Vita Nova - anno II - n. 10 - ottobre 1926

. Sotto .questa forma veqne dunque organizzan- .dosi ed evolvendosi la vita collettiva nelle poche anteriori al formarsi deHe città, ·sicchè queste non .sono sorte di getto, ma si sono formate gradata- ·, ·mente · mercè l'aumento della popolazione, degli atomi politici ·iniziali fra loro contermini, e per virtù di attrazione, che li ·portava a fondersi, allo .scopo di formare agglomerati . più forti e più complessi~ Questo movimento . di fusione,· nell'epoca ro- :mana, se non fece sparire del tutto il vicus e i~ pogq.s, li rese molto rari, al. ·punto da perdersenè ·ta traccia e~me mònade politica. Alla pianura il_ la- 1 _ ·tifondo, al monte là città formatasi intorno alla :rocca, sostituirono le primitive agglomerazioni, e . dove queste rimasero non diedero . più segno di ·vita politica, e passarono oscure e inavvertite at- ·traverso le vicende della civiltà romana fino al Medio-Evo. In questa ·nuova epoca storica il dissolversi delle istituzioni romane, non sostituite da veri e propri ordinamenti organici, fa apparire .sotto altra forma l'antico atomo. iniziale, che prende ' il nome di comune. , 240. - Nell'età di ìnezzo, con l'affermarsi • del sistema· feudale, gra~ parte dei comuni di campaana divennero feudi o contee rurali~· ove il signore ·feudale era investito dei diritti maiestatici. . Resta- . . rono però generalmenl:e le primitive ·forme di am· ministrazione locale, giacchè ormai era .entrata nel .-sistema del tempo la separazione della gestione degli interessi amministrativi dai diritti maiestatici o I giurisdizionali, gestione di interessi che fino al)•epoca .delle invasioni barbariche era stata lasciata · ali~ comunità, agli uomini del luogo o alle corporazioni, .e successivamente riconosciuta col patto di Costan~ za del 1183. .-Se-_il borgo o villaggio, eretto in comune, non era ~tato costituito in. f~udo .a sè, accadeva che, ..o era compreso nella giurisdizione di _unfeudo -più v~sto, ovvero era aggregato alla città. In tali· casi ~si inviava sul luog_o un funzionario residente, che prendeva nome di podestà, di . vicariò o di com- ,. mis~ario. Il primo ordinariamente era destinato alle comunità urbane minori, nelle piccole .città, di re- · ~gola cinte da mura, ed era investito di giurisdizione .ç. ivile e criminale molto estesa, che spesso arrivava fin~ alla pena di_ morte. Il 11icario, con minor po- ~tere, era. preposto ai comuni rurali ; e il vicariato_,· .al . pari della podesteria, prendeva nome dal comune .-che era sede del vicario. Il ·commissario veniva • ! • • • I 18 CO • I ,I I • 105 . inviato nei piccoli comuni non aggregati ad un vicariato ed era assistito dal notaio del comune. :,· 241. ~ Fin qui ho ·detto dei comuni :rurali e di quei minori centri, che non assursero mai allo· . . stato di vere e proprie repubbliche, come .invece avvenne del comune urbano ·propriamei:ite detto. *La formazione del comune urbano, che nella' sua evoluzione venne a trasformarsi in repubblica, viene comunemente fissata al secolo X, quando Ottone I, per assicurarsi in_ Italia una latga basè· • di sicure aderenze, accordò a molte città la esen- . zione dalla giurisdizione dei conti ed il pass_aggi~ a quella dei vescovi. Il vescovc;,, succeduto nei diritti del conte, governava per mezzo di. un suo luogotenente, chiamato visconte. Questi presiedeva il tribunale composto degli scabini, della nobiltà e dej cittadini liberi, che allora si erano fusi in un collegio solo, e insieme con esso amministrava la ' giustizia in nome del vescov~ e ·comandava le arm~. Accadeva intanto che, essendo la dig~ità vescovile elettiva,_ in periodi di sede vacante,• l'autorità del vescovo era esercitata dagli scab~ni . per pro- . .• prio conto. Poi, a causa ,dei continui scismi, ren--· . I dendosi dubbia la legittimità delle elezioni dei ve:. ·• sçovi, andò affermandosi un movimento delle città vescovili verso l'autonomia. T aie movimento ben· · presto si propagò · alle città, infeudate ai nobili, i . \ quali (essendo per lo più stranieri e perciò guardati con invidia dai loro vas~alli, con dispreµo dai vicini, e non potendo tla soli tener fronte· ai co.- nàti di ribellione dell~ popolazioni urbane) abbandonarono le città e si chiusero nei loro 'castelli di campagna. · E le città così abbandonate imitarono l'esempio delle consorelle di feudo. vescovile, costituendosi ·in repubbliche. ·Ma poich~ l'a~tica tradizione, avvalorata dalla autorità papale façeva risiedere · la legittimità del potere sovrano unicamente . . . nell'imperatore, così i comuni urbani, pur àvendo· assqnti tutti i poteri ·e costituite le cariche p.op~- ' larmente, non osarono sciogliersi dal vincolo di vas-' sallaggio verso l'imperatore. . • -Nei primi anni di reggiment<?_p.opolare de~· comuni urbani, troviamo l'amministrazione cittadinà affidata ai. cons~li, _carica CQe, di regola; avevano · anche -i comuni rurali, e che rappresentava il po- . tere esecutivo, in concorso, per l'a~ienda patrimo.-. niale e finanziaria del comune, col massaro del • comune istesso. I . Dalla autonomia tes tà legislativa . trasse origine e vita la po~. I . . .. , - I

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