Vita Nova - anno II - n. 9 - settembre 1926

L'emigrazione _-agricola·degli italiani in Francia Uno degli incu,bi de,l dopo guerra, per la vicina Francia è il problema demografico che incombe, cQme u·na n,emesi, su tµtta ,la sua p<ilitica in,tern.aed estera ,do·minata ida,lla paura ,della sopraffazione, cattiva consigliera sempre, la paura, così per g,li individui come per 'le nazioni. Le sue con1 dizioni 1demogra,fiche infatti, già gravi .Prime ~ella gti·ema, sono ,~ndate sempre più peggiorando, avendo per·d;uto ,durante l' immane conflitto non ·m·eno di ,due milioni di abitanti, che • • • • • non ·.riesce a compensare con 1 nuovi ,na,t1,m•entre 1 paesi vicini più vigo.rosi accrescono regolarmente ila loro popolazione. Nel 1923 il ·coefficientedi ·natalità fu di 194 su 1O.000 abitanti in Francia, 204 nel Belgio, 209 in Germania, 260 in Olanda e ben 280 in Italia; ,la quale ·da1 l 1913 al 1922, ad onta dei suoi 600.000 morti di gu,erra, si accrebbe ld,el1' 8 %, senza contare la popolazione delle nuove • • prov1nc1e. 1(1riflesso più grave di tali condizioni demografiche della vicina Repu 1 bblica si mani.festa sopratutto nel1e campagne, che dial 1911 al 1921, si ca'licola abbiano perduto, per denatalità e inu;rbame.nto, ben 2 milioni ,di inidividui, cosicchè la popo- · lazione rurale, la q,uale rappresentava il 74, 5 % del1 la popolazione totale n•el 1851 e il 62,6 % nel 1891, è scesa .al 53,6 % nel 1921. La popolazione agricola lavoratrice nel 1923 era ridotta a 3 milioni e 900.000 individui maschi, dai 15 ai 60 anni, colla perdita ,di 1. 400.000 dail 1911; nel quale a,nno l'agricoltura occupava la metà d•ella popolazione attiva f:rancese, mentre ora ne occupa meno del 33 %. Conseguenza immediata di qu,esta situazione demografica è l'abbandono e il basso prezzo del!le terre, 1cosicchè le s·uper,fici i1 mproduttive in Francia sono sa·lite lda et.tari 3.909.480 nel 191O, a 4.749.420 n,el 1923, con un deprezzamento del valore del 1 l1 e terre fertili; cosicchè nei dipartimenti del sud-ovest, 1dove è ·massi 1 ma questa diserzione della terra, il va1ioredi 1 ettaro è a1 ll'incirca 5 volte inferiore a quello dell'Italia settentriona,le, pu·r equiparando 1 la valuta. iblioteca Gino ■ 1anco A colmare questi vuoti c-oncorrono in gran numero gli stranieri, che al 1 ° genna_io 1?25 erano ~ Francia già 2.845.000; •t:nendo 11pn~o _pos~ogl~ italiani, che sono 808 mila; e fra gli 1,mm1grat1 maschi adulti (1921--25)337 .000, cioè più di ,un terzo. Di questi, buon numero s'insedia nelle cam-: pagne francesi a Javorare •terre abbandonate, per quel f.enomeno di osmosi demogra,fi.ca, per cui la rarefazione di abitanti ,ed eccesso di superfici abita-., bili richiam.a dai •paesi circonvicini, a ricca popolazione e scarse riserv-e, notevoili correnti immigratorie -~ ricostituire ,l'equilibrio demografico, ciò che si tramuta anche in un ine'luttabile fatto di espa1 nsione nazionale su ter,ritori contermini. Si comprende quindi come i nostri. vicini 'Si occupino e ,preoccupino orta !di questa 1 emigrazione e specie di quella i,t~liana, che ,di tutte è la più ·attiva e n·umerosa ; e per man.tenere il valore numerico della propria popolazione e salvag,uarda,re la situazione -della Francia nel mondo, cercano di favorire l'immigrazione agricola, come quella che sra.dicando il contadino con tutta lla fan1ig,liada1lla madre patria e fissandolo .alla nuova terra assai a lungo, permetta di dar frutti maggiori per l_a,snazionalizzazione. li fenomeno ha quin1 di 1.lnaportata che interessa molto noi italiani, destina,ti nel concetto di mo'lti francesi a supplire coi nostri nati al loro egoismo demogr,afico ; trasf o.rmando l' eccesso della nostra popo1 lazione in una riserva ,di lavoro e di armati per la nazione vicina. · · Di queste preoccupazìoni e progetti si fanno eco ·pareochi autori francesi, e _perlo studio della immigrazione st,raniera in Franci.a furono promosse inchieste da servire di base a disegni di legge relativi aH'uso e naturalizzazione del1la mano d'opera. La prima s:ta,tistica generale eseguita in Francia sul. !enomeno immigratorio agric~lo, è quella del M1~1ste~od'Agricoltura deJ_ 1921, completata poi ?a mch1este particolari in singbli dipartimenti dove 11·fenomeno ha maggior valo,re. I dati •raccolti sem- !nan~ presentare forti deficienze, sia per l'epoca In cui fu compiuta l'inchiesta, sia per i mezzi usati nella raccolta dei dati stessi; cosicchè si ritiene da

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