POLITICA SCOLASTICA De Minimis... Pensavo di continuare qui la mia rassegna d,i cose minime, dicendo, anche per l'esperienza recente, alcun' altra parola sug.li esami di Stato nelle scuole medie. Ma vedo annunziata dai giornali l 'innovazione del calendario scolastico, la quale anticipa al 15 giugno la fine delle lezioni in quelle ,scuo1 le~ stabilisce per la prima sessione d'esame iiiperiodo ·dal lS giugno al 15 luglio, per la .seconda, normalmente, l 'ultima quindicina di settembre, e ,fissa il principio regolare delle lezioni al I O d'ottobre. E mi par che sia bene dirne subito qualche cosa. La disposizione nuova provvede appunto a una di quelle cose, che sono minime innanzi agli occhi d,i un osservatore dalla corta veduta, ma hanno in realtà nella vita scolastica importanza notevole. E provvede in modo che, in generale, mi pare degno di lode. Il calendario antico, che lasciava liibere da esami. e da lezioni l'agosto e il settembre e dalle lezioni, in pratica, quasi tutto l'ottobre, rispondeva bene alle consuetud1ini antiche, per le quali la villeggiatura soleva essere fatta in pianura o in bassa collina, dal · settembre al dì dei Morti ; ,ma non s'adattava più alle abitudini e quasi necessità nuove della vita, per cui le famiglie vanno tutte Ìntiere, o mandano i loro figliuoli, a r,itemprarsi nella montagna, o sul mare. Anche per quelli - ·e non sono pochi - ai quali le condizioni domestiche non consentono una villeggiatura, nemmeno modesta, era improba e irragionevole fatica assistere •per molte ore alle ,lezioni nel primo, spesso intollerabile, calore ddl 'estate e sostenere gli esami del luglio. Quanto poi agli insegnanti non ult,ima ragione della riluttanza a formar part•e di commissioni d'esame era il pensiero del tormentoso lavoro di otto o nove ore di prove orali per tutto ,luglio o, forse, in parte d'agosto. E penso poi che l'innoRASSEGNE .vazione, come presenta un indubbio vantaggio per gl,i insegnanti e per gli .alunni, così iisponda ad opport~nità didattiche. Le lezioni della seconda quindicina di giugno, anche ristrette al mattino, come si soleva fare in ,molti istituti, erano di poco o niun profitto. E, d'altra mi sono finiti nella prima decade di agosto, 1 se non forse più in là. È possibile che i candidati, i qtJal,i devono riparare in due prove, si preparino seriamente al nuovo esame in un témpo così breve ? e l 'essere I' intervallo fra le due sess,io~ ni inaspettatamente accorciato non consiglierà agli •esaminatori un' in~ dulgenza, che non sarebbe forse senza giustificazione, ma riuscirebbe certo dannosa alla serietà del1 'esall?e ? Si aggiunga che famiglie d'alunni e insegnanti possono bene, con pieno diritto, aver ·disposto già del loro tempo per l'ultima deeade di settembre, o le prime settimane di ottobre, in modo da non poter ora mutare senza disagio. Se quindi è ancor tempo, penserei fosse bene rimandare senz'altro all'anno ,prossimo l'applicazione integrale del'la riforma : il fatto che per un anno il periodo delle lezioni sia accorciato di qualche settimana, quando gl,i insegnanti ne siano preavvisati, non mi sembra recare conseguenze tanto •gravi quanto 1' anticipare inattesamente la sessione d ',esami e J 'apertura delle scuole : ad ogni modo, se proprio par necessario che quei giorni di lezione non vada.no perduti, si può eccez,ional,mente sopprimere qualcuno dei giorni di vacanza durante l'anno, scolastico. Non ve.do infine che sia annunziata finora alcuna mutazione rispetto al calendario delle U1J1iversitàe a quello delle scuole elementari ; ma non v'·è dubbio che occorra ar~ · monizzare anche questi con il nuovo calendario delle scuole medie, sia per evitare ·disagio grave alle famiglie, c-he abbiano ,figliuoli in i scuole di diverso grado, sia perchè, almeno per alcune facoltà universitaflie, gli esami accademici devono di necessità essere finiti prima che comi1J1cinogli esami di Stato. Le osservazioni, che si sono fatte Biblioteca Bian o 43 qui, contengono già implicitamente iJ mio giudizio suHa proposta di una ben più radicale riforma del calendariò scolastico, che è stata messa ,innanzi di recente dal P. Domenico Bassi. L'illustre religioso vorrebbe che le lezioni cominciassero col gennaio e continuassero per tutto giugno, riprendessero, dopo tre mesi di vacanza, con 1 'ottobre, nel dicembre fossero gli esami. Le ragion,i, eh' egli ad1 duce a sostegno della sua proposta, hanno certo ·molparte, la votazione del primo bimestre o trimestre era ridotta a una burla con grav,e danno del1a selìietà dell'insegnante e d,ella -scuo:la. Poichè, sebbene il calendario stabilisse il principio deUe lezioni al 16 ottobre, in pratica, sopra tutto nei grandi istituti, esse non cominciavano regolarmente prima del 5 novembre; i,l 23 o 23 dicem1 bre s'avevano le vacanze natalizie. Così in ,sei . . ' . . settimane o poco p1u, ciascun 1,nsegnante era costretto a giudicare scolaresche numerose e spesso nuove per lui: ognun vede quale vaJore avesse questo giud,izio, specialmente nei corsi ·superiori, nei quali l 'ins~gnante entra in ciascuna classe per tre ore o due settimanali, e per quelle discipline, per cui non è possibi,le il controllo ,di prove scritte. E tuttavia questo primo giudizio dev'essere norma alle famiglie sulle attitudini de' fig;liuoli a nuovi studi e può consigl,iarle spesso a ritrarli in tempo da una via, per la quale non ab'biano forza o volontà sufficiente. Se, come io auguro, si ritornerà ali' antica divisione dell'anno scolastico ,in trimestri, potranno gli insegnanti alla fine di dicembre dire agli alunni e alle famiglie una parola a:bbastanza sicura : e io sarei anzi d,isposto• ad ammettere che si potesse, entro certi limiti, e -con opportune cautele, consentire aUora il passaggio da uno ad altro ordine di scuole per evitare al1e famiglie 1ildanno della perdita di un anno -scolastico intiero, o anche pronunziare 1' allontanamento dalla classe di un alunno, che non desse alcuna speranza di profitto. Ritengo tuttavia che le disposi- . zioni recenti ,possano suggerire· qualc1he leggiera riserva. Se, come io •
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==