Vita Nova - anno II - n. 10 - ottobre 1926

4 GIUSEPPE MAGGIORE tutti i tem·pi stimarono dolce ,e decoroso morire per lei. E lo possedettero naturalmente in so,mmo grado anche i Romani. -Roma non trova una coscienza nazionale, mia la 1 crea : e ·la tcrea _perchè n,e ha il concetto. ,Solo così può s1 piegarsi il mirac1olo di u•n'um~le città d,el .Lazio, che .porta ,,a .compimento la titanica fatica di unificare l'Italia, condannata apparent,emente ,dal suo particolarismo millenario a ·non essere inai -un,a. Questa vocazion•e a-Il'unità sta in .f.on,doalla stessa 1 po'litica fede1ale di R,oma. Pa quando ella, tr,aboc'Cando ,d,al Palatino ·cir•condato di paludi febbrose, guadagna i villaggi vicini e si ,pòne a capo della lega d•ei sette colli (Septimontium) .fino a quando l'egemonia ,del Lazio soppianta ,definitivamente l'egemonia etrusca nel'l' Italia .centrale, ,e dilaga nell' Itali,a continentale con l'entrata delle pianur,e ,del Po e d,ell'A.dige e del litorale ligll!I'enella federazion•e, è sempre l 'uni,fi- ' cazione italica che ,Roma ,persegue. Con -questa unificazi,one, ,operata col ferro e col fuoco, Roma, curvan1 do sotto u·n giogo egu,alitario le molteplici ·popolazioni .eh.e si divi,devano il .suolo della peniso,la, diede all'Italia, non solo l'unità di Stato, ma - s.pecialm,en.te sotto l' Impero - l' unità nazionale. Quel1' Italia nel•la quale ancora neil V s·eoolo a. 1 C. si parlavano una dozzina di lingu·e incomprensibili l'una all'altra, da altrettanti popoli in lotta fra di loro, sotto l'Impero ,- dopo la conquista del bacin•o mediterraneo - forma li.~ . nazione latin,o-roman.a, che muove alla romanizzazion,e ,del mond·o. Altre città - Sparta, Atene, Cartagin,e - avevan1 0 avuto mire di unificazione egemoni~c.a111.elmedii:erraneo, 1 ma incapaci di sentire ,prof.ondamente l'unità spirituale dei loro popdli, ,e ·resti-ea,d acco·munare ·nella citta.din,anza tutti i sudditi, ~pensero ogni lampo di patriottis•m,o ~ perirono, racco1 lt1e:in se stesse. Roma, al contrario, attravers,o il regim.e federale e municipale, dilatando il •sentimento di .aff.ezion,eal luogo n,atale in un sentim,ento di più v,asta solidarietà ; con l 'imporre, _piùch•e col la·rgire, la cittadinanza a comunità diver,se di stir.pe e di linguaggio, avverò, nel mezzo ,del secon,do secolo a. C. l'unità politica dell'Italia, e •ge·Ù:òle ,basi ,della nazion,e italiana .. Il Jìn qui detto bast·a a ,confutare la sentenza del ,Pellizzi c·h,e il concetto ,di nazione non sia un ,concetto romano. Ma ,di gran lunga più labile appare 1storicam,ente I',altra asserzione che il nazionalismo italiano sia di origin•e ·straniera, •entrato· Biblioteca Gino Bianco cioè in Italia con le invasioni barbariche. È vero .il contrario. Gli 1albori deHa cOStcienzanazionale italiana, ,dopo la scomparsa di Roma, coinc~dono col primo sollevarsi del no~trn popol~ cont~o 1 te~- tativi di dominazio1 ne .stran1 1era ,tra 1 un,d,oc1moe 11 d,odicesimo secolo. ll concetto ,di nazionalità italiana ITTascecon cruda impro_n:t.a ntibarba,rica : bàtl.:. . za fuori ci1 oè dalle forze d'opposizione della nostra · stirpe •contro il Regno e l'Impero, contro Greci e Tedeschi. Sopratutto contro i Tedeschi. È il· ricordo di ,Roma, che •racc,ozza tutte le ,disperse ener- · gie italiche nella tremenda lotta contro gli Svevi. Tutte le regioni sono unite in Roma. Pisa, Milano, Firenz,e si contendon-o i nomi di « Roma altera », « Roma secunda » ; « fortissi1 ma destra d-el Lazio » Milano è battezzata . ,dal .suo ,poeta ; i Comuni si stringono in una lega, che richiama l 'o:cgani;mo fed,erale romano. E se n,on «Roma», è l' « Ita- · lia » - ,questa parola 1 dap·prima così rare volte pron·unciata - .che muove .Papi, ,città, comuni a formar,e un fronte unico contro il Barb,rurossa ; ed è per l'onore e per la libertà d'Italia « eh~ si combatte .a Legna·no ». U·na vita, una coscienza, una nazione italiana sfarf al1 la dalla crisalide del Medioevfo; l'Italia, in nome di Roma, si dichiara l'unica legittima ,erede d,el romano lmpero, e lo vuole rivendi,cato 1all' a·rtiglio ,dei « barbari ». 1 È ,ancora una volta l'idea di R·oma, che campeggia ·nel ciclo d,el1 la nostra risorta coscienza italiana. Dov'è dunque l'origine barbarica della « nazione » o·nde parla il' Pellizzi? · Anc-or 1più .a,ppairisicente ,è l' originalità tutta latina della nostra coscienza nazionale dal secolo decimoquarto in poi, quando~ per opera di Dante prima, •e poi degli u·manisti .da Cola .di Rienzo a Petrarca, la fe·d,e .nella resurrezione d' Italia si a·derge sulla ,co,mun-eopinione della superiorità degli Italiani sui << ,barbari » ; e lo stesso irmperialismo (special,mente dopo Dante) assume carattere nazion.ale. Ma ,dove tpiù spicca l 'italian~tà del concetto di nazione è, ipiù tardi, in .Machiavelli, che, reag~ndo a,ll'utopia ,dante,sca 1di 'Un impero universale, non sa concepire altra T•estaurazione dello Stato se non com•e reintegrazione •di uno Stato nazionale. Il problema di Machiavel,li, è, .sì, di instaurare la sovranità assoluta d,ello Stato come communitas sibi pri~-. ceps; ma è an-::he, e· sop'ratutto, di f.ar coincidere sempr•e ,più i due te:<,mini·di Stato e Nazione -di ' ..

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