Vita Nova - anno II - n. 10 - ottobre 1926

• \ 't , 122 zione, in tùtti i casi nei quali io Stato n~n prov- , vede direttamente. I Varie altre attività d'indole diversa esercita il comune di cui io non mi occupo, .perchè i limiti del nostro studio ed anche il tempo non me lo permettono. . Passiamo invece ad esaminare ·l'attività patrimoniale e finanziaria del comune. 257. - Bisogna anzitutto osservare che l' amministrazione del comune - come, in genere, degli enti locali - ,si. svolge su tutte le istituzioni fatte a pro d~lla generalità degli abitanti del comune, cioè non solamente sopra tutti i servizi pubblici, a cui _l'ente deve provvedere per legge, ma anche sopra gli interessi dei parrocchiani, da un lato, e sui beni e le attività ·patri~oniali dell'ente stesso dall'altro lato. ...... ,. 0 d'uso condizionato,. come i teatri e le sale co- \ . . ·munali,· le palestre sporti ve, ecc. ·Per quanto però i beni d'uso pubblico siano ' posti a disposizion·e di tutti; tuttavia. soggetto' di diritto ne è il comune, .non mai i cittadini presi singolarmente o iò massa.·. Però il. comune, nella pe.rmanenza dellà destinazione a pubblic~ uso, non r • • può liberamente disporne o trarne .vantaggio patnmoniale a detrimento dell'uso pubblico medesimo. Venendo a dire dei beni d'indole ·privatistica I che sono fonti di reddito patrimo_ni~le, _rileviamo 1 che, per ciò che .attiene al loro • acquisto, godim~nto e trasmissione, ~l comune, come ogni altra persona, è soggetto al diritto civile, .mentre invece .l'amministrazione di essi è regolata da norme di diritto pubblico. . Da alcuni di questi beni il· comune. ritrae un A tal fine la legge detta n·orme particolari, affinèhè l'attività degli organi del c~m~ne, che noi_ già conosciamo, sia volta allo ·scopo di far servire ·il patrimo~io dell'ente · e le istituzioni dei parrocchiani, ai loro fini, in modo cioè ~he ne reddito diretto~ come, per esèmpie, dagli immobili · concessi in locazione o dai capitali dati a frutto. Da altri invece ritrae un reddito indiretto, in quanto, cioè, si vale dell'uso di propri beni, evitando di sottostare al· pagame~to di fitti, ciò che avverrebbe sia garantita la consistenza e assicurata la· pro- _.. qualora ne fosse privo e dovesse perci~ ricorrere <!utti1,ità. a conduzione di beni altrui. - · 258. - Vediamo ora da che cosa è costituito il patrimonio del comune. In tal modo, con una destinazione' speciale I dei propri· beni, li mett~ a servizio dell'-amministraAnzitutto dai beni. La legge divide i .beni ~ z~one, come .i, locali per gli uffici, per le scuole, . del comune in beni di uso pubblico e in beni pa- per i magazzini di deposito,- ecc. trimoniali. • Il patrimonio appartiene al comune come perI beni della prima categoria, essendo desti- sona giuridica rappresentante l'universalità dei conati al pubblico Ùso, si trovano in una condizione munisti, ma può anche appartenere per attribuzione · giuridica c~e 1_1ohna nessuna relazione con quella · giuridic~ ad una o più frazioni soltanto, con diritto che si Collnette al regime giuridico del patrimonio : esclusivo di esse alle rendite e conseguente onere · tali beni costituiscono il così detto demanio co- in esse della conservazione ; ma l'amministrazione mt.inale. ne r~~ta però sempre al comune. Obbiettivamente parlando e in senso generale, Per antica consuetudine, in alcuni luoghi, spequesti beni non si distinguono da quelli di ragione cialmente in montagna, i ~ittadini, Considefati come privata, ma diventano tali in conseguenza della singoli, godono del prodotto in natura di beni coloro · destinazione, la quale può essere · spontanea . munali, mediant~ la dirétta coltivazione per zolie (particolarmente se di origine antica), o effetto assegnate a ciascuna famiglia, o còn . la raccolta di dell'esplicito volere della. rappresentanza comunale. d tt· · E' · f d. Tali ~eni possono essere d~ uso universale, quali le strade, le piazze, i giardini aperti al pubblico ; pro o 1 spontanei. 1n acoltà dei comuni 1 permetterne la continuazione del godimento nella stessa ·maniera tradizionale, ma però in base a Bib.liotec · Gino Bi ne

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