Vita Nova - anno II - n. 10 - ottobre 1926

nistero dell' Economia Nazionale con il disciplinamento, con l 'ocula- . ta e lungimirante organizzaZJione unitaria dell'industria, sacrificando ad un a1 lto e ben .preciso fine i particolar.i ,ed egoistici interessi d.i qua,lc:he singola ,branca della produZJione. Noi aff.ermiamo che un arbitrario e falso sillo1 gismo è quello che vuole sottrarre 1 'industria del libro - il quale fra parentesi è prodotto più squisi1 tamente sensi,bile d'ogni altro prodotto, poi che è diretto e vivo esponente dello stato dii coscienza nazionale - ail'la regimentazione, alla ·necessità, al tono, al fine, che è i,l fine stesso della ri-. voluzione nostra. Come ci sono ,i falsi fa scisti e filofascisti, anche in huona fede, fra coloro clhe producono macchine o ... scar1pe, ci sono anche fra noi, critici, editori, autori, materia certo ed uomini assai p,iù r,efrattari ,e dif- ' ficili a 11idurree a plasmare, a convincere e a organizzare e discipli-. nare, ma per tanto, e per la natura stessa della materia squisita ,e d 'origine div,i.na ,e di sostanza essenziale, più urgente pro,b,lema da risolvere. • *** A chi la tremenda responsabil1ità ? Proprio a noi! Anche questa, e sopra tutto questa è una battaglia, è la battaglia. . E per .vincere non a,bbiamo che a guardare attorno ,e in noi, senza false preoccll!paZJioni, nè sciocchi pregiudizi : I' isolamento, che sarebbe del resto, più che va111ame.nte delittuoso, scioccamente affermato e sostenuto, non nobiliter,ebbe un irrigidim,ento testardo, ma screditerebbe una funzione naziona 1 le, che va portata in p1iimo piano : la funZJione signiiftcativa e lumi,nosa . del li1 bro, de.li' iru:lustria ,del liJbro. Del resto, e fortunatamente, avverrà che a lungo andare rinsaviranno anche i pazzi e si piegheranno i testardi. Tutto quanto è ramaglia secca o enba parassitaria se non cade per mancanza di vita-I nutrimento ,si stronca con la fa'lcetta e la scure. RASSEGNE E co,minceremo col chiudere le frontiere ai veleni che la città tentacolare abbondantemente fa scorrere nelle vene di certi agglomerati sooiali erroneamente ritenuti élite. Passeremo poi a istituir~ un nostro specia 1 lissimo indice di creazione statale, che andrà al marno-- scritto - tanto. p,er non colpire capitali investiti - e p~opo!iremo alila direzio,ne d,elle Case E·ditrici uomini sensibili e tempisti, di cultura, . d,i gusto e di coscienza. · Così fare mo il ·bene degl 'industr.iali in uno al bene col,lettivo e della NaZJione, costringendo anche i pordagrosi o gl 'infedeli a marciare e a credere. Il resto lo farà il lettore, cioè iii nuovo italiiano•, il quale oggi non chiede se non le ar,mi, le ar,mi spiri tual1 i per 1' agguerri,mento ; ohè ,egli sa e .sente profondo, ha aperto gli ooch,i e li ha costr1etti e li costringe a scoprire orizzonti sempre più vasti e ci,me sempre più alte. . Qualcuno ha parlato che è stato• 1nteso. Idealità nuove fatte d,i umanità e d{ realtà : effi.cienza e concretezza nella competenza. Un .impero da conquistare. ·P.er tanto è necessario un cantiere adeguato, ed è un ben delicato cantiere quello ove si varano le possenti armi della .conqui1sta. La funzione del 1.ibro, e però quella editoriale, è, d,el grande movimento nel delicato cantiere, la instancabi1le e vittoriosa turbina. G. MANZELLA ,FRONTINI ~ FILOSOFIA Il volumetto dii · G. Tucc1, •su Il buddismo (Gélm/p~ite1lil,i, F oil1igno, 1926), è ottimo, peirchè senza en-. brare in troppi particolar.i ,di critica sto'.llica·e fi,lolo,gica, offre una sintesi, che ,si ,può dire esatta, ,deHe conoscenze ·meglio acoertate sul budd•ismo: 1suJa vita del Bud,d.ha, w le patti sostanziaili dei,la sua dottrina, su l'autenticità ,d·e·Uadott.Tina e su l'autorità d1el1le fonti canoniche, su le pri,me scissioni e su I' or,igi,ne del- ·no Bianco 45 le scuoJe, ,su do sviluppo posterio 1 re che i·l buddismo ha avuto attraverso le çlis1 oussioni dogmatiche e il sentimento xe1ligio 1 s0 dei popo!i orien~ tal,i sino qu1 aisi ai nostri g.ioa-ni. L'Autore, ben noto .in questo cam- · po d1 i -st,udi, non riassume da studi altrui {ce ne sono tanti, degli scritti di divulgazione, su questo argo- •mento !) ; ma vi porta il trotto di una diuturna consuetudine con ,i testi palici e sanscriti, non solo, ma anche con quelli tibetani e cinesi, i q001li ci conserviano, tradotti, doic,um1enti p•erduti neilla 1.ingua oirig,inaria. Sì ,che iid Li,bro è diventato in- . , . s1eme un espos1z1one sommaria per ch1i 1è profano a qu,esti stud,i, e .,una guida preziosa per chi vo,l,esse ded,icair.si a ·essi. All' est,ero sono numerosi, e molti anche di grande rin01manZ!a-i, cultori di questi studi. L' ltaili,a ,non d,eve .restare indietro in questo campo ,importante dél:,:a c'lllltura: una f9rte corrente di pensator,i considera la concezione buddhist,ica come l 'espr,essio,ne più genuina e ,caratteristica de:l,l' ani1 ma Ol'ientale, eh' essi contrappongono come civiltà ·buddhistica alla civì1ltà cristiana dell 'oiccidente. *** Un vescovo fu i.n modo d'incontrarsi, incogn,ito, rcon una paistorellaa che dava 1 segni di santità : questa gJi dice, ·bra l'altro-, che ra·ramente recita 1iJ Pater noster, -e che, tuttavia, que1lla .è la preghietra che più la tiene occupata, ,dalla ·matt,ina aJJa sera, « per pensare a tutte Je beU1e cose che vi sono ,dentro ». li vescovo vuoll sapere quali sono quelle ,belle cooe che la pastoreHa vi trova ·dentro ; ma essa non sa ri,spondere a;ltro che ,questo : « Oh, tante tante che neppure una settimana bast•ereibbe a ripensar.le tutte !... ». F. 1 FANELLI, 1in Padre nostro. ' (« li sollco », Città di Ca.st.elilo, 1926), .s~ ,è preso, Jui, I' .i 1 mp,eg,no d,i farci veder.e quante 1 beHe .,coise sono racchiuse 1i.n quella d,ivina orazione. I~ di,bro è scritto con brio, sì che si legge abbastaJ1121avo,len- · tieri: non ·mancano motti di spirito, e éi'lcune :puntate, sebbene cauti.ssi:me, contro i teologi pedanti. •

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