Vita Nova - anno II - n. 10 - ottobre 1926

, 44 regolare il regime dei divieti d'im~ portaziorne che s ':inspira ail crii,terio di adeguare volta per volta detto regime al'le necessità ,contingenti. T al,i pote-ri erano concessi al Mii,_ ni,stro delle Finanze- prima del Reg·io Decreto 28 agosto 1924 e gli sono stati opponunamente resti1 tuiti per regolare una materia che ,ha notevole .importanza in rapporto sia alda disci1plina dei consumi, che al migliiora1 mento della valuta. Questo anche dimostra 1 che iii Go,verno f a'.scista non disconosce certo le necessità d,elle industrie, ma non intende rinunziare al suo programma, lungamente ponderato e risolutamente avviato, di rivalutazione, .ad ogni ,costo, deMa lira. L 'ope.ra del conte V olp,i ,in questa decisiva /battaglia eco1I1omi~ finanziariia dell'Italia è altissima. Tutta la sua viasta e1 sperienza di finanziere, di industriaile, .di negoziato,re, di homo politicus per ecceHenza, è ail servizio·_ ,senza limiti - della Patria italiana clhe in · B,enito ,Mussolini ha il Duce impareggiabile delle sue fortune av- . venire. Uco ,MARCHETTI ~ LETTERATURA ~ Intermezzo. Un segno d·ei tempi che io non voglio giudicare,. ma cilre debbo constatare e sottoporre a1 lla considerazione dei nostri lettori : il romanzo subisce una stasi a benefizio del libro di varia cultura. Non parliamo del volmne di versi di cui si è perduta og,ni traccia : sri a.spetta il nuovo Poeta. Segno dei tempi che s'inquadra , nella ,polemica sulle cause e sui rimedi che rispettivamente dànno or.igine e dovr•e 1 hbero ,eliimi,nare la . crisi d·el libro, per taluni crisi di lettori, per altri di autori, per altri in fine, ,e penso che sia 1 la vera, crisi di editori. Autore, cr.itico ed ,editore, di mod,estissima entità, io raccolgo un poco dell' esperienza necessaria, ma sufficiente per un orientamento Bib ioteca i o Bian RASSEGNE · sull 'i,ntricato groviglio senza li,miti e senza un'apparente via d 'u- . sc1ta. · A sentire qualcuno gl' itaiLian,i non solo legg()lllo, ma leggono molto e ma'le, già ahe .leggono senza d1 iscernimento tutto quanto le case editrici esibiscono •nelle vetrine dei libriai. E poi che le case editrici stampano col criter.io ,unilaterale e utilitaristico del sicuro guadagno, non guairdano tanto per ,il sottile e sacrificano !il giovane promettente per 1 1 'arrivato senza scrupoli, sfor- .noodo ,materiale indigesto. 1Mia,si agg.iunge, il l~ttore a mano a mano si accorge della ttruffa ·alla sua 1 cosoienza e alla sua buona fede e si allontana dai libri. 11 iragionamento non fi1 la, cbè ,e non si .è allontanato anco,ra non si spiegherebbe la crisi. Per costoro la crisi poi sarebbe dupli 1 ce : di autori e di, lettori. Altr.i add,i"itrura .negano che si legga. Ed anohe costoro hanno torto, e se vogliamo istitui,re un con,fronto tra il pubblico cliente di una libr,eria qualsiasi dell'anteguerra e quello C'he frequenta ogg.i Je bottegh,e di -li,bri, do~biamo co111gratularci, chè ~n notevol,issimo progresso si è fatto. Non ,insistiamo, ma sappiano j nostri lettori che 1 la crisi attuale - e non parlo da oiecchiante - è -segno magnifico d.i crescenza e di selezione. Potrebbe sembrare un arbitrario ~ antitetico postulato. Attomo al 1,ibro_si stringe ogni giiomo, sempre più, la nuova g•ente, ,e poi che foitunatamente per i}' Italia, il tono· della vi~a cultura1 le e spiritua!l~ in genere s eleva, mentfre può sembrare che diminuisca il numero dei lettori, avviene invece che si differenz,ia, si selez·iona, ·s' incanala . . per vie varie. Così ,che i lettori del ro,manzo o della novella, che si sentirono -truffati quando si quietò l'infatuazione ll?ost-.béllica- del supe-rvivere ad o,gn,i co,sto,nella falsa e fittizia polarizzaz·ione sessuale, e si aHontanarono da1lla pseudo arte e lettera~r~ .a grande tiraru-ra, oggi, cresciuti 1n esperienza, in cultura e in ideala, per vie diverse, si accostano egualmente ai l·ibrai e ai libri, ma comprano con intelligenza e . ·merce var,1a. Niaturalmente gli editori specializzati, ·che non si rendono co,nto di questa mutata atmosfera, si chiedono ov 'è andata a fin•ire la comoda fiera e la grascia, e parlano di ribasso di valori, mentre noi affer- _ miaimo una maravigl,iosa é promettente fioritura di nuovi titoli. Oggi chi legge vuo1 pensare, chi ·legge vuol conosce,re, ohi legge: "'uol essere alu,mi.nato. È una conseguenza di tutta la · nuova co:ncez:ion,edei singoli e particolarri doveri che incombono su:lla vita nazio,nale; è la logica dedu- .. zione d1 el rientrare in se stessi, del 11ipiegarsi e con1 siderare, dell'aver trovato ·entro di noi uno spir.ito, io spirito, eh' era so,ffocato dalla ma- . teria. Di questa benedetta cm,si,· cli questo buon segno, ·noi siamo stati, per ,mesi, senza falsa modestia~ piccoli, ma tenaci, ardenti e forse v.iolenti preparatori, con altr.i pochi uom•ini di lbuona volontà. È antipatico pa.rla,re d,i sè, ma le male parolle che oi sono state, senza economia, .rivolte, ci ha convinto che avevamo rag~one, e I' avvento della rivoluzione fatSCista, rivoluzione più che di strutture e di forme, di contenuto e di sostanza, 1 ha vittoriosamente sancite le verità essenz1 iali della caducità della ma- . teria e della ,eternità ed immortalità dei valori dell 'ani,mo e della razza. *** Per tanto la crjsi del romainzo~ non è crisi del libro, e quando iii b~on romanzo fa capolino nelle vetri1ne e la d,iffidenza vien diradata da:Jla critica degna, il pubblico comp,ra, non con esaltazione e ce- . ' cita, ma compra, senza fretta soverchia, ma legge. È necessario che l'Editore che è un ~,ndustr.iaile, si convinca: che n~l suo 1ecalogo e' è anche la pa- .gina dedicata al dovere al sacrifizio, alla disciplina. ' l1 1 marasma che cor·rodeva I' ~ndustria italiana si vuol vincere dal Mi- .

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==