Vita Nova - anno II - n. 10 - ottobre 1926

,. 34 .. \ teraa è fatto da un anarchico, ohe serve la C{lusa della setta innomi-- na:bile, ma, più ancora, serve la causa dei paesi plutocratici, gelosi de1Marinascenza mo1 rale e materiale del popolo itfiliano. Una v01ltatanto l'anarchico è coerente. Non guarda nemmeno ai mezzi, nemmeno ai fini ultimi, alle conseguenze estrem,e. Si ferma alla considerazione prima, immediata. Uccidere ii Duce ! Gettar-e il paese n,ell'anarchia ! Creare ,il disordine ! Uccidere lo Stato, il popolo organizzato, la nazione fonnid·abilmente costituita i Lo sciagurato è montato, neHa sua spaventosa, incredibile follìa, dag1 li aborti dell'invidia, dai rifiuti d1 ella •n? 1stra sooietà, dalla gelosia straniera. La vita· italiana non può essere ~Ila mercè di una banda, che vive al,l'ombra di un~ stato estero-~ di una nazione cosidetta amica. L'ordine dello Stato, l'avvenire di un paese, com1e l'Italia, in un'ascesa faticosa, mà certa, non poisson di• pendere da·i complotti d;i una setta, che è esecrai;ida e ch,e va segnata alle generazioni future come la ne-- mic,a ,astiosa, avvelenatrice del popolo italiano. Si chiede alla ~rancia garanzia ·per la vita italiana : si chiede I' estradizio,ne de,i c~lpe•• voli del maggior tentativo di delitto commesso nel secolo. La storia guarda pe-r,plessaa questo processo inaudito. *** Perchè, no, non è possibile, non è onesto, non pensabile, in qualunque modo, sotto qualunque visuaile fo!rmale, che non sia .nichili • sta, assassina per principio, fer01ce per malvagità innata, non è pensabile che l'Italia d,eihba arrestarsi, debba turbarsi nella sua marcia, sotto la guida del Duce. Non è lecito, non è giusto, non è legale. L'esasperazione tutta morate mira a concretarsi in atti leg,islativi e politici, che vo,g.lio-no, sotto tutti gli asp,etti, 1porre un valido freno alla possibilità di ripetersi di 5i.i. mil·i attentati nazionali ; e che, pure, vogliono servir di pena ai delitti già compiuti, ol,trecchè di monito Biblioteca Gino Bianco • RASSEGNt. 1/' aspro. S'è chiesto, intanto, al go~ vemo fraince,se una più accorta vig,ilanza su:li'lopera dei fuorusciti e suHa sfrenata campagna d,i stampa dei gio,mali di Francia, an1 im,atori sin qui di odio e di orri1bilipassioni. All' .interno l' opera è trip'lice: mentre, da ,un lato, con più i,ntense e severe m.isure di po1 lizia, sii riorganizza il ·servizio di oculata indagine preventiva, una legge s'applica ed un'altra si mo,di.fi,caper rafforzarla. S'applica, questa volta ssul se11io, la mo,dificaz1ione alla legge sulla naZJionalità, per oui fu iistitu1ta . . . ,.. . ap·po,sita commi,ssioQe, hn qui restata quasi ,inoperosa; s-i ,studia ii1l ripr.istino, ne1llalegislazione penale, della p•ena di morte, per gli autrn'i di attentati al Capo d.ello Stato, del Go,verno, al1la sicurezza delle istituzioni, per ,i r,eati pjù rurpi. App'licazione della perdita della nazier nali.tà •epena capitale·rappresentano i due estremi maggiori d·ella sanzione dello Stato del criterio difensivo e punitivo cont1ro i deil,itti di . eccezione. L' istituzione della mo,difioa di legge su·Ha nazionalità, che fu seguita dalla nomina di un' appo1 sita commissione creata dal l\1~nistero degl 'lm:erni, aveva per fine immediato I~ perdita d.eHa cittadina·nza italiana, p,er quei cittadini, che, ~volg,endo ali' est:ro una campagna 1nfamante e -den1g•:atrice contro ,il proprio paese, non m:eritassero più l'onore di apparte-nerv•i: punizione esemplare, specie d,i morte civiile e morale, come si è .avuto oc.ca~ sione di vedere altra volta, che era originata dalla propaganda antita~ liana ·svolta da alcuni elementi più acceS1ideil vecchio moodo politico itali,ano r,ifugiat<>si ali' estero. Ma, fin qui, la Commissione aveva agito assa1 i blandamente. La legge non era stata applicatà, che con,tro due noti sovversivi, T onello e Vacirca ' che agivano l'uno neU'Atner.ica d-el Noird l 'ailtro ne.Ila Svizzera ; mentre, contro i denigratori •più recenti di Francia e d'Inghilterra non era stata presa alcuna misura. Ora, dopo 1 l'attentato la Comm,issione s'è risvegliata ed ha riesumato le ,,.p,ra·tichen di una quindicina dei maggiori fuoruscitip Le auguriamo buona fortuna. Il progetto per il ripristino della pena ca.pitale è pure allo studio. Id Du•ce l'ha annunziato, il giomo stesso dell'attentato, alla folla da Palazz.o Chig.i. Probabilrnente qualch1e neghitto•so ·p-rotesterà in nomede1llapietà umana e degl •ideali• utop:istici d.el·la rigenerazione morale dei oriminal1 i. F oil 1ìe. Nemmeno Cesare Beccar,ia o•sere·bbe protestare: lui, Beccaria, che giià non escluse. la possibilità di conservare la pena capitale per i delitti contro .lo Stato. La ,pena di morte, che è restata d:i fatto e d,i diritto nella legiislaz,io•ne,penale italiana fino ali' unifioazi0ine del Co,dice operata da Za-· ► nairdelli nel J 889 - quantunque s~a, com'è ovvio, ,sopravissuta nel coidice p,enale militare - ha una stonia, non sc{lo nella dottrina penalista italiana, m,a nel1la vita politìca stessa deg1l1ianni, che precedettero e segiu.irronoim,me,diatamente l'unità. I grruippi conservatori, che vedevano nello Stato I"ente mas!"' simo•, invulnerabile, perfetto, teocratico•, la dife·ndevano; i gruppi. liher&li,ispirati ad ,ideologie giusnaturali,stiche e democraticheggian-· ti, la volevano aiholita. Il problema, 1 in ogni modo,, si riduce ancora oggi a questo : è 1 lecito alio Stato toglier ,Ja vita a chi si macchia di un delitto enorme ? Il quail problema. si risoilve nell'altro, fondamentale, de·Ha natura e dell •essenza deHo. Sta1o·. Se !lo Stato è, nè più nè meno, che la resultante d,i una somma d1 i. volontà, d·i individui, di gruppi, cert<:>,non ha il .diritto di toglier la vita a nessuno dei woi membri. Atomisticameinte co·ncepito, ilo Sta-- ~ non ha sadda fi-guraz,ione giurid·ica e. presta ,il fianco a tutti gli attac,ch,i, :senza potersi difendere ec- .. cessivamente. Non può uccidere, perchè esalta gl 'individui come ta'l-i,. per.ah,è è •consi 1 derato Stato in quanto è somma degl'indiv,idui, che lo, formano. Ma se lo Stato ha, come· ha, una sua figurazione giuridica forte, se è comsiàerato come IUill. ente, creato sì, ,dalla volontà i.n. a!lo dei suoi .co•nsociati, ma, tuttavia, estrallliato, nel suo agire· dagli

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