mozione, votata, nonostante l' opposizione dell'ex-ministro Tho•mas, · con 3.082.000 voti contro soli 79 mila iloin squasserà certo il massicoio ectificio de.H' l,mpero b1"i.tannico, ma, oltre alle risonanze che essa potrà avere presso i _popoli che aS1pirainoal proprio iriscatto d•a_Ha dominazione ing:lese, ,può farci comprend-ere l'accoglienza benevola che gli iindustt,iali britannici sembra abbiano fatto aii loro colleghi german1c1. L'iniziativa germanica, pur. . so- . .stanziailmente -economica, cost1tu1sce anohe un'abile mossa _polit,ica. Qualora infatti, l'opinione _.pubblica francese volesse ricalcitrare di fronte al.l'accordo coi boches e j contrasti politici dovessero preva:lere sui comuni ,int,eressi economici, la Germania trov,erebbe neJll'I.nghilterra suflìc,iente compenso politico non m-eno che economico, a:l!lamancata cooperazione francese. ·Che •se poi, _come appare prdbabi.le, dovesse formarsi il doppio trust, quello francogermanico del ferro e quello anglogermanico del carbone, tutta il.' economia europea sarebbe rigidramente controMata e do,rninata dal blocco ang.lo-fr~nco-tedesco, ·e, con l'economia, anche la ,sua vita pol,itica. ·Questo il g.rande proiblema economico-politico che inco,mbe su,l ,prossimo avvenire d,e1 ll 'Euroipa. È necessario che tutte le ,nazioni, e spe- ,cialmente I' Italia, non si lascino cogliere alla sprovv:ista dal matu- .r~rsi dei~la situazione. Bisogna che .la cooperazione economica delle grandi nazioni, produttrici di materie ,prime, assuma anche il carattere di una soJ-idarietà politica e di una col1laJboraZJioneci vile. A. DE STEFANO POLITICA INTERNA « La mattina d-ell' 11 settembre alle ore 1 O circa, mentre rl Capo del Governo, Primo Ministro e Duce del Fascismo si avviava, nella -sua automobile a Pal,azzo Chigi, ali' altezza di Porta Pia uno sconoI RASSEGNE scinto g,l,i· ha lanciato contr~ una bomba' c·he è esplosa, la-sc1ando incolu~ l'attentato, ferendo, invece, quattro passanti. l...,o_ sconosciuto, arrestato, ha dato prima f alse gener-ailità, po•~ha. dichi~to dii chiamarsi Lucett1 Gino, d1 esser nativo di Avenza, in Garfagnana, di esser reduce di Francia, e di aver ·vo,luto attentare alla vita di Mussolin,i. Il Duce, intanto, recatosi al 1la sede del suo lavoro, dopo aver informato deiU'accaduto, S. M. il Re, i ministri assenti e qualche parente e dopo aver steso la depo1sizione lui stesso, ha ripreso con serena, imperturbabile calma la cura deg1 li affari dii Stato. In un baleno la notizia si è sparsa per la capita 1 I e, per ie oittà, per i villaggi, per le campagne. Dimostrazioni infinite, appassionate di popo,lo si .sono svolte dovu1 nque, in un giubilo, ch'era esasperato dal terrore del .gesto commesso. Nella capitale la dimost,razione ha assunto un tono più acceso, più aocor-ato, più frenetico. La folla composta di cittad·ini di tutte le condizioni, di uomini non mil,itéllllti n•eil Partito, di vecchi a stento ca•mminanti, d,i donne, di f anciul:li, di plebei e di ricchi, di lavoratori e d.i borghesi, s'è accalcata per ore sotto i balconi del Presidente. Po,i, verso sera, il Dluce s'è affacciato ed ·ha 1parlato. Ha detto « cose ,importanti n , com' egli stesso s'è espresso : ma ha pure indicato al popolo italiano la via dell'ora : il composto tranqui-Mo lavo!ro. ,Per giorni e giorni inteTii, intanto, il popolo di tutto il regno, a-ne.ora sotto l'immensa emozione del.l'accaduto, hla .ch,i,esto insistentemente, ne!l render grazie a· Dio del terzo scampato p·e,ri.colo, che il suo Capo fosse meglio guardato per esser conservato alla guida della nazione ; . . . mentre SI cercassero 1 mezzi opportuni per imp1 ed.ire .il ripetersi di simili nefandi tentativi, c1 hie, se aie.- crescono ,nell'anima di tutt,i l 'ad.ora2iione ,per ,l'Uomo, che regge i destini d'Italia, accendono di feroce pas·sione i cittadini, oltre ogni partito, ,i quali vogliono giust,izia Bib ioteca ino Bia ca I 33 severa a voce alta e con cuore fremente. Quest' è la cronaca del terzo attentato. *** L '·attentato è supremame,nte vi;le. In genere, e,sso si r,ealiizza con m~zzi subdoli, di sorpresa, per co,lp,1,re in un Capo no•n il Capo, ma I ',idea ; non l'uomo, ma ·1 'ordine politico esistente, il regime. È il delitto più grave, che esista, giacchè m:ira ai massimi fattori di ·un ,popolo ; alla sorrte stessa d·i un popolo ; è J 'infarnia in atto più sacrilega, perc.hè, contro la vdlontà deg•li uomini e dii Dio, mi.ra ad abbattere l'ordine preor.dinato da Di<? e co~~retizzat~ dalla volontà degli uom1n1, che s1 fanno naziione. . . Tra tutti gli atteintati, che la società contèmporanea ha esperimen-. tati, questi che si com•piono contro il Duce d'Italia sono ,i più terribil,i, i più sacrilegh,i, i ,più nefandi, perohè non 'hanno nemmeno, come a·l tentato regicidio, di mira un'idea per celeb11a·me, nell'atto del delitto enorme, un'altra ; ma hanno per obbietto, nell ',i,dea, l'Uomo, che I' ha creata, .allevata, ingigantita, fino a farne realtà di popolo in potenza; han1no per ob1 bietto u~ regime, creato da una for,te passione di popolo a:lla riscossa ; hmno per fine ultimo .la dist,ruzione di un paese in nome nemmeno di un \~ltra ' idea, ma di una stolta, perversa, inaudita vendetta, che parte dalla gelosia, dalJ' invidia, da·ll' a.bbiezione spirituale e mo-ra•el di chi compie iii de1 litto. A che ,si riduce I' att,entato del1'1 1 · settem1 bre ? Ali' epilogo di un complotto, tramato oltre frontieral' da •un gruppo di fuorusciti, asti<>lii e perv,e11si,gielos-ie furibondi contrc, la gloria de1 ll~Uomo e della nazione, nemici de:ll' ltal,ia e del regime. L'ambiente straniiero, ancora im,be ~ vuto di ignobi'li preg,iudizi contro il fascismo, alleva la setta, la cura, le dà vita. La prima volta I' att~ntato• è prepa,rato dalla massoneria internazionale, avente sede a Par.igi ; lit seconda è attuato da una i11l,andese, ubbr.iacata dalle inaudite perverse mal,ignità del'la stampa estera ; la ( •
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