Vita Nova - anno II - n. 9 - settembre 1926

FRA L,.ERIVISTE Degna. di attenta lettura è~ la Rassegna della Stampa Estera IQhe il M,inistero degli Esteri vien pubblicando da ,qualche settimana : rias•sunto comp,e'.l)dioso e generale degli articoli più im.portanti sugli avvenim,enti mondiali raippresenta un efficacissimo mezzo alla conoscernza im·med,iata e vasta di quanto oggi commuove .I 'umanità politica. Ottimo ci sembra anche l'uso di questa rassegna di premettere larghi brani d1ei giornaLi stranieri a commento della situazione ,italiana, ciò che dà modo a convincere chiunque legga della radicalmente mutata o,pinione degli stranieri circa il reg,ime fa- . sc1sta. . Riportiamo dall' u!ltimo numero della Rassegna qualch,e giudizio; scriv,e il New York Times: « La campagna anticomunista d,i Mussolini è stata rafforzata dai mutamenti avvenuti in Russia ; il suo disprezzo pel parlamentarismo ,è stato giustificato dalla rovin~ deMa Francia ; ri 1 l suo di vieto di sciopero daHa stasi deHa ,produzione britannica. Nessuno tuttavia poteva credere che la demo,crazia dov·esse perire in seguito agli assalti di giovani ardenti ed ,intolleranti, e che ,le legg.i emanate dal Gran Consiglio potessero div,entare le 1 leggi di esiiStenza sociale di un popollodi 40 milioni di anime. L'Italia è intieramente ded1 ita al lavoro di co1struz.ione, di aperture di strade, d'ing,egneria, di agrico,ltura. I vecchi sono and,ati via per cedere il posto ai giovani. Roma traversa un periodo di prosperità ; lVLilanoatterra grandi caseggiati per allargare la piazza d,eJ Duomo; T riest•e e Geno•va ampliano i loro porti per emulare la Grande Bretagna. La produzione del vino, del grano, dei bozzoli raggiunge il massimo. Le linee automo1 bilistiche ,si sv,iluppano tra ile grandi città. Non si canta più come prima. È diflìciie ino Bianco riconoscere ,1' Italia odierna : J' Italia lavora •e diventa una nazione industriale. Nel ,Mediterraneo si eleva uno Stato che tiene lontane le tetre divinità del Nord n. Riportiamo ancora questo giudizio del Narodni Listi: « li Fascismo in Italia ha com- . ' . p1uto un opera enorme e 1n nessun altro pae,se vedete il _grande m,iglioramento avvenuto dopo la guerra, in Italia. Quanto avviene negli· altri paesi non è che l'usuale progresso che si ma111eiifsta generalmente ·nei vari campi, ma che non arriva fino al carattere, fino alla .psicologia nazionale, che ,in Italia era stata tanto trascurata >>. E viene acconcio qui accennare com•e rinnovata testimonianza delI 'interesse che la personalità d,el Duce suscita nel mondo, l'articolo « Bismark e Mussolini >> del prof es~ sor Heekelingen, apparso sUJI'uI ltima Critica Fascista. ,L'articolista che l'amica rivista ci d1 ice essere, ·e dal suo scritto ne traiamo ·conferma, amico sincero e intelligente, fa un parallelo sinte- . . ' . hco ma non per 1cio meno esauriente fra 1 i due statisti, de.finendo le loro antitetiche :mentalità. L' interesse dell'articolo vuole largo .spaz,io: « B1 ismark .ha lavorato su di una trama avvelenata ; la sua opera fu essenzialmente m1 aterialista e, per conseguenza, esclusivamente utilitaria. Il suo nazionalismo eccessivo e radicale, che nega la giustizia, è un perico1 lo continuo per la -pace. 11 Fascismo ha distrutto la rete tramata nel XVI secolo. Esso ha rim•esso in onore l 'id~ale che la Riforma aveva voluto distruggere. Alle dottrine pred,icate da Hotman e da Languet, da Voltaire ,e da Rou·sseau, da Marx e da Len,in ' egli op•pone la vecohia dottrina cattolica deU 'autorità, della disciplina, d,el sacrificio. Un abisso, perciò~ • separa Bismark da Mrussolin,i ; un abisso insormontabile, malgrado le apparenze. La sto,ria politic_a del1 'Europa, da1 lla fine del Medio Evo ad ogg,i, si rias•sume in un grande sforzo compiuto dall'uomo per liberarsi da Dio e dalla Ch1iesa. Bismark ha difeso questo sforzo, Mu-ssolini lo com1 batte. L'abisso che se- $, para questi due atteggiamenti non sarà mai colmato. P(fesso ,l' uno noi vediamo ,uno Stato che si pone al disopra della morale, che subordina le coscienz'e aHa necess 1ità dello Stato,; presso ,}'altro noi ci trov1 ia.mo· in presenza di uno Stato che è la coscienza della Nazione in opera e che tende al ristabilimento di ·un ordine sociale, fondato per rispetto dalla legge div,ina. Bismark ha lavorato ·aHa vittoria decisiva della rivoluzione del XVI secolo ad esdlusivo profitto del germanesimo. 1 Mussolini è entrato in lotta aperta col libera- . lismo, cori .socialismo e con la democraziia. Egli prot·egge così la civiltà latina, essenzialmente cattolica, sia nelle sue ·origini che nei suoi •susseguenti sviluppi >>. Il complesso mondo spiritua 1 le del t~ascis·mo è ,indicato anche daille pubblicaz·ioni che sorgono continuamente per la discussione dei molteplici pro,blemi ch,e in ogni campo dell'umana attività si sono presentat,i sotto l'influenza sua. Ultimamente è uscita aMa luce una bella rivi.sta nostra L'Arte Fascista edita a Palermo; di essa ci piacerebbe riportare un. largo riassunto della premessa, veramente meritevole di considerazione. Riproduciamo l'ultimo periodo: << Incidentalmente abbiamo detto in qual senso la nostra non è la rivista d'un cenacolo. In senso nettam,ente fascista. La vita letteraria contempera · individualità e comunione· sociale, libertà espressiva nel l,imite d'una tradizione, fantasia e

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