32 IVO SENESI Seguono altri due sostegni figurati, i piu grandi : .a destra, gli Evangelisti, tra i quali Giovanni Pisano scolpì se stesso, in ginocchio, in adorazione di San ·Giovanni. Un 'altra statua dello stesso sost_egno, si •crede che rappresenti Borgundio di T ado; m~ non -è accertato. Tutto il gruppo, sostiene il Cristo annunziante la Verità sulla terra e la Giustizia nei cieli : ·« Veritas de terra orta est e iustitia de coelo pro- . spex1t >). Il gruppo opposto è costituito da· quattro figure femminili : la Giustizia, la Temperanza, la Fortezza •e la Prudenza. Tra di esse, due aquile ad ali spiegate. Sopra questo gruppo (come su quello degli Evangelisti, il Cristo) s' innalza la figura della Chiesa benedicente che allatta due bambini: il Vecchio e il Nuovo ·Testamento. Infine, le due colonne che sostengono il ballatoio (una già in Duomo e forse appartenuta al Pergamo) e l'altra in granito rosa. Il sostegno centrale si appoggia ad un plinto che ha in rilievo le figure femminili personificanti le arti del Trivi o e del Quadrivio. Questo sostegno comprende: la Filosofia, l'Astronomia, la Musica', l'Aritmetica, la Retorica, la Dialettica e la Grammatica. Dal plinto s' innalza un sostegno che poggia sopra un fondo decorato a foglie di acanto, con una base a triangolo che unisce i tre corpi femminili della Fede, della Speranza e della Carità, sopra le quali un largo capitello raggiunge la piattaforma del Pergamo. Le colonne sono sormontate dalle otto sibille pa- ·gane annunziatrici del Redentore. Tre di ~sse sibille sono opera di Tito Sarrocchi poichè di quelle originali, due furono rubate e trafugate in Germania al F riedrichs Museum che non ha voluto restituirle; e una è andata perduta. Ma le altre cinque sono originali e intatte, tranne una che ha la testa e gli angiolini restaurati dal Sarrocchi. L'ultima, coronata, è la Sibilla Eritrea. Ai loro fianchi si aprono mensole figurate a centina, con figure di profeti e di evangelisti riconoscibili dai simboli di che sono adornati come, S. Giovanni (aquila), S. Marco (leone), S. Luca (bue), S. Matteo (angelo), ecc. Questa serie di mensole è -coronata da una cornice che porta nell'aggetto la seconda inscrizione « Laudo Deum Verum >> ecc. Quindi, sovrasta la gloria dei pannelli magnifici per potenza di espressione, per drammatica umanità, per fattura squisita che dànno al monumento l'espressione di un immenso albero ricco di fronde la cui vegetazione lussureggiante è costituita dalle centinaia di figure umane scolpite sugli specchi. Cominciando dal ballatoio, a destra, le diverse scene del dramma cristiano si iniziano con la nascita del Battista e l 'Annunziazione. Il pannello accoglie poche figure in confronto della quantità che noteremo negli ultimi pannelli ai quali si accede a traverso un crescendo impressionante. Segue uno specchio curvo, raffigurante la nascita di Gesu; quindi 1 'Adorazione dei Magi ; la Presentazione al Tempio Bi'bli·otecaGino ■ 1anco e la Fuga in Egitto; poi, la Strage de_gli innocenti, animata dal pazzo terrore ?ell~ m~dr1 e dal g~sto imperativo di Erod~ ; i! Bacio d1 Gmda ; la Passione di Cristo; la Croc1fiss1one, LOn la Madre ~he alla vista del corpo martoriato del Redento~e, sv1en~ tr~ le braccia delle Marie; e finalme~te ~h spe~c~1. dei Reprobi e degli Eletti su ·specch~o piano, d1v1~1da Cristo Giudice, soprastante al Cristo che poggia su gli Evangelisti del sosteg~o figurato. . Tra uno specchio e l altro, le otto figure d~gh annunciatori e propagatori della Fede, sovrastanti le sibille pagane, sono: Isaia, Cristo che calpest~ i dr~- , ghi (con l'albero genealogico di lerse padre d1 Dav1d e capòstipite della famiglia da cui .Cristo disc~nde~ David, Simeone; un profeta (scolpito dal Sarrocch1 che sostituisce un pezzo adoprato per tappare una buca di calcina), S. Elia, S. Paolo (con le due teste .. di S. Pietro e S. Andrea) e finalmente il Cristo Giudice suddetto. Sopra i pannelli, la cornice terminale, tratta dai frammenti di Giovanni Pisano, costituisce l'orlo sul quale meravigliosa, fremente di forza imperiale, piu imperiale delle aquile di Roma, si posa l'aquila di Giovanni, simbolo che egli, figlio della città ghibellina, sentiva profondamente. Questa aquila è il retro del leggìo. Per cui anche il Pisano, ebbe come Dante gli occhi volti ali' Impero, che è per gli italiani, da Cesare in poi, il destino immanente de1la stirpe. Per completare la descrizione, riportiamo le due inscrizioni - la prima alla base, la seconda in alto - composte in latino ed in versi leonini, dovute ad ignoto compositore: Circa pulpitum. , « Canto le lodi del vero lddio, da cui sono fatte le cose migliori; il quale concesse ad un uomo di formare queste figure perfette. Scolpirono artisticamente quest'opera in questi anni, le sole mani di Giovanni, figlio del fu Nicola, compiuti già milletrec~ntoundici corsi il sole; quando era da poco signore d1 Pisa, concorde e divisa, il conte Federico da Montefeltro, ed assisteva qui Nello di Falcone, che aveva questo lavoro in cura, e rappresentava legalmente ~nche i diri_tti dell' Opera. Egli nacque in Pisa, co~e 11nostro Giovanni, uomo dotato d'una maestria perfetta sopra ogni altro, scolpendo egli cose splendide in pietra, in legno, in oro. Anche volendo, non avrebbe saputo scolpire cose brutte o indecorose e molti scultori r~mango~o per lui titolo di lode, (o perchè , son? suoi scolari, o perchè tutti gli altri superò). Egli fece ~elle scultur~ ~ figure yarie. Chiunque tu sia che _oss~r~•• ~ bu~mdmt~o devi approvare. O Cristo, abbi p1eta d1 chi ebbe 1n sorte tali doni ! Amen ». E, In pede pulpiti maioris: .. « Qui Giovan1;1i?Ìrò ali' intorno le fonti e le parti del mondo, moltissime cos~ tent~ndo (di esprimere) · e offrendo ammaestramenti senz alcuna spesa. Egli
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