Vita Nova - anno II - n. 11 - novembre 1926

Non ci regal.iaruo tanta elasticità di logica da seguire il (ragionamento capzioso del Bontempelli per sentirci vicini ai novecentisti dei cahiers, noi che guard,iamo con occihi lucenti al solare e mediterraneo ri'Sveglio ita!liano. Il Bontempell,i concede un centennio al movimento -e alle tendenze del suo europeismo e ci tiene a farei sapere che egli diffida di tutt,i gl 'internazionalismi e che ha sete di universale, mentre co♦nclude che « dans l' istant meme où nous nous efforçons d' etre europécns, nous nous sentons éperdument ro- • mazns ». Ecco che questo non lo comprendiamo, o lo co•mprend,iamo assai, e ci pare che se a Parigi simili giuochi possanò chiamarsi contor~ sionismi, a Roma, oggi come oggi, aJi)biano tutta l'apparenza di distintivi da attaccare ali' occhiello. . Dica Massimo Bontempelli che aveva bisogno - e alla ~ua forte personalità non era indegno - di uno stato maggiore ; dica eh' egJi sentiva la mancanza d'una corooa di satelliti; dica che gli sembrava di ,poter respirare bene e meglio nell' ,atmosfera parigina, là dove gl'italian.i, moilti, non volevano concedergli l'attenzione, cui egli ha diritto; e dica ch·e era un simpatico mezzo questo scoperto - ed anche altruistico cioè patriottico, più che qualche gesto .tiepido e mimetico - di far opera di propaganda ali' lt~lia artistica, col tentare un r,icornoscimento europ·eo del suo ingegno e della sua originalità - noi fraternamente e italianamente gioiosi ·plaudiamo; ma, per amor di Dio, non tocdhiamo ragion,i meta1fìsiche ed europee contingenze. Non confoodiamo Je idee, più di quanto non ,siano confuse, caro Bontempelli, e sopra tutto non ci prestiamo in .buona fede, e involontar:iamente a farci fregare. 1 Parliamo da italiani buoni e nuovi quali sono i tuoi collaboratori italiani e quale tu sei. Ben fatto se volete esportare l 'opera del vostro indiscutibi.Ie ingegno e d•ella vostra notevolissima originalità, e servitevi di altri che viva e sia fuori della nostra paissioQUESTIO~I DEL GIORNO ne, ma fate ciò con criterio grettamente paesano e barbaro - nel sig•nificato malapaitiano - e per . . tanto certe compagrue e certe assistenze, che stanno in tutte I e minestre per neutralizzare il sentore del pepe nostrano, presso i loro . . . compar1 e compaesani, non v1 rendano succubi. La vostra e la nostra passione, il vo•stro e il nostro sentimento, la sete del rischio, del pericolo e d,ell 'ero,ico, nostra è e dev'essere inconfondibile ed inequivocabile, se volete essere merce italiana. L'europe,ismo, anzi il mediterranei•smo ,no,stro sta, come direbibe il filo,so1of Cianchettini, in ragion capoversa ali' europeismo degli all1i. Nè mi direte ohe confondo politica e arte, chè voi stessi proclamate d'essere stati preceduti dalla politica. Non vorrete farmi il torto di ritener,mi scandalizzato del vostro abbiglia,mento francese : so quanto voi che l'arte è fantasia e creazione, nè credo alla parola per la parola. A me non importa, che .fino ad un certo punto, la vostra toga france se, a ·me importa che si proceda pe-r fare del romanismo: quadrata.mente. Romanismo - e il Bontempelili che guard,i alle sue origini e ai suoi studi può insegnarcelo - non è soltanto gusto ,dell 'unive-rsale, del- ,1 '·eterno, deill'eroico, deUa conq ui- • sta e del dominio ·deHa realtà e della natura, ma è sopra tutto diffidenza dell'effimero e della moda (proprio ,della moda !). È creazione deUa realtà per fino, ma con yoilontà lungimirante, f ecomda e senza posa e senza iat- · tanza. Quello oh1 e conta -è lo spirito e la intenzione. G. MANZELLA FRONTINI I fascisti di De Maistre e De Bonald. N,eUa poilemica recentemente svo,ltasi tra il giornale fascista l l Popolo di Brescia e il giornale clericale L' ltalia di Milano, il nobile A1 lessan,dro Monti, autore, se ibliotec i o Bianco 57 non ricordiamo male, di alcune pagine reazionarie, con parecchia sufficienza interv.iene per dire al padre Bevilacqua, autore di una lettera in cui si cerca di dimostrare con molta chiarezza clhe tra cattolicismo e fascismo vi è incompatibilità, che << è .inesatto affermare che il gruppo Gentilia1I10 d·e.1'1Urniversità Fascista Bolognese, sia la vera e legittima espressione dell '.inteHetitualismo fascista. Se il padre Bevilacqua seguisse p1iù da vicino ,i!! no,stro movimento di idee, sa,prebbe che a tutt'oggi, di una filosofia ufficiale del F asc.i,smo non si può ancora parlar,e, perchè non siamo usci ti dal periodo formativo durante il quale peiimane ed è leoito l'agitarsi delle varie tendenze rapp·resentate neUe nos·tre fil,e. E sap!'ebbe che con tutto rispetto per Giovanni Gentile e i suoi seguaci - la cui cultura e le oui buone intenzioni, nessuno pone in dubbio - la loro tendenza non è la più autorevole e la più seguita fra noi ». Qu1 esfo noi veramente . 1gnoiravamo. Dunque, per il signor Monti, la te,ndenza ideali.stica del Fascismo non è la più autorevole, nè la più seguita. Il che può essere vero, ma no,n è affatto vero ciò che ,il s.ignar Monti soggiunge e che noi trascriviaimo tale e quale : « Specie fra i gio,vani la corrente di destra francamoote cattolica, oltre agli amici del Centro Nazionale co,me I' onorevo·le Martire ,e gli al,tri che pur senza tessera possiamo co1nsid,erare dei no1 stri, conta a sua volta moltissimi esponenti, ( ? ! !) c:he il padre Be viliacqua può igino!l'are, ,ma che nei libr.i ( ? ! !), nelle riviste e sui giou-nali del Partito, co:mbattono la loro buona battaglia nel nome di De ·Maistre, di De Bonald e d~gli altri magnifici ablet,i del cattolicismo integrale, poco simpatici forse ai cristiano~sociali d 'o,ggi giiomo•, (oh, sì, per nulla simpatie-i non sollo ai c,ristiano-.sociali, ma alle molte •migtliaia ,di fascisti veri e puri !), ma non ·sospettabili certo di scarsa ortodos•sia. P,ietro Misciatell.i, Volt, Fanelli, Petitto,, chi scrive (quanta modestia !) sono tul1i fascisti intransigenti e non meno intréllllsigenti cattolici».

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