Vita Nova - anno II - n. 10 - ottobre 1926

LA XV BIENNALE VENEZIANA 23 dipinta col suo solito gusto decorativo, il Donghi con due quadri sgargianti di colore (anche troppo!) di cui ci pare migliore Il Giocoliere, e, infine Cipriano Oppo che, uscito in tempo dai movimenti di avanguardia, ha saputo conquistare una solidità di disegno e un senso del colore di cui abbiamo prova sicura nell'odierna sua Susanna. Ma possiamo dire che i romani mancano quasi del tutto perchè tra gli artisti nominati soltanto Mancini, Sartorio, Carlandi e Ferretti sono nati proprio a Roma. E, come i romani, così mancano i veneti. Sì, c'è Alessandro Milesi con un ritratto di signora e delle scene ali' aperto che non sono da paragonare a certe sue piccole impressioni luminose esposte a Roma; c'è De Stefani con grandi tele sulle quali raggruppa figure di fanciulle che guardano un bimbo nudo deposto sopra un lenzuolo, o che conversano tra loro, tele di assai mediocre importanza pittorica, c'è Scattola con una simpatica, fresca visione di guerra; c'è Guido Ca- •dorin con un ampio ritratto di famiglia ben composto e gustosamente dipinto in accordi rosa e celesti, e col grande ritratto di Donna Beatrice Orsi di distinta composizione; c'è Wolf Ferrari con una piacevole verde visione di Sant' Orso; c'è Cagnaccio con una luminosa scena dell'alzana, raffigurante due pescatori che mettono in secco una barca, opera bella per ricerca di movimento e studio di tensione muscolare; c'è Giuseppe Cherubini con un trasparente acquarello che evoca la logg~tta del Sansovino, e suo figlio Carlo con una ben disegnata scena di streghe; c'è Augusto Sezanne con delle delicate PIETRO MORANDO - L' APOSTOLO Biblioteca Gino .Bianco · GIUSEPPE CHERUBINI - LA LOGGETTA Peonie; c'è Trajano Chitarin con delle armoniose luci vespertine; c'è Cesare La urenti con un ritratto della signorina T omei d~i fini accordi di bianco e verde. Tutti questi veneti ci sono, e vero, ma mancano i maggiori, da Beppe ad Emma Ciardi, al Pomi, al Tito, al Brass, che hanno voluto, per la prima volta credo <lacchè espongono a Venezia, fare una protesta di astensione. Il gruppo dei napoletani è, invece, abbastanza . compatto : vi troviamo lrolli con una parete intera sulla quale troneggianp tre grandi tele di carattere _manciniano, due delle quali poco o nulla ci interes-- sano, m·a la terza ci piace per la verità grande con cui sono resi dei pesci guizzanti fra le sportelle di una pescivendola, pesci che luccicano, ancora bagnati di acqua marina; vi troviamo Vincenzo Caprile con due fini impressioni veneziane, Ulisse Caputo con una piccola, graziosa figurina in· azzurro, messa in un simpatico interno, Migliaro, meno buono del solito, Campriani con delle ben disegnate Alpi Apuane, Fabricatore con vistosi costumi di donne di Letino resi con buon gusto decorativo, Nicola

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