Vita Nova - anno II - n. 10 - ottobre 1926

.. nella quale, per fortunà d' lddio, il passionale e ililusorio soggetto pensante non deve ,mai mettere naso, come il fascismo si è imposto, quali ne ,sono ,le caratter.i,stiche, quale ne è ,la globale conceZJione pol,i.tica. lo non sono, ·per natllil'a, mai acre : mi piace la serenità e la equanimi,tà : ·ma questo l~bro dail suo titolo alla sua conclusione mi ha ir- . r:1tato. Perchè, ammesso pure che moltissime osservazioni dèll' Autore siéllilo più che g·iuste, è iSaiocca la sua mania ,scientifici sta, sciocco il suo andar coi piedi di piombo, il suo indagare a f,reddo. Mi verrebbe voglia di dirgl~ ; ma lo sai, amico mio, che è il fasc,ismo e perchè è nato ? È la passione della vita nostra di g,iovani colmi di idea 1 lità : è nato per la passione nostra, e tua, se sei giiovane, que1 1la che ci ha fatto squadristi, manganeldato~i pri1 ma, . . pensosi oggi. Passione, ,passione, sì amico e solame.nte : a costo di .passare per un ignorante · di tutte le ,regole di storia, ,poilit,ica ecc. ecc. *** Ma e ',è ,il libro buono - Fascismo e Italia del Prof. VANTAGGIOMessina, edit. Colletta, 1926; il libro che 1 signiifìca qua1 lchecosa, dhe lascia traccia, ,che è segno vivo e duraturo di una creazione spirituale. È des·binato ai giovani e ai colti: a tutti insomma che sentono la grand,iosità ,delil'opera compi utla dal Fasci•smo•,e 1 sono punti dal pungolo di , saperne e capirne le p,rofonde ragioni. Antologia di scritti dei miglior,i scritto~i contemporanei co1 mprende rutti gli .aspetti della molteplice attività del Partito e del re-- giime, di,mo,strando efficacemente il disegno del compilato•re di voler dare lllll quadro co,mpleto ed esatto d~l Fascismo. Co,sì che tutto, dal c:ampo teo~ico al pratico, v'è illustrato, e le manifestazioni del Duce, statista e condottiero, trovano conforto di ,commenti e di prove. Il Jibro ha raggiunto ,lo scopo assegnatogli, -nessuna lode più laudativa di questa. RASSEGNE È ottimo sotto ogni aspetto, neUa scelta e nelJa _disposizione degli scritt,i. E sopnatutto è adatto a far della buona propaganda. GIANLUIGIMERCURI ECONOMIA POLITICA Di « Cavour economista)) si occupa FERRUCCIOCAMOZZINI(S. La.ttes e C., Editori - Torino-Genova, 1926). Veramente il titolo non sarebbe e•sattissimo, poichè più che ,la concezione teoretica di Cavow i.n materia di .economia politica viene in questo· lavoro ilumeggi.ata ila attività di uomo ,politico, ch,e, secondo le occasioni, ispirandosi ai p·rinc.ipii libera!li assimilati in Inghilterra, il Cavour viene svo,lgenrdo per ·sistemare l'economia e le finanze dello Stato e nello stesso tempo per dare allo Stato stesso que'll 'incremento che lo possa degnamente preparare ai woi futur,idestini. Notevoli specialmente i punti della trattazione .in ooi viien m·esso in evidenza il pensiero di Cavour nettamente 011ientato contro Mlal- .thus, mentre favorisce la beneficenza v,erso le classi povere e tende a migliorare il livello della vita economica, mettendo lo Stato in condiz,ione di ,potere essere aill'altezza della sua funzione economica, mettendo in azione tutte le più mo.- deme scoperte ,ed inv,enzioni. E qui il Camozzini si indug,ia a parlare del piano ferroviario del Cavour, a quale ne co,mprese sUlbittola massi-ma ,importanza, mentre Thier.s in . . materia era scettico. La trattazione è sempre ch,iara, piana e documeintata, qu·antunque la espressione sia qua ·e là un po' contorta e leziosa. L'autore è più -felice qu~do si trattiene nel campo nettamente storico•, ch,e quando si estende ,in considerazioni attualistiche o riguardanti ,il futuro assetto economico. C'è specialmente questo brano, nel quale non si può certamente dire che l'autore veda ino Bianco \ 37 chiaro neH 'oriéntaniento economico europeo e mondiale. · « Quella stessa assai relativa politica libero-scambista c:he aveva allora creato la forza del ,Piemonte~ oggi, applicata assolutamente darebbe la pace e la riccihezza ali' intera Europa. « Il pro,t1ezionismo ad oltranza, infatti, Nord-Am 1 ericano, vuole sv,iluppate e le sue industrie e le sue agriicolture in tale misura da poter domani invadere vittoriosamente il m,ercato di. Europa, che, se pro~ezionista, per controbattervi sarebbe costretta ad elevare, a ,prezzi affatto proibitivi per la vita interna dei suo1 i popol,i, i dazii dog.ana:li a meno che non volesse lasci•arsi al~a~are . dalle merci e derrate americane con generale impoverente rovina. Per tutto •evitare, se si vogliono stringere in una id1 ea,le paci,fica resistenza economico•-politica gl,i Stati europei, occorre logicamente .Jibe.rarli dalle loro do,ganali barriere, abbattendone la secolare assurdità div:isionale per i,nrfinitesingole cilausole protezionist,ioh-e. Lo sviluppo NordAmericano - chi non lo sa ? - deriva dalla unione doganale ~ politica di tanti Stat.i etnicamente assai diversi , strett.i , però, pur rutti, sotto un'unica band,iera. Così l 'Europa, superato ,i} vecchio regime dei trattati, l•entamente sì, ma a passi sicurii, •si avvii al li,bero·-scambio, amica,I.mente non invido tra le 1I1azion1i componenti preludiando dalla ù unione doganale )> 1 (com,e nel 1833 l'unione doganale ted,esca) ad una politica generale .intesa - la So,- ·cietà delle Nazioni può svolgere a questo scopo opera santa - fra i diversi popoli europei, liberii di reggersi internamente a loro talento ma legati di fronte agl·i ·esteri continenti in una « politica Confederazione di Stiati n, necessarii e sufficienti d,omani a superare e ile probabili - per noi -sioure - co-mmercial1 i conco.rrenze invadenti N·ord-Americane e le ;possibili ost.il.i minaccie dalla risvegliant,esi Asia, ·eventualmente appoggiata da una bolscev,ica Russia oriientail,izzata )>• (pag. 149-150). Non si direbbe di certo che iei siano sintomi delJ 'inte,nzione del1 'Europa d:i avviarsi per ta1le stra- • •

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