Vita Nova - anno II - n. 9 - settembre 1926

NOI E GLI ALTRI I S.PUNTI POLEMICI . 1· ? Vincenzo Cuoco naz1ona 1sta. Ho letto in questi giorni una monogra,fìa su Vincenzo Cu~o d~ vuta .al sig. 1 F elice Battaglia (F 1renze, Bemporad, 1926) la qua·!e con tutta la mia buona volontà 10 non ,posso, non so lodare, perchè essa, S1critta,in un· gergo tra barba~o e ,giornalistico, è f\ln'opera mal disegnata e peggio concepit~. 1 1 1 Battaglia che non ha u_na seria prep~- razione per la trattazione della storia del nostro .Risorgimento deve essere un nazionalista, che crede ingenuamente di poter -trovare il precursore del nazional1ismo nostrano, che è poi d'importazione straniera, -proprio nel Cuoco. Il quale_ se potesse levarsi dalla ·sua tomba s1 ergerebbe fiero e dispettoso contro quelli che si conclamano suoi discepoli o settatori che masticando e digerendo male taluni concetti del neoidealismo hanno prodotto nel dominio della politica tali co,nfusion! e aberrazioni che ci vorrà parecchio tempo per distruggerle. . . . Giiacch,è siamo arr1vat1 prec1sam~nte a questo, che espressioni e concetti inequivocabili -sono contorti e stravolti per la dimostrazione di una tesi .politica, che può essere, per esempio, quella naZJionalistica. l'l che senza dubbio è umano, umanissimo, ma 'lo studioso ha il diritto di protestare contro c~rt~ contaminazioni storiche, e qu1nd1 io protesto contro ,il signor Battaglia che parla ·di nazionalismo. e 1i italianismo (ohe parole poco italiane !) nel pensiero d,el Cuoco,. il 91Ualefu vichiano, ma non tanto v1-ch1anoche non risentisse fortemente dell' ,influsso della rivoluzione francese. Senza dire che il Vico ,è visto da Cuoco sotto una luce platonica .malto evidente. Tutto ciò non appare Biblioteca ino Bianco nella monografia del Battaglia! il quale non sa n~ppure lumeggiar: .sufficientemente 11 concetto che_ •e propr,io del Cuoco del~o stato nazionale che è stato cl1co; concetto che ~crutato pi-ofondamente è la ?istruzione ,implicita di quel nazionalismo che a lui è caro. Cuoco è, se mai, un precursore d,el fascismo come noi lo intendiamo e come l_o intende il nostro Duce ; 1 del faso1smo cioè che è la continuazione e lo sviluppo della profon,da politica del nostro Risorgimento. La politica della destra storica. C'è d,ella gente a questi chiari di luna che si vanta di avere distrutta la ·polit,ica della destra storica, ma è gente che capisce poco o· vuol darla ad intendere. Ci rendiamo perf.ettam,ente conto ,delle ragioni che inducono ,gli odierni iconoclasti dello spirito del nostro magnifico ,Riso,rgimento a seppellire in un mare di parole fragorose ed ing,iurio,se gli uomini che diedero all 'ltalia non solo la sua unità, ma anche il pensiero politico più profondo, più rettilineo, più coerente. Ma le parole fragorose e ingiuriose a nulla giovano: esse sono schiuma che •si rompe contro gli scogli. Difatti non basta •dire d'aver atterrato un nemico, ma bisogna dimostrarlo, e la dimostrazione si fa aspettare da un pezzo. I nemici della politica della Destra storica si pascono sempre dei soiliti arg~menbi, che sono vecchi luoghi comuni, .dove in più non c'è che un cotale fervore e una cotale tracotanza, che sono indizio di immaturità spirituale. Il fascismo per ,bo,cca del suo grande animatore che è Mussolini ha detto e ridetto che non inten,de -rinunciare al suo grande patrimonio storico d.ell 'Italia de'l ,Risorgimento, e quindi anche alla pdlitica della Destra, ma • certuni non vogliono intendere ·.Pe!- c1hèsoffrono di pericolose fissaz1on1. Che farci ? Bisogna lasciarli sfogare: forse di qui ad un ann?,. quan: do i fervori saranno sboll1t1, essi saranno i primi a darci ragione. Arnaldo Mussolini e la que- ,., • st1one romana. Rif er,iamo senza commenti I' ar,.. ticolo ser,en~ ma fermo e forte di A. Mussolini pubblicato sul Popolo d'ltalia, perchè esso_ per la sua importanza è degno d1 essere meditato da quanti hanno la passione di una Italia più grande, più forte e, sopratutto ,di una Italia padrona assoluta del suo destino. « Un acuto pubblicista cattolico, il sig. Pio Bondiol_i, scrive un i~teressante articolo d1 fondo sul g1orna'le cattol1ico mi•lanese L' lfalia, toccando un tema di vasto interesse e di grande risonanza e cioè la possibile pacificazione fra la Chiesa e lo Stato in Italia. L'esordio dell'articolo non ha che interesse retrosp,ettivo: l' azione e la pol,itica della destra storica nel primo decennio del'l 'unità italiana. Ben .altrim,enti importanti sono le conclusioni dell'articolista, là dove invita. il Governo fascista ad aboliire la legge delle Guarentigie· e trovare, con l'aiuto di Dio, una formula di compromesso, d'intesa e di equilibrio, atta a « sanare la ferita aperta nel cuore della Na-_ zione », raggiungendo la compieta pace religiosa nel nostro vecchio paese di g.randi tradizioni cattoli che. Veramente a parer nostro, giudicando il momento politico attuale, non sembra che la pace religiosa sia gravemente turbata od offesa. Anzi crediamo c1 he la ferita aperta nel cuore della Patria sia più una figurazione rettorica che una realtà concreta. Questi tre quarti di secolo

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