interessi singol,i, volto, com'è alla difesa di sè, che è universale: allora può toglier la vita : e specie a chi attenta alla sua esi~tenza. N1è valga il criterio mo•rale deill'antieducazione del ,reo. Era questa la ragione, per oui lo stesso Bertrando Spaventa negava la pena d,i morte. Ma S.paventa, che pure ci è maestro ancora di dottrina politica, nel complesso, vedeva lo Stato uoppo come Ethos : ingigantendo ed esage1 ra111do la costruzione ideolo•gica di Hegel, lasciava allo Stato troppa morale e troppo 1poca realtà efficiente. Il fascismo, oomai, considera ,lo Stato per l'appunto conie una realtà saldissima, come un ente dotato di f ona propr.ia, intrinseca, non ·i111qU1inato,da alcuna pregiudiziale pietistica o moralisti.ca a'll'eccesso. La pena di mo,rte, quindi, è, neUa sua struttura ideologica. Antid·emocratico ed .antilibera'le è ,p,erfettamente lo,gico ,che ,il fascismo, ispirato ad un concetto ferreo dello S,tato, accetti ,il pfincipio di giudicare deHa vita dei colpevoli, soprattutto·, dei delitti politici. È una conseguenza della nuo,va concezione di Stato, del ·nÙo,vorapporto fra individuo e Stato, del nuovo valore dell 'individuo nello S,tato·. È una reazione antidemoc,ratica ed antili1 berale, an- *** Di questa reazione :_ c1 he rappresenta, ,poi, appieno ·I' affermazione integrale de1 llo spirito fascista - si ve-dono a1lt.reapplicazioni nella politica del Governo e de.I Partito. Co,n una deiliberazione del Consiglio dei Ministr.i è stato esteso J 'istituto del -po,destà a tutti i comunii, escluse po,che città, già rette con o,rdinamenti dettati da leggi speciali ; è .in p•rogetto, nelle a1 lte sfere fasciste, la- modifica dello statuto del Partito, per quanto conceme le nomine dei segretarii prov,:nciali, che si vogliono nominati dall'alto e non dal basso. Per quante· !i due atti siano ,diversi estrinsecamente, essendo uno di governo e l' ailtro cl,i partiito, pure 5j coordinano, idealmente e prammaticamente, nello stesso spiri te) animatore. Il qua~e dice : bando, per RASSEGNE sempre e dovunque, ali' elezio- . n·1smo. I Consigli co,munaili, dunque, so-. no abo,liti. La recente esperienza dei podestà nei comuni minori e la tendenza a tagliare netto a•lla piaga elettor:al,istica, per porre, una volta tanto, fine ai dissesti degli enti locali, fanno realizzare un programma, che da tempo ,il farscismo s'era posto. Il podestà rappresenta, , nella odierna vita amministrativa e politica del reg,no una istituzione, che servirà a .porre saldamente il pro•hlema del riordinamento dei comuni, ,al di sopra de1 lle cliientele e dellle fazioni, dei favoritismi e delle beghe. Si sarebbe ,potuto desi,d•erare di più ancora: che, cioè, il podestà, come ne' tempi antichi, quando f,u creato• per tagliare netto alila faziosità del primo comune, ancora agitato ,da lotte . 1i•ntestine, fosse « f01Iastiero » : e cioè d'altro paese, pe.rchè proprio l'obbiettività de1 lla sua azione fosse integra e com,pleta. ,Ma per acconteintarsi ce , , d ne avanzo. La riforma delclo statuto interno del Panito mira allo stesso scopo : è possibile che ,il fascismo, antielezionista, .antidemocratico, antidemagogico per eccel'lenza crei le sue ,gerarchie attrave11so iii suffiragio ? E ,specie o·ggi, ohe -i.I Partito s' è ingrossato abbastanza e nelle sue bracoia ha accolto tanta gente, ch,e ha delle elezioni un concetto errato,; e ,che esige, ,per,tanto, un più severo .co,ntrollo, per una più radicale educazione fasci sta ? La ,risposta è semplice : non è po,ssi,bile. In fondo si tratta della trasformazione rad:icale d,el ,Partito. Sorto come moto spontaneo di uomini, in numero limitato, ogg,i il Partito .è un altro. L' elezionismo, che •per il passato aveva, del resto, un ca,rattere di proclamazione più che di votaz•ione - ispirato, cioè ad uno spirito d,i dittatura •popolare - non ha .più· ragione d' -essere. Il Partito del 1926 non è nè quello del 1921, nè, tanto meno, il « mo~ vimento >> del ' 19 e del '20. Mille situazioni sono ,cambiate : e si può dir qui, que'llo che si disse al tempo della discussione per la riforma dello Statuto del Regno : che nulla è B1bliot ca no a CO 35 intangibile, ch,è, anzi, l'immobilità assoluta rende àpati, stabilizza la storia ed uccide la vita. Oggi iJ Partito raccoglie una grande massa di iscritti : ha compiti definiti, ha missioni da svolgere nel paesé, per il paese. Mai come ora s'impone una logica discendente e non ascendente. È •la dittatura ? Precisamente! E nessuno potrà dolersene ali' ecces·so, quando questa dittatura, fin qrui troppo strombazzata come siste- . ma -politico generale, s'instaura ora appena nel Partito, che t la q,uintessenza del.I'anti democrazJia. *** Viviamo: e ci accingia•mo a cogliere del no5tro sforzo immenso il frutto a~ito. Di tJUttele battaglie che il fascismo 1 ha iniziate, non una appaire incerta : da quella pol,itica a quella. •morale, da quel.la finanziaria a quella economica. li mondo ci guarda estasiato ed ammirato : i provvedimenti presi sono additati doviunque com,e modell,i di saggezza politica e tecnica. L ',ultima battagilia - quella della .},ira- iniziatasi decisamente col discorso di Pesaro del Duce - « difenderò la lica fino a'll'ultimo sangue » - ~' è concretizzata in dispo,sizion.i acri~ ma salutar.i. La co,mpagin•e si stringe, ,il !regime ,si consolida. Potenza di volontà e di azione im·mediata ottengono l'ambito prem1 io : me,ntre sul mare le navi, ,in e,sercitazio1ni rapid,e e precise, dànno la sensazione della forza de Ha nazione marinara e in più ca·mpi l'esercito, pro,vandosi in •malllovre aspre e difficil,i, mostra ,la sua ,co•mp·leta efficienza tecnica e ,morale. I fattori deUa più grande vittoria~ co,sì, sono tutt'insieme perfetti. l CARLO CURCIO POLITICA SCOLASTICA Le diispo·siz:ionirecenti su gl,i esami•pos,sono ,suggerire qua1lche osservazione. Una di esse avevo fatta 1 . ' •
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==