Vita Nova - anno II - n. 12 - dicembre 1926

• IL VOLTO DELLA PATRIA 11 'accenti e di una versatilità di tocco meravigliosa ": così nel portale della badia di Santa Maria del Casale di Pisticci così nelle porte di San Paolo di Brindisi, di San Domenico e di Santa Maria della Giustizia di T aranto, che richiamano le forme della basilica norman-- na di Lecce e sono dei primi decennii del duecento. Gli elementi che possediamo, risultati unica ... mente dall' esame della fabbrica, ci danno indicazioni scarse e talora con - traddittorie. Chi sa, ad esempio, se la " Sancta Ecclesia " -del Casale dell'atto del 1133 innalzava già verso le bella collina di Pisticc.i il delizioso portale che seduce oggidì i nostri occhi? Esaminando la notevole e caratteristica pianta con abside piatta, che richiama la più antica -chiesa normanna di Santa Maria di T roina (Sicilia) - fondata da Ruggero, il Gran Conte, e ricor - data in un diploma del 1081- ed il duomo di Tricarico, che ha brevi braccia di croce ed abside piatta, si può stabilire che la costruzione esisteva alla fine del sec. Xl I; ma la facciata, tenendo conto della finezza della scultu - ra, della grazia elegante del disegno del portale e della finestra, dovette es... sere repristinata nel periodo federiciano. Sul ... l'entrata si apre una pie ... cola finestra a ruota, che è ancora integra con la ricca decorazione di foglie d'acanto spinoso dei maestri del sec. X I I I. Entrando nel sacrario dobbiamo spogliarlo delle tarde e fantasiose superfetazioni decorative aggiuntevi dall'età del barocco per rivedere la bella chiesa lavorata dai magistri medioevali, tripartita in lungo dalle fila di quadrati pilastri sormontati da agili archi aguzzi, per rivedere, · nelle feste di calendimaggio, turbe salmodianti, benedettini e magistri lavoranti al decoro della sede consacrata alla Vergine. Con molta probabilità i massicci pilastri ricoprono colonne e capitelli. Sotto la navata sinistra si eleva il carro trionfale di San Rocco, che viene traportato in città, di notte, seguito da cavalleggieri e da turbe Biblioteca Gino Bianco durante il ferragosto, richiamando i riti pagani, i festeggiamenti del popolo allietati dai carri sacri alla dea Cerere, e ravvivati nell'evo medio in occasione di episodii della storia. Ma prima di abbandonare la badia diamo ancora uno sguardo intorno alla maestosa fabbrica diruta e abbandonata, al cortile interno, agli avanzi delle scalee, ai sotterranei an·- cora sostenuti da archi rampanti. Da varii secoli il convento dei benedet- . . ' . t1n1 e rimasto come uno scheletro squassato dalle intemperie, ma il suo ricordo e la visione del paesaggio sono di quelle che si imprimono profondamente e non possono più dileguarsi dalle pagine di uno· spirito aperto e sensibile alla percezione -delle cose più belle. I canti popolari e le tradizioni. Nel largo e bianco manto bordato d'azzurro una giovine popolana contempla la bionda, rosea e ricciuta creatura, che sulle sua ginocchia palpita nel giocondo inno della grazia. L'ovale per .... fetto del suo viso pallido ricorda le statue elleniche: il suo profilo si irradia nella semplice bontà e nel sorriso della madre povera e felice. La luce mattutina carezza il tenero corpo infantile e piove tutti i suoi baci, tutte le sfumature del sentimento su quel volto che riposa placido e vezzoso nell'abbandono · dell' infanzia. Tutte le mamme considerano il proprio figliuolo la più perfetta e bella creatura del mondo, ma questa testina ricciuta paffuta e ridente, che io vedo davanti al Jonio, è un capolavoro. Se il bronzo cesellato fìno all'ultimo brivido nella materia fusa e bionda per la patina di oro antico è prezioso, il bimbo sorriso dell'umile popolana della costa ionica - la gaia leggiadra creatura, che sembra balzata dalla matrice dei putti di un artefice attico - è la prodigiosa incarnazione di un sogno di arte e di bellezza. La mamma di Pisticci canta una nenia agreste

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