..... ..... 8 A. MAIOLI « Così nacque, co'ndlude il Minghetti, la risposta al Nuovo Saggio di Rosmini, e poi quella al Rei,d, e al Kant, e via d,icendo, fatta dal Costa in poc'hissime pagine, le quali non altro provano ohe 1~ ignoranza sua e nostra degli -studi filosofici » (1). D01 po i rovesci de1Ja prj1 ma guerra d'Indipendenza, ,il Minghetti, deposto p•er aillora ogni pensiero di poJitica attiva e di , mi:lizia, Titornò agli studi. :Rip,rese la filosofia nel Rosmini, e ·lesse la Psicologia, che anche più tardi g1 li pareva uno dei più acuti e poderosi libri ,del secolo. Studiò .pure con f at.ica ne,i tedeschi da . Kant in appresso, « maravigliato di qu-el grande moto del pensiero, che resterà nella stmia come uno dei più alti tentativi della speculazione i,deale ». Al Karnt l'aveva predisposto la lettura d-el GaHuppi, « che forse ,meglio d'ogni altro, certo ,singolarmente pei suoi tempi, ed in lta!lia, lo aveva .interpretato» (2 ). In seguito, non solo continuò ~li studi filosodici, serqpre con grande a,mor-e; ma, ne:l J 852, in un ambiente assai diverso da quello del Costa per condizioni di tempo, per ,idee, e ,per gli argomenti che venivano trattaiti, partecipava altresì ad un nuovo genere di disputazioni. Si riunivano assieme i professori Antonio Montanari, don Vincenzo Ferranti ed iii Marchese Luigi Pizzardi, il primo sin,daco d,i Bologna dopo l 'annessione. Discutevano di argomenti fiilosofici, leggevano e com·mentavano tutto ciò ·che di nuovo veniva loro aiMe mani. ,E ·i 1 l :M:inghetti stesso e.i dice che in quell'anno porise loro cc gran materia di studio e di discussione il Gioberti, prima colla sua nuova •prefazione al Soprannaturale, .poi col Rinnovamento C,ivi 1 le d'lta•lia » ( 3 ). Dopo ciò, .si domanda: Si formò il Ming1hetti un suo sistema filosofico ? Egli stesso risponde ohe non v'era sistema filosofico ohe •lo capacitasse ,interamente. ·Come Dante dice, che ,la gloria di D~o, Creatore e 1Conservatore di tutte le cose, e< Per l'universo penetra, e risplende in una parte più, e meno altrove » ; così, il ,Minghetti pensava dovesse essere dei si,stemi de-Ila .filosofia. 1 Che cioè, !in ognuno di essi vi sia più o meno del vero: •ma che in 1i.essunopossa essere tutta ila verità. Dava, per esempio, e< rag,ione agli eclettici quando giudicavano che ciascheduna scuola ha guardato l'uomo, sotto un a•spetto peculiare, trascurando g1li a1 ltri, di che viene ·che mentre ciasch,eduna ha una parte d1 i vero, è manohevole nelle a'ltre. Ma poi questi medesimi ecc.lettici avevano torto quando raccogl,ievano tutto senza criterio di importanza e di gerarchia, onde facevano un guazzabuglio anzichè una ordinata esposizione di princi,pi >> r( 1 ). (i) Rlcordi citati, pag. 52. (2) lvi, voi. 111, pag. 3. (3) lvi, pag. 15. ( 4 ) Ivi, voi. I, pag. 82-83. Biblioteca Gino • 1 neo Coll Leibniz ammette ,in noi : « un' inte1 lligenza attiva e ,spontanea,' senza deHa quaile in~arno si argomenta· di spiegare i fatti del pensare, de'l ,sentire e ~el vol,ere >>. Chiama l'altruismo, e< una tendenza che isp1nge l uomo ad amare o,ltr,e sè, e fuori ,di .sè ». La socievolezza, la religione •stessa sono, pel M;inghetti! <: 1mot~ altre~an!o , spontanei dell'animo come 'l amo•r d1 se, e 11.des1~er10 del ,pro,prio apprezzamento, che ,secondo mo!t1 è la sòla· · nota fonda·mentale d 'onde tutte rie altre d·er1vano ». · ,Ed ecco come esamina iii pensiero nell'atto di ripiegamento su se stesso e nel suo processo di~ivo: e< Quando 'l'uomo si pone a riflettere sopra sè medesimo, e vuol sapere il come sa, ossia rendersi conto dell 1 e sue o,perazioni, qui vi .s'incontra in una grande difficoltà. Quella co,minc•ia a scoprire ,i fatti ultimi più recenti e perciò più complessi e r.isale poi verso i primitivi, e più semplici. Ma in questo suo ri,sailiire ind1 ietro, mano a mano che procede, si trova avvolto in oscu.rità e du1 bbiezze >>. N_ella coscienza, diceva col gran poeta inglese, « vii •so 1 no1 ,più meraviglie che in tutti ti sistemi filosofici » (1). Alla ragione riconos·ce certi il.imiti. cc Come I' uomQ credè alla realtà dei corpi, e al nesso dei fatti ohe si susseguono, voglio diire alle cause e agli effetti, senza poter dimostrare nè il principio di esistenza, nè quello di causalità, similmente avviene dell'ordine unÌveT\Sa 1 le delle cose, e del dovere che incombe all'uomo di cooperarv1i : le quali cose l'uomo crede pr,ima di dedurle o di dimostr~le » (2 ). Egli dichiara altresì di scorgere che :Io svolg,imento di tutte le tendenze e di tutte le faco'ltà umane si fa gradatamente e che per questa parte la scuola così detta :storica trionfa di que'lla che s'intitola razionale. cc Voglio d,ire che le idee, le ,istituzioni e le arti che si 1 manif estano nella convivenza degli uom,ini, non ·hanno regola assoluta per tutti i tempi e luoghi, ma seguono '.l'andamento della civiltà e deHa coscienza umana » (3 ). N,ella economia, le sue teo\ie tenevano una via di ~ezzo tra la scuola ortodossa e quella social,ista. L' assioma del~la ~.ibertà indiv.iduaile assoluta, sotto la scort~ del ·proprio interesse, gli pareva eccessiva - e la riprova ~a ,diede nel periodo che fu al governo - ; così, n?n .gli andava _agenio la 1 esageraz,ione della scuola socialista, cihe mirava a togliiere atHa libertà individuale ogni suo ti,to'lo e organare la ricc1 hezza sotto l'impero dell'autorità pubblica. La mente del Minghetti non si ch,iudeva davanti ad alcun _vero, da qua1 lunque sponda o ,sistema ,proven·Ìsse. . Ricorderemo che nella prima metà dei} secolo de- ~1mono~o, al!a neg_a~io,!ledel fatto religioso si oppone 1I tentat1v? ~i conc1haz1one deHa ragione e della fede, del cattol 1 ic1-smo·e de'lla libertà, della religione e del,Ia ( 1 ) R,·cordl, voi. I, pag. 82-83. ( 2 ) I vi, pag. 84. ( 3 ) lvi. ,..
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