Vita Nova - anno II - n. 11 - novembre 1926

estetico e da questa uniformità di ricerca parrebbe fosse dovuta venir f,uori un'opera uni,laterale e monotona, senza un'ampia visione d'insieme, come accade appunto a ohi tenda, per un oammino non var,io ad unica meta. • « Invece 1 'acutezza dello sguardo critico e la profondità della conoscenza conducono il Flora ad. una tal compjutezza d'esame e di valorizzazione che l'opera dannunziana viene ad essere esplorata da lui non sodo in tutta la vasta complessità, ma anclhe in ogni intima essenza. Per tal modo la lussut1iaviene ad essere, sì, come un :punto di continuo riferi 1 mento per il critico, ma questi è a:nche tratto, da richiam,i e precedenti g.iudizi e da necessità di,mostrative e da opportuni spunti polemici, a considerare spe-sso anohe sotto altri aspetti la questione ,dannunziana ». Abbiamo riportato questo •passo n~l quale si riassume il g.iudiz,iode1 l Garsia .sul libro del Flora : la polemica infatti sulla critica del Flora verte appunto sul giudizio che si fa del va'lore da questi attribuito aJla « I usswiia » dannunziana. J;l Garsia lo esprime fa-vorevo1le. Stampa estera. Riportia,mo taluni interessanti giudizi esteri sulla Battaglia d-el grano. l...a pri,ma tappa fortunata della battaglia per iJ grano, che veniva segnata il 1 O ottobre con la cerimonia deHa pre.miazione al teatro Costanzi con ,il discorso pronunciato in . quell' occasione dal 1 Caipo del Governo, veniva commentata il 12 ottobre dailla Leipziger A bendpost c·he diceva tra l'altro : • « ,Mussolina ha segnato un'azione coronata di successo, per I' intensificazione delta coltivazione dei c~ reali. l1I successo ·indica ohe questo uomo d.i Stato non è soltanto un eccellente organizzatore, ma che sa altresì entusiasmare le masse a favore di una nuova idea naziooale e sa spingerle ad una colJaborazione feconda di risultati ». · La Tribuna de Geneoe pubblicava il 21 ottobre una conisponFRA LE RIVISTE denza da Ro1ma, che diceva tra l'altro: « L' on. Mussolini ha distribuito i premi istituiti dal Governo per le p•ersone che si sono disrtinte in modo partico,lare neMa cerealicoltura, oio,è nella ,battaglia del grano. Qu,esta è 1 una vera crociata i,ntrapresa allo scopo di ottenere una maggiore pro,duzione d.i f,rumento per ettaro di terreno. I risultati ottenuti in questa prima campagna sono . . ottI,m1 ». A proposito dei risultati ottenu1 ti nell 1pr,imoanno della battaglia del grano in Italia, l'Evening Standard di Loodra pr,evedeva il 15 ottobre che il piano e1 laborato da.I Governo fasci sta per la coltura intensi va del grano renderà indipendente l' ltaJ1 ia fra qualche anno dalaa n~cerssi,tàdi importare cereali da.Il' estero. L' Evening Standard osse.rvava come sia significativo i1 l fatto che dal Piemonte alla Sicilia gli ordini d·el Governo siano stati eseguiti dagli agricoltori : « Ma sopratutto è notevole - concludeva iJ gioma,le - ohe il Duce non abbia riipetuto l' errore comme,sso dall' Inghilterra e da altre Nazioni durante la guerra con I' estendere J' area di coltivazione dei cereali. « Invece l 'on. Mussolini ha saggiamente intuito che l'unico mezzo per aumentare la produzione è la coltura ,intensiva sulla stessa area d.i colltivazione già in uso ». *** Nella politica estera italiana hanno notevole importanza i nostri rapporti con la Francia. Ecco ciò che ne scrivono i giornali esteri : · La stampa francese ha ·continuato ad ocooparsi largamente delle relazioni con l'Italia. Nedl'Europe Nouvelle del 16 ottobre, a senatore Henry D-e Jouvenel, rifacendo la storia dei rapporti italo-francesi degili ultimi anni, nilevava come questi ra·pporti siano stati caratterizzati da una ser.ie · di malintesi, i,l più spesso infondati, tanto da compromettere gli interessi reali delle due Nazionì. L'autore • continuava: Biblioteca Gino Bianco • 61 « La politica francese si muove nel quadro generale della Lega de1l· le Nazioni e cerca innanzi tutto d,i fortificare questa 0rganizzazione internazionale. Essa difende ilo statu quo e per conseguenza la pace. La politica i,taliana al contrario, non ci tiene aHo statu quo. I fascisti l'ipetooo vodentieri la ouriosa formula « L'Italia è arrivata tro;ppo tardi in Europ~ ». . L'autore pr01se~Jiva esaminando i !apporti. anglo-itaiiani. L'lnghiJterra, secondo il giornale, ha saputo conciliare i propri interessi senza ul'tare quelli italiani. e< Perohè la Francia dovrebbe ado,ttare nei riguardi dell' Itrulia un atteggiamento più riservato di quello della Gran Bretagna? (domandava 11 'autore). Facciamo altrettanto !!Cerahiamo un accordo non per instéllllrare una politica franco~britannica, 01d una pod.itica frane.o-italiana, o frainco-germanica, ma per. finirla una buona volta con questa politica dei grupp,i d.i due o t,re Potenze ed inaugurare una poi itica generale. « Si tratti del.l'Italia o della Germania, cerohia,mo di inquadrare i loro interessi particolari in quelli generati dell'Europa. Solo ,in questa maniera serviremo anche i nostri interessi ». Il giornale concludeva:· « ·Bisogna scegliere una buona volta. Se la ·Francia e l'Italia so,no am~che, l'immigrazione degli italian,i in Francia è un beneficio p,er le due NaZJioni. Se invece esse sono osti,li, la ,presenza di centinaia di migl,iaia di italiani .sul suo1 lo francese rappresenta per ,noi un grave pericolo. Ma ,infatti, non abbiamo fol'lse scelto ? I trattati di Locarno non portéllllOforse la garanzia del-- I 'Italia, ,garanzia ch,e noi abbiamo volentieTi accolta dal Governo Fasci,sta, e che la arnmissione della Germania alla Lega d,eHe Nazioni viene ·per metter,e in vigore ? E con la sua firma non ha contr,ibuito forse I 'ltal 1 ia al consolidamento e alla paci,ficazione d-ell'Europa? Sono dunque le basi g,ettate a Locarno che noi dobbiamo seguire nello svolgimento della nostra po,l,itica ». GIANLUIGI lv1ERCURI •

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