Vita Nova - anno II - n. 11 - novembre 1926

. . , ., 4 UNIVERSIT A' FASCISTA \ ,. . · Questo mir.abile discorso voi già lo avete in- · teso o camerati fascisti, con stupefatta letizia; quando credeste di poter riconoscere in voi stessi coloro che erano· aspettati, e i liberali vi apparvero u'omini buoni e pazienti per aspettare, ed esperti e compiacenti mezzani della vostrà virilità, o come ragguardevoli mummie che, fuori della vita, alla vita non contrastano. , Ma noi fascisti, i liberali disillusero giovani, impazienti e ingenui, I con questo commento non , . . . equ1voco : . ,, « Di quello che verrà, siamo stati, siamo, e saremo custodi, sempre ! Chi cr~de e vuole davvero, . e vuole subito e realizza quel che vuole, ipoteca e . limita il futuro; e impedisce a noi di custodire e garantire tutto quello che sarà voluto e creduto ; e fa violenza alla civiltà che è liberale, perchè serve tutti, ·non tradisce nessuno·, e nulla esclude ». · Non c• è da ridere. soltanto, se i .liberali si confessano i mezzani sapienti e improduttivi della storia : bisogna combattere. P etchè i liberali odiano in realtà e impediscono quelli che creano e fanno, eccitati .e insieme umiliati da una stranissima fede castrata in quello che si farà. Senza poterlo e vo- ... lerlo generare, gli sciagurati amano il futuro, ma corrodono e corrompono il presente ; lasciano che i partiti avversi si 9istruggano nel caos .se·incapaci battiamo ancora, contro ogni suo nemico; solo come italiani ci è concesso di vivere nella storia _al cospetto di Dio. Questo- è bene, il contrario è male : e noi combattiamo per il b~ne contro il male. Il resto è inutile parola. « Per questo, insiste la civiltà liberale, è s~crosanto il mio diritto e il mio dovere di non scegliere fra il bene e il, male, proprio per questo : per non combattere. lo ragiono, E dò torto a ciascuno, perchè la vittoria sia di tutti. Perchè la verìtà si fa strada · da sè, e quelli che combattono, c,ombattono contro il bene. Guai a chi vuol farsi giustizia da sè ! La giustizia è tolleranza. Lo Stato liberale è il· regno delle opinioni e dell~ pace ; e gli uomini sono animali che ragionano per vivere in pace e attendono il Progresso, che verrà ». / ' Per salvarsi dalla corruzione di questa civiltà, I bi~ogna, contro questi avyersari in buona o in mala . fede, agire con risoluta violenza, fino al sangue, o con la silenziosa, f_redda, inesorabile pietà del becchino. Perchè la libertà è una truffa o è l'imbecille parola della ignavia; E i fascisti furono riso- , .lutamente o affossatori o violenti. Violenti ! Ecco . che la contesa morale si rinnova e inacerbisce. La fede è 'Violenta come la libertà è tollerante. di sopraffarsi ; parteggiano di nascosto, contro il , . più forte. Poi lo scetticismo impotente chiamano civiltà, e la fede attiva, barbarie ! Dalla libertà tollerante naturalistica e negati0a, come suo modo · concreto di vita, nasce la democrazia, fatalmente, che è arbitrio ·di maggioranza ; e la maggioranza è il caos tenuto. insieme dalla quantità. E sta bene ; ma, possiamo noi uomini vivi, essere gli ·spettatori della storia ? Forse lo Stato , della civiltà è quello _chedi momento in momento · non vuole nulla, e definisce inviolabili gli individui empirici, e difende le particolari volontà così che nessuna diventi u·n solo comando, per t1:1tti ? Così che non sia viva e vittoriosa e suprema, la reale e ideale vol~rità di tutti e per tutti, quella che è profonda realtà e ·infinita potenza, quella che ci fa · uomini italiani nella vita del mondo? E' un nuovo supplizio di Tantalo lo Stato liberale ? Per far bene davvero, bisogna non far nulla e· attendere ? La· storia sanguinosa e gloriosa, che valuta le stirpi e gli uomini, può ·esserefermata e tradita da questa 0ergognosa menzogna : che tutti gli uomini hanno gli stessi diritti e lo stesso 'Valore, e per sempre ?· L 'ignavia, çu1 il B~ne disprezza e il male non cura, secondo il comandamento di Dante italiano, può imporre la legge alla vita? Noi fascisti abbiamo combattuto per la vittoria d'Italia! per la fede nell1'Italia com- • Più agili e versatili, senza pregiudizi e senza limit,i, . scettici e scaltri, cresciuti · fra ·gli affari, i c~ntratti, ·e i compromessi, i figli precoci e sfrontati dell'arteriosclerosi liberale e conservatrice, scolastica e bigotta, forzarono la vecchia Libertà del1 'individuo, la fecondarono e la fecero partorire. E regnò la « Maggioranza » senza limiti, e fu chiamata « Po polo ». . . I suoi capi, furono i democratici, volpi grasse come porci ; che le voce del sangue e il timore e il bisogno costrinsero al soccorso dei cari parenti, liberali, scontrosi e neutrali, contro la barbarie fascista. Senza la Libertà-lndi0iduo, la Maggioranza. Popolo perde le ghiandole vitali e la quantità non si /orma. E i democratici sono intèlligenti, astuti, e pronti. Che dicono questi democratici ? I dem ocratic ibliot ca Gino • 1anco

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