pro- esempio. gredire, significa prepararsi, col materiale residuato Senza dubbio tu ricorderai che in quel campo caiblio eca Gi o Bianco
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