Vita Nova - anno II - n. 10 - ottobre 1926

ed un -volume di liriche. La prima (A prima grammatichella corsa) ci dà un'idea chiara del mov,imento • di cui il Bonifacio si è fatto iniziatore per l 'unifìcazio!Ile linguistica del dialetto insulare. Abbiamo altra vo♦lta avuto occasione di rilevare le ragioni che ci spingono a · non co111sentirein taile sfo,rzo che a nostro modo di vedere spezza I' armonica· vivacità del dialetto dell'isola per oui una questione linguistica non esiste, o meglio noo può esistere fuori del solco tradizionale segnato da'lla do,lcezza de·lla lingua n01stra nel moltepliice variare dei suoi vernacoli .. Una unificazione linguistica de,i dia,letti di ti1po cismontano con quelli dell '01tremonte, fuori dell'alveo della lingua materna, vorrebbe di,re la creazione di una lingua artificiale, quindi, ri•petiamo cose a c.ui altra volta abbiamo accennato, la morte delila . poesia. Ma il Bonifacio è poeta sincero ed i suoi Frutti d' imb ernu, a cui il Ga1 lletti ha preme•s·souna breve prefazione, sono .la testimonianza seria di un'arte matura e pacata. Le impressioni paesistiche così Vtivacidel,la ,poesia ,iso!lana-hanno in lui un tono di tutta part,icolare dolcezza che riv,e1a indipendenza e forza d'armonia. È i.J mondo conchiuso delle piccole aspirazio,ni e RASSEGNE dei tenui e forti affetti quello ohe costituisce la delicata espress,ione di quest' arte senza retorica e senza contorcimenti, illuminata da una luce inter,iore che il dolore non offusca e la gio,ia non spegne. Quando ripensiamo al carattere di violenza così diffuso nella poes,ia popolare dell'isola ci vien fatto di vaAutare ancor più la semplice ed umana gentilezza della poesia del Bonifacio, che talvolta •oi fa l 'effetto di un innamo-rato, che so,litario ed un po' sdegnoso canti il suo amore ,per la piccola patriia e perla sua f amiglio1 la. Quan'elli so' carucci sti figlioli! Empiono a nostra casa. Se so' fora Davego ci sehtimo così soli Che a noi un minute Ilo pare un'ora ! T a1 lvolta la no~talgia dei ricord.i lontani irrompe in un sorr,iso sde- . ·, gnoso, ma ·senza rancore ; p1u spesso però il pianto strir1ge il cuore del poeta come in U Nido ne-I quale con efficace delicatezza di toni egl.i ferma le impressioni provate scoprendo al ritorno .nel paese natio un nido sul.la tomba della sua Erm1n1a. Ma quest' annu a me la sorte Ha cuncessu una surpresa : Sopr'a tomba di a me' Erminia L'annu avanti avevo appesa Cume pegnu di u me amore Una crona di dolore. r • Or fra e perle e fra le viole Dall' ibenru un po' sbiadite · Vidi un nid u chi pareva Messu apposta cun le dite Quellu locu benedettu Acelletti aveano sceltu. Quellu locu di riposu, · Di silenziu e di tristezza, Per dui mesi voi empiste D'un cuncertu d'alligrezza: Pe la me' sorella amata Fu quell 'epuca beata. Ella va sentitu fa' Brano a brano u vostro letto ; Ella va sentitu di' Quant'amore avete in pefto; Ella ha gosu l'armunia Di la vostra cumpagnia. Sentì pure li cinini Rompe l'ove e mette e piume> E piula' tutti festosi Ricevendu lu manghiume; L' ha sentiti grandi e belli Lascia' u nidu da per elli. E' turnato allora u dolll E u silenziu de la tomba; Ed è morta un'altra volta A rimpianta me' culomba: Acellini in primavera Qui turnate, ella vi spera !.... ' 51 P.iccole co,se e sentimenti sotti,l,i, ma animati da una grand,e grazia eh-ese non pongono ,il Bonifacioin pximis,sima linea tra i nostri poeti v1 er-nacoli ci fanno però pensare che egli è certamente di queJI,i che possono e che ancor più potranno. UMBERTO BISCOTTINI " . . CREDITO PADAN·o Bjblioteca Gino Bianco TUTTE LE OPERAZIONI DI BANCA E CAMBIO "' Emissione gratuita Assegni circolari • 50 AGENZIE in provincia di Mantova e Bresc•a ~ ..

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